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Estinzione processo tributario: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’estinzione del processo tributario tra alcuni contribuenti e l’Agenzia delle Entrate. La decisione si basa sulla definizione agevolata della controversia, documentata dall’inserimento dell’atto in un apposito elenco da parte dell’Amministrazione Finanziaria, e sulla mancata presentazione di un’istanza di trattazione da parte di entrambe le parti entro i termini di legge. Le spese del processo estinto restano a carico di chi le ha anticipate.

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Pubblicato il 24 agosto 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Estinzione del Processo Tributario: La Cassazione Chiarisce le Regole

Recentemente, la Corte di Cassazione ha emesso un decreto che fornisce importanti chiarimenti sulla procedura di estinzione del processo tributario a seguito di definizione agevolata delle liti. Questa decisione è fondamentale per comprendere come e quando un contenzioso con il Fisco può considerarsi concluso senza una sentenza di merito, specialmente alla luce delle recenti normative. L’analisi del provvedimento permette di delineare con precisione gli adempimenti richiesti alle parti e le conseguenze della loro inerzia.

I Fatti del Caso

Il caso esaminato dalla Suprema Corte riguardava un ricorso presentato da alcuni contribuenti contro l’Agenzia delle Entrate. La controversia era sorta in seguito a un atto impositivo che, successivamente, era stato oggetto di una procedura di definizione agevolata, come previsto da una specifica normativa (d.l. n. 13 del 2023). L’Agenzia delle Entrate aveva quindi inserito la lite in un elenco, trasmesso alla Corte, attestante l’avvenuta regolarizzazione, come richiesto dalla legge n. 130 del 2022.

La Normativa sull’Estinzione del Processo Tributario

Il cuore della questione risiede nell’applicazione dell’art. 5 della legge n. 130 del 2022, che disciplina l’estinzione dei giudizi in Cassazione a seguito di definizione agevolata delle controversie tributarie. Questa norma prevede che, una volta documentata la definizione della lite e in assenza di un diniego da parte del contribuente, il processo si avvii verso l’estinzione. Il comma 12 dello stesso articolo stabilisce che, se nessuna delle parti presenta un’istanza di trattazione entro un termine specifico, il processo si estingue di diritto.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione, preso atto della documentazione prodotta dall’Agenzia delle Entrate e verificato il decorso dei termini, ha dichiarato l’estinzione del processo. La decisione si fonda su una constatazione fattuale: nessuna delle parti aveva presentato una formale istanza per la prosecuzione del giudizio. Questo comportamento processuale è stato interpretato come una tacita accettazione della conclusione della lite per via della definizione agevolata.

Le motivazioni

Le motivazioni del decreto sono lineari e si basano su tre pilastri fondamentali:

1. Regolare Definizione: L’inserimento della controversia nell’elenco trasmesso dall’Agenzia delle Entrate è considerato prova sufficiente della regolare definizione della lite secondo le norme vigenti.
2. Mancanza di Diniego: I contribuenti non hanno manifestato un diniego alla definizione agevolata nei modi e nei tempi previsti dalla legge.
3. Assenza di Istanza di Trattazione: Elemento cruciale, nessuna delle parti ha depositato un’istanza per chiedere alla Corte di procedere con la discussione del merito del ricorso. La Corte ha precisato che un’eventuale richiesta volta unicamente a ottenere una declaratoria di estinzione non può essere considerata una valida “istanza di trattazione” ai fini della prosecuzione del giudizio.

In virtù di queste considerazioni, l’applicazione del comma 12 dell’art. 5 è diventata automatica, portando alla declaratoria di estinzione.

Le conclusioni

La pronuncia ha importanti implicazioni pratiche. In primo luogo, conferma che la procedura di definizione agevolata attiva un meccanismo quasi automatico di estinzione del processo, che può essere interrotto solo da un’espressa e specifica volontà delle parti di proseguire il contenzioso. In secondo luogo, il decreto chiarisce la questione delle spese legali. Ai sensi dell’ultimo periodo del comma 5 dell’art. 5 citato, in caso di estinzione del processo, le spese legali restano a carico della parte che le ha anticipate. Ciò significa che non vi è una condanna alle spese a carico della parte soccombente, ma ciascuna parte sopporta i costi che ha sostenuto fino a quel momento.

Quando si verifica l’estinzione del processo tributario in caso di definizione agevolata della lite?
Secondo il decreto, il processo si estingue quando la controversia è stata regolarmente definita e inserita in apposito elenco dall’Agenzia delle Entrate, e nessuna delle parti presenta un’istanza di trattazione per proseguire il giudizio entro i termini previsti dalla legge.

Una richiesta mirata solo a far dichiarare l’estinzione impedisce la chiusura del processo?
No. La Corte di Cassazione ha specificato che un’istanza finalizzata unicamente a ottenere la declaratoria di estinzione non è considerata una valida “istanza di trattazione” che possa impedire l’estinzione del processo.

In caso di estinzione del processo per definizione agevolata, chi paga le spese legali?
Il decreto stabilisce che le spese del processo estinto restano a carico della parte che le ha anticipate. Non vi è una decisione sulle spese, ma ognuno sostiene i propri costi.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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