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Estinzione processo Rottamazione-Ter: il caso

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’estinzione di un processo tributario a seguito dell’adesione del contribuente alla “Rottamazione-Ter”. Poiché nessuna delle parti ha richiesto la fissazione di un’udienza entro il termine legale del 31 dicembre 2020, il processo si è automaticamente estinto, come previsto dalla normativa sulla definizione agevolata. Le spese processuali restano a carico della parte che le ha anticipate.

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Pubblicato il 31 agosto 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Estinzione processo Rottamazione-Ter: Come Funziona?

L’adesione a procedure di definizione agevolata, come la “Rottamazione-Ter”, può avere conseguenze dirette sui contenziosi tributari in corso. Un recente decreto della Corte di Cassazione chiarisce un aspetto fondamentale: l’estinzione del processo Rottamazione-Ter avviene automaticamente se nessuna delle parti si attiva per chiederne la prosecuzione entro i termini stabiliti dalla legge. Analizziamo insieme questo caso per comprendere le dinamiche e le implicazioni pratiche per i contribuenti.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine da un ricorso presentato da un contribuente contro un atto impositivo emesso da un Comune. Durante il giudizio pendente in Cassazione, il contribuente ha presentato domanda di definizione agevolata, la cosiddetta “Rottamazione-Ter”, per i carichi affidati all’Agente della riscossione tra il 2000 e il 2017.

Successivamente, l’Agenzia delle Entrate ha confermato l’avvenuto pagamento di tutte le rate previste dal piano di rateizzazione, completando così con successo la procedura di definizione agevolata. A questo punto, il procedimento giudiziario è entrato in una fase di stallo, in attesa delle mosse successive delle parti.

La Decisione della Corte: L’Estinzione del Processo

La Corte di Cassazione, preso atto del completamento della procedura di rottamazione, ha rilevato un fatto decisivo: entro il termine del 31 dicembre 2020, né il contribuente né il Comune avevano presentato un’istanza per la trattazione della causa. La normativa di riferimento, in particolare l’articolo 6, comma 13, del D.L. n. 119 del 2018, prevede che in assenza di tale istanza, il processo si estingue di diritto. Di conseguenza, la Corte non ha potuto fare altro che dichiarare l’estinzione del processo.

Le Motivazioni della Decisione

La motivazione del decreto si fonda interamente sull’applicazione letterale della norma che disciplina gli effetti della rottamazione sui giudizi pendenti. La legge stabilisce un meccanismo automatico: se il contribuente aderisce alla definizione agevolata e nessuna delle parti manifesta interesse a proseguire il giudizio entro un termine perentorio, il processo si conclude senza una decisione nel merito.

La Corte ha specificato che un’eventuale istanza finalizzata unicamente a ottenere una declaratoria di estinzione non sarebbe stata sufficiente a interrompere questo meccanismo. Era necessaria una vera e propria richiesta di fissazione dell’udienza per la trattazione della causa. L’inattività delle parti è stata interpretata come una rinuncia implicita a proseguire la lite, data l’avvenuta definizione del debito in via amministrativa.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa decisione sottolinea un’importante implicazione pratica per i contribuenti e i loro legali. L’adesione a una sanatoria fiscale non solo risolve il debito, ma può anche determinare la fine del contenzioso in modo automatico. È cruciale essere consapevoli dei termini procedurali imposti dalla legge. La mancata presentazione di un’istanza di trattazione entro la data stabilita porta all’estinzione del processo, con la conseguenza che le spese legali già sostenute restano a carico di chi le ha anticipate. Pertanto, una volta definita la pendenza con il fisco, le parti devono valutare attentamente se sussiste ancora un interesse a ottenere una pronuncia giudiziale e, in caso contrario, lasciare che il processo si estingua naturalmente per decorrenza dei termini.

Cosa succede a un processo tributario se il contribuente completa la “Rottamazione-Ter”?
Se il contribuente completa i pagamenti della definizione agevolata e nessuna delle parti (né il contribuente né l’ente impositore) presenta un’istanza per la trattazione della causa entro il termine previsto dalla legge, il processo si dichiara estinto automaticamente.

Chi deve attivarsi per evitare l’estinzione del processo dopo la definizione agevolata?
Secondo il decreto, una qualsiasi delle parti coinvolte nel giudizio deve presentare un’istanza formale per la trattazione della causa per impedirne l’estinzione. La semplice inattività porta alla chiusura del procedimento.

Come vengono ripartite le spese legali in caso di estinzione del processo per Rottamazione-Ter?
La normativa specifica, come ribadito nel decreto, che le spese del processo estinto restano a carico della parte che le ha anticipate. Non è prevista una condanna alle spese a carico della controparte.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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