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Estinzione del giudizio per rottamazione-quater

Un lungo contenzioso tributario, relativo a un accertamento su un’imposta di successione risalente al 1986, si conclude con una ordinanza della Corte di Cassazione. Dopo aver percorso tutti i gradi di giudizio, i contribuenti, nel corso di un procedimento di revocazione, aderiscono alla “rottamazione-quater”, definendo il debito con l’Agenzia delle Entrate. A seguito dell’accordo e della rinuncia al ricorso da parte dei contribuenti, la Corte dichiara l’estinzione del giudizio, ponendo fine alla controversia decennale.

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Pubblicato il 18 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Estinzione del Giudizio: Come la “Rottamazione-Quater” Chiude un Contenzioso Fiscale

L’ordinanza in esame della Corte di Cassazione offre un chiaro esempio di come gli strumenti di definizione agevolata, come la cosiddetta “rottamazione-quater”, possano portare all’estinzione del giudizio tributario anche nelle fasi più avanzate del contenzioso. Analizziamo una vicenda durata decenni, iniziata con un accertamento per imposta di successione e conclusasi non con una sentenza di merito, ma con una presa d’atto dell’accordo raggiunto tra contribuente e Fisco.

La Lunga Battaglia Fiscale: Dall’Accertamento alla Cassazione

La controversia ha origine nel lontano 1989, quando due eredi ricevono un avviso di accertamento dall’Ufficio Successioni. L’ente rettifica il valore degli immobili ereditati nel 1986, aumentandolo da circa 36 milioni a 387 milioni di lire. I contribuenti impugnano l’atto e, in un primo momento, la Commissione tributaria di primo grado dà loro ragione, annullando l’accertamento.

Tuttavia, la vicenda giudiziaria è solo all’inizio. L’Amministrazione finanziaria appella la decisione e la Commissione tributaria di secondo grado, nel 1995, ribalta il verdetto, confermando la legittimità dell’avviso. Il contenzioso prosegue davanti alla Commissione tributaria centrale, che nel 2013 rigetta nuovamente il ricorso dei contribuenti. Nemmeno il successivo ricorso in Corte di Cassazione ha successo e viene respinto nel 2015.

L’Impatto della Rottamazione sull’Estinzione del Giudizio

Quando la situazione sembrava definita, i contribuenti tentano un’ultima strada: un ricorso per revocazione contro l’ordinanza della Cassazione, un rimedio eccezionale previsto dal codice di procedura civile. È durante la pendenza di questo ultimo giudizio che interviene l’elemento risolutivo. I ricorrenti decidono di avvalersi della “rottamazione-quater”, una misura che permette di saldare i debiti fiscali pagando le somme dovute senza sanzioni e interessi.

L’adesione a questa procedura, con il conseguente accordo sulla somma da versare e l’adesione dell’Agenzia delle Entrate, modifica radicalmente lo scenario. I contribuenti, avendo definito il debito, rinunciano formalmente al ricorso per revocazione. Questo atto di rinuncia è la chiave che porta la Corte a decretare l’estinzione del giudizio.

Le Motivazioni della Corte Suprema

La decisione della Corte di Cassazione è di natura puramente processuale. I giudici non entrano nel merito della questione tributaria, ormai superata dall’accordo tra le parti. Il Collegio prende semplicemente atto di due fatti decisivi:

1. La rinuncia al ricorso: I contribuenti hanno formalmente rinunciato a proseguire l’azione legale.
2. L’accordo tra le parti: L’adesione alla rottamazione ha comportato un accordo con l’Agenzia delle Entrate, facendo venir meno l’interesse a continuare la lite.

In base agli articoli 390 e 391 del codice di procedura civile, la rinuncia al ricorso, accettata dalla controparte (in questo caso con l’adesione alla definizione agevolata), determina la fine del processo. La Corte, pertanto, dichiara l’estinzione del giudizio, stabilendo che le spese legali restino a carico di chi le ha sostenute fino a quel momento.

Conclusioni

Questa ordinanza dimostra l’importanza strategica degli strumenti di definizione agevolata delle liti fiscali. Per il contribuente, la rottamazione può rappresentare un’opportunità per chiudere contenziosi lunghi e dall’esito incerto, ottenendo un significativo risparmio su sanzioni e interessi. Per l’Amministrazione finanziaria, consente di incassare somme certe in tempi rapidi, riducendo il carico di lavoro degli uffici e dei tribunali. La decisione finale di estinzione del giudizio è la logica conseguenza processuale di un accordo che ha soddisfatto gli interessi di entrambe le parti, ponendo fine a una disputa legale durata oltre trent’anni.

Perché il procedimento legale è stato dichiarato estinto?
Il giudizio è stato dichiarato estinto perché i ricorrenti hanno rinunciato al ricorso dopo aver aderito alla cosiddetta “rottamazione-quater”, un accordo di definizione agevolata del debito fiscale con l’Agenzia delle Entrate.

Cosa si intende per “rottamazione-quater” in questo contesto?
Si tratta di una procedura che ha permesso ai contribuenti di saldare il loro debito fiscale pagando l’importo originario, senza le sanzioni e gli interessi accumulati, in base a un accordo con l’amministrazione finanziaria.

Chi paga le spese legali in caso di estinzione del giudizio per rinuncia?
Come stabilito dalla Corte, in questo caso le spese legali restano a carico della parte che le ha anticipate. Ciascuna parte, quindi, paga i propri avvocati.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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