Estinzione del Giudizio per Rinuncia al Ricorso: Analisi di un Decreto della Cassazione
L’estinzione del giudizio rappresenta una delle modalità con cui un processo può concludersi prima di arrivare a una sentenza che decida nel merito la controversia. Un recente decreto della Corte di Cassazione, Sezione Tributaria, offre un chiaro esempio di questa procedura, originata dalla rinuncia al ricorso da parte dei contribuenti. Analizziamo insieme i dettagli di questa decisione e le sue implicazioni pratiche.
I Fatti del Caso
La vicenda processuale ha avuto inizio con l’impugnazione, da parte di due società e tre persone fisiche, di una sentenza emessa dalla Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado della Campania. I contribuenti avevano quindi presentato ricorso alla Corte Suprema di Cassazione per ottenere la revisione della decisione a loro sfavorevole, instaurando così un giudizio di legittimità contro l’Agenzia delle Entrate.
Tuttavia, in un momento successivo, gli stessi ricorrenti hanno compiuto un passo decisivo: hanno depositato un atto formale di rinuncia al ricorso che avevano promosso. Questo atto ha modificato radicalmente il corso del procedimento.
La Decisione della Corte e l’Estinzione del Giudizio
Preso atto della rinuncia formalizzata dai ricorrenti, la Corte di Cassazione ha emesso un decreto con cui ha dichiarato l’estinzione del giudizio di legittimità. Questa decisione non entra nel merito delle questioni sollevate nel ricorso originario, ma si limita a certificare la fine del processo a causa della volontà espressa dalla parte che lo aveva avviato.
La Corte ha inoltre specificato di non dover provvedere alla regolamentazione delle spese legali, lasciando intendere che, data la natura della conclusione del procedimento, non vi fosse luogo a una condanna in tal senso. Infine, il decreto ha disposto la comunicazione della decisione ai difensori delle parti, concedendo loro un termine di dieci giorni per richiedere, eventualmente, la fissazione di un’udienza.
Le Motivazioni
Le motivazioni alla base del decreto sono concise e strettamente procedurali. La decisione si fonda principalmente su due elementi:
1. La Rinuncia al Ricorso: L’atto di rinuncia depositato dai ricorrenti è l’elemento cardine. Nel diritto processuale, la rinuncia è un atto dispositivo con cui la parte manifesta in modo inequivocabile la volontà di non proseguire l’azione legale. L’articolo 391 del codice di procedura civile, richiamato nel provvedimento, disciplina proprio gli effetti della rinuncia nel giudizio di Cassazione, prevedendo l’estinzione del processo.
2. Mancata Pronuncia sulle Spese: La Corte ha ritenuto di non dover decidere sulla ripartizione delle spese legali. Sebbene la legge preveda generalmente che la parte rinunciante sostenga le spese, possono esserci accordi diversi tra le parti o circostanze particolari, come in questo caso, che portano il giudice a non emettere una pronuncia specifica sul punto.
Conclusioni
Il decreto analizzato evidenzia un principio fondamentale del diritto processuale: il processo è uno strumento a disposizione delle parti, le quali possono decidere di non avvalersene più. La rinuncia al ricorso è una scelta strategica che porta all’estinzione del giudizio, rendendo definitiva la sentenza impugnata e chiudendo la controversia in modo tombale. Per i contribuenti e le imprese, questa decisione sottolinea l’importanza di ponderare attentamente ogni fase del contenzioso tributario, inclusa la possibilità di porvi fine volontariamente per evitare ulteriori costi e incertezze, con la consapevolezza che tale scelta preclude ogni ulteriore discussione nel merito.
Cosa succede se una parte rinuncia al ricorso in Cassazione?
La rinuncia formale al ricorso comporta l’estinzione del giudizio. Ciò significa che il processo si conclude senza che la Corte esamini il merito della questione, e la sentenza precedentemente impugnata diventa definitiva.
La Corte di Cassazione decide sulle spese legali in caso di estinzione del giudizio per rinuncia?
Nel caso specifico esaminato dal decreto, la Corte ha ritenuto che non vi fosse luogo a provvedere sulle spese. Generalmente, la parte che rinuncia è tenuta a rimborsare le spese alla controparte, ma possono esserci eccezioni o accordi diversi.
Dopo la dichiarazione di estinzione del giudizio, è possibile presentare un nuovo ricorso per la stessa questione?
No. La dichiarazione di estinzione del giudizio a seguito di rinuncia rende definitiva la sentenza impugnata. Di conseguenza, non è più possibile contestare quella decisione per le stesse ragioni.
Testo del provvedimento
Decreto di Cassazione Civile Sez. 5 Num. 17074 Anno 2025
Civile Decr. Sez. 5 Num. 17074 Anno 2025
Presidente:
Relatore:
Data pubblicazione: 25/06/2025
L A C O R T E S U P R E M A DI C A S S A Z I O N E
SEZIONE TRIBUTARIA
LA PRESIDENTE
D E C R E T O
Sul ricorso n. 20150/2023 proposto da:
RAGIONE_SOCIALE, in persona del l.r.p.t, RAGIONE_SOCIALE in persona del l.r.p.t., NOME COGNOME NOME COGNOME e NOME COGNOME, rappresenti e difesi dall’avv. NOME COGNOME;
– ricorrente-
contro
RAGIONE_SOCIALE, in persona del Direttore pro tempore ;
-intimata- avverso la sentenza della Corte di Giustizia Tributaria di II della Campania, n. 1666/10/2023 depositata il 7 marzo 2023.
Visto l’atto depositato il 5 marzo 2025 con il quale i ricorrenti hanno rinunciato al ricorso; considerato che non v’è luogo a provvedere sulle spese; visto l’art. 391 cod. proc. civ.
P.Q.M.
Dichiara estinto il giudizio di legittimità.
Dispone che il presente decreto sia comunicato ai difensori delle parti costituite, avvisandoli che nel termine di dieci giorni dalla comunicazione possono chiedere che sia fissata l’udienza.
Roma, 10/06/2025
La Presidente titolare NOME COGNOME