LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Estinzione giudizio tributario: il caso in Cassazione

Un contribuente impugna un avviso di liquidazione per imposte su una compravendita immobiliare. Dopo aver perso in appello, ricorre in Cassazione. Durante il processo, aderisce a una sanatoria fiscale, definendo la lite con l’Agenzia delle Entrate. La Corte Suprema, preso atto dell’accordo, dichiara l’estinzione giudizio tributario per cessata materia del contendere, compensando le spese legali.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 22 agosto 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Estinzione Giudizio Tributario: Quando l’Accordo con il Fisco Chiude il Caso

L’estinzione giudizio tributario per cessata materia del contendere rappresenta una delle modalità con cui una controversia tra contribuente e Fisco può concludersi. Un’ordinanza della Corte di Cassazione ci offre un esempio pratico di come l’adesione a una definizione agevolata delle liti pendenti possa portare a questa conclusione, chiudendo definitivamente il contenzioso. Analizziamo insieme i dettagli di questo caso e le sue implicazioni.

I Fatti del Caso

La vicenda ha origine da un avviso di liquidazione emesso dall’Agenzia delle Entrate nei confronti di un contribuente. L’Ufficio aveva rideterminato le imposte di registro ed ipocatastali relative a un atto di compravendita del 5 luglio 2013, avente ad oggetto il diritto di nuda proprietà su alcuni immobili, gravato da un usufrutto della durata di quarant’anni.

Il contribuente aveva inizialmente ottenuto una decisione favorevole dalla Commissione tributaria provinciale. Tuttavia, l’Agenzia delle Entrate aveva impugnato la sentenza e la Commissione tributaria regionale del Lazio aveva accolto l’appello dell’Amministrazione finanziaria.

Contro questa seconda decisione, il contribuente ha proposto ricorso per cassazione, notificandolo nel giugno 2017. L’Agenzia delle Entrate ha resistito presentando un controricorso.

La Svolta: La Definizione Agevolata della Lite

Il punto di svolta nel procedimento si è verificato il 31 gennaio 2025, quando il ricorrente ha depositato un’istanza per richiedere la dichiarazione di estinzione giudizio tributario per cessata materia del contendere. Questa richiesta era basata sul fatto che il contribuente si era avvalso della procedura di definizione agevolata delle liti pendenti, prevista dall’art. 6 del d.l. n. 119/2018.

In data 9 febbraio 2022, l’Agenzia delle Entrate aveva convalidato con esito regolare l’istanza di definizione presentata dal contribuente. La procedura si era poi perfezionata con l’emissione di un provvedimento di sgravio totale da parte dell’Agenzia. L’Avvocatura Generale dello Stato ha successivamente confermato la regolarità della definizione, controfirmando l’istanza depositata dal ricorrente.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte Suprema di Cassazione, riunita in camera di consiglio il 10 aprile 2025, ha accolto la richiesta del ricorrente. I giudici hanno constatato che, a seguito del perfezionamento della procedura di definizione agevolata, era sopraggiunta una causa di estinzione del procedimento.

La cessazione della materia del contendere ha eliminato l’interesse delle parti a ottenere una pronuncia sul merito della questione. Di conseguenza, il giudizio è stato dichiarato estinto.

Le Motivazioni dietro l’Estinzione del Giudizio Tributario

La motivazione principale della decisione risiede nel perfezionamento della procedura di definizione agevolata della lite. L’ordinanza evidenzia tre passaggi chiave:

1. L’istanza del contribuente: La volontà del ricorrente di chiudere la pendenza fiscale attraverso gli strumenti normativi messi a disposizione dal legislatore.
2. La convalida dell’Agenzia: L’accettazione formale da parte dell’Amministrazione Finanziaria, che ha confermato l’esito regolare della definizione.
3. Il perfezionamento della procedura: L’istanza di sgravio totale e la conferma dell’Avvocatura Generale dello Stato hanno reso definitivo l’accordo tra le parti, facendo venir meno l’oggetto stesso della controversia.

Questo esito, secondo la Corte, giustifica non solo la dichiarazione di estinzione del giudizio, ma anche la compensazione integrale delle spese legali tra le parti. Essendo venuta meno la ‘ragione del contendere’ per volontà di entrambe le parti che hanno trovato un accordo, non vi è né un vincitore né un vinto, rendendo equa la compensazione delle spese.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa pronuncia conferma l’efficacia degli strumenti di definizione agevolata come via per risolvere le liti fiscali pendenti, anche in gradi di giudizio avanzati come quello di Cassazione. Per i contribuenti, rappresenta una valida alternativa al proseguimento di un contenzioso lungo e incerto. Per l’Amministrazione Finanziaria, consente di ridurre il carico di lavoro dei tribunali e di incassare somme in tempi più rapidi. La decisione sulla compensazione delle spese è un ulteriore elemento importante: quando la lite si conclude per un accordo, la regola generale è che ogni parte sostiene i propri costi legali, riflettendo la natura consensuale della chiusura del procedimento.

Cosa ha causato l’estinzione del giudizio tributario in questo caso specifico?
L’estinzione è stata causata dal perfezionamento della procedura di definizione agevolata della lite pendente (ai sensi dell’art. 6 d.l. n. 119/18), che ha portato alla cessazione della materia del contendere.

Come sono state regolate le spese legali dopo la dichiarazione di estinzione?
La Corte di Cassazione ha disposto la compensazione integrale delle spese di giudizio tra le parti. Questo significa che ogni parte ha sostenuto i propri costi legali.

Quali sono stati i passaggi procedurali che hanno portato all’accordo?
Il contribuente ha presentato un’istanza di definizione agevolata. L’Agenzia delle Entrate l’ha convalidata con esito regolare e ha emesso un’istanza di sgravio totale. Infine, l’Avvocatura Generale dello Stato ha confermato l’esito regolare, formalizzando l’accordo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati