Ordinanza di Cassazione Civile Sez. 5 Num. 27062 Anno 2025
Civile Ord. Sez. 5 Num. 27062 Anno 2025
AVV_NOTAIO: COGNOME
Relatore: COGNOME NOME
Data pubblicazione: 08/10/2025
AVVISO DI ACCERTAMENTO -IMPOSTA SUCCESSIONI.
ORDINANZA
sul ricorso iscritto al n. 12171/2016 R.G. proposto da: COGNOME RAGIONE_SOCIALE e COGNOME, elettivamente domiciliati in Roma, INDIRIZZO, presso lo studio dell’AVV_NOTAIO e dell’AVV_NOTAIO dai quali NOME rappresentati e difesi in virtù di procura speciale a margine del ricorso;
-ricorrenti –
contro
RAGIONE_SOCIALE, in persona del Direttore protempore, domiciliata in Roma, INDIRIZZO, presso l’Avvocatura generale dello Stato dalla quale è rappresentata e difesa ex lege ;
–
resistente – per la revocazione dell ‘ordinanza di questa Corte suprema di cassazione n. 24097/2015, depositata il 25 novembre 2015;
udita la relazione della causa svolta nell’adunanza in camera di consiglio del 2 luglio 2025 dal AVV_NOTAIO NOME COGNOME.
– Rilevato che:
COGNOME NOME NOME COGNOME NOME NOME stati destinatari, in data 14 dicembre 1989, d ell’ avviso di accertamento n. 270470, con il quale l’RAGIONE_SOCIALE Successioni di Roma rettificava il valore degli immobili oggetto della successione di COGNOME NOMENOME apertasi il 17 giugno 1986. Rispetto al valore complessivo dei beni relitti, indicato in lire 36.604.000 , l’RAGIONE_SOCIALE aumentava tale valore a lire 387.000.000.
Avverso tale atto COGNOME NOME e COGNOME NOME proponevano ricorso dinanzi alla Commissione tributaria di primo grado di Roma la quale, con sentenza del 21 luglio 1993, lo accoglieva, annullando l’atto impugnato .
Interposto gravame dall’RAGIONE_SOCIALE, la Commissione tributaria di secondo grado di Roma, con sentenza del 21 giugno 1995, accoglieva l’appello, confermando la legittimità dell’accertamento.
Avverso tale sentenza i contribuenti proponevano ricorso dinanzi alla Commissione tributaria centrale -sede di Roma la quale, con sentenza n. 2743/2013, pronunciata il 10 giugno 2013 e depositata in segreteria l’11 giugno 2013, lo rigettava, confermando anch’essa la legittimità dell’avviso di accertamento.
Avverso tale ultima sentenza COGNOME NOME e COGNOME NOME hanno proposto ricorso per cassazione.
Questa Corte, con ordinanza n. 24097 depositata il 25 novembre 2015, rigettava il ricorso.
Avverso tale ultima decisione RAGIONE_SOCIALE e RAGIONE_SOCIALE hanno proposto ricorso per revocazione, ai sensi dell’art. 391 -bis c.p.c. (ricorso notificato a mezzo racc. a/r inviata il 20 maggio 2016).
RAGIONE_SOCIALERAGIONE_SOCIALE si è costituita in giudizio ai soli fini dell’eventuale partecipazione all’udienza di discussione della causa, ai sensi dell’art. 370, comma 1, c.p.c.
La discussione del ricorso è stata fissata, una prima volta, per l’adunanza in camera di consiglio del 20 febbraio 2024, ai sensi degli artt. 375, comma 2, e 380bis .1 c.p.c.
All’esito di tale adunanza, il Collegio ha emesso ordinanza interlocutoria di rinvio a nuovo ruolo, in quanto era presente nella camera di consiglio il AVV_NOTAIO AVV_NOTAIO NOME COGNOME, che aveva fatto parte del Collegio che aveva deciso sul precedente ricorso definito con l’ordinanza n. 24097/2015, oggetto della presente revocazione.
Con decreto del 4 aprile 2025 è stata quindi fissata nuovamente per la discussione del ricorso l’adunanza in camera di consiglio del 2 luglio 2025, sempre ai sensi degli artt. 375, comma 2, e 380bis .1 c.p.c.
– Considerato che:
Deve essere dichiarata l’estinzione del giudizio, avendo i ricorrenti rinunciato al ricorso (artt. 390 e 391 c.p.c.), per essersi avvalsi della c.d. ‘rottamazione -quater ‘ RAGIONE_SOCIALE cartelle di pagamento, come da comunicazione in atti, con adesione dell’RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE e la determinazione della somma a tal fine concordata.
Le spese restano a carico di chi le ha anticipate.
P.Q.M.
La Corte dichiara l’estinzione del giudizio .
Così deciso in Roma, il 2 luglio 2025.
Il AVV_NOTAIO NOME COGNOME