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Estinzione del giudizio: la rottamazione ferma il processo

Un contribuente impugnava una cartella di pagamento per vizi di notifica. Dopo due gradi di giudizio, il contenzioso giungeva in Cassazione. Qui, il contribuente dimostrava di aver aderito alla definizione agevolata (rottamazione-ter), pagando integralmente il dovuto. La Corte Suprema, preso atto del perfezionamento della procedura, ha dichiarato l’estinzione del giudizio per cessata materia del contendere, ponendo fine alla lite.

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Pubblicato il 19 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Estinzione del Giudizio: Quando la Rottamazione Chiude il Contenzioso Tributario

L’adesione a una sanatoria fiscale, come la cosiddetta ‘rottamazione-ter’, può avere un effetto risolutivo sui processi tributari in corso. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce che il perfezionamento della definizione agevolata determina l’estinzione del giudizio, anche se questo è pendente in sede di legittimità. Questo principio offre una via d’uscita definitiva per i contribuenti, chiudendo la lite senza attendere una decisione sul merito.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine dall’impugnazione di una cartella di pagamento relativa a IRPEF, sanzioni e interessi per gli anni d’imposta 2000 e 2003. Il contribuente lamentava vizi di notifica dell’atto, sostenendo di non averlo mai ricevuto correttamente.

In primo grado, la Commissione Tributaria Provinciale accoglieva il ricorso del contribuente. I giudici ritenevano la notifica inesistente a causa di gravi irregolarità formali, come l’assenza della relazione e della firma del messo notificatore.

L’Ente di Riscossione proponeva appello, tentando di sanare la situazione producendo in secondo grado la ricevuta di ritorno della raccomandata. Tuttavia, la Commissione Tributaria Regionale dichiarava inammissibile tale produzione documentale. La Corte d’appello sosteneva che, sebbene decisivi, i documenti non erano ‘nuovi’, in quanto già in possesso dell’Ente sin dall’inizio, e avrebbero dovuto essere depositati nel primo grado di giudizio. La sentenza di primo grado veniva quindi confermata.

La Svolta: l’Adesione alla Definizione Agevolata

L’Ente di Riscossione ricorreva per Cassazione. Nelle more del giudizio di legittimità, si verificava l’evento che avrebbe cambiato le sorti del processo. Il contribuente, avvalendosi delle disposizioni della ‘rottamazione-ter’ (D.L. n. 119/2018), presentava domanda di definizione agevolata e provvedeva al pagamento integrale di quanto dovuto secondo il piano di rateizzazione concesso.

Una volta perfezionata la procedura, il contribuente depositava in Cassazione la relativa documentazione, inclusa la domanda di adesione, il piano di rateizzazione e le ricevute dei pagamenti, chiedendo che venisse dichiarata la cessazione della materia del contendere.

Le Motivazioni sull’Estinzione del Giudizio della Cassazione

La Corte di Cassazione ha accolto la richiesta del contribuente, fondando la propria decisione sull’articolo 3, comma 6, del D.L. n. 119/2018. Tale norma stabilisce chiaramente che ‘L’estinzione del giudizio è subordinata all’effettivo perfezionamento della definizione e alla produzione, nello stesso giudizio, della documentazione attestante i pagamenti effettuati’.

I giudici supremi hanno verificato la documentazione allegata dal contribuente, ritenendola idonea a dimostrare l’avvenuto perfezionamento della definizione agevolata. Di conseguenza, non era più necessario esaminare i motivi del ricorso presentato dall’Ente di Riscossione. La lite originaria aveva perso la sua ragion d’essere, poiché il debito era stato saldato secondo le modalità previste dalla legge speciale.

Le Conclusioni

La Corte ha quindi dichiarato l’estinzione del giudizio per cessata materia del contendere. Questa pronuncia ribadisce un principio fondamentale: l’adesione a una sanatoria fiscale e il suo corretto completamento hanno un effetto tombale sui contenziosi pendenti. Per il contribuente, ciò significa la certezza di chiudere definitivamente una pendenza con il fisco, evitando i costi e le incertezze di un lungo iter processuale. Per l’amministrazione, si traduce in un incasso certo e immediato. La decisione chiarisce inoltre che la prova del perfezionamento della sanatoria può essere fornita in qualsiasi stato e grado del giudizio, compresa la fase di legittimità dinanzi alla Cassazione, determinandone l’immediata conclusione.

L’adesione a una definizione agevolata può chiudere un processo tributario in corso?
Sì, la Corte di Cassazione ha confermato che il perfezionamento della definizione agevolata (rottamazione-ter), documentato con la domanda e le ricevute di pagamento, comporta l’estinzione del giudizio e la cessazione della materia del contendere.

Cosa deve fare il contribuente per ottenere l’estinzione del giudizio dopo aver aderito alla rottamazione?
Il contribuente deve produrre in giudizio la documentazione che attesta il perfezionamento della definizione, come la domanda di adesione, il piano di rateizzazione e le prove dei pagamenti effettuati, come stabilito dall’art. 3, comma 6, del D.L. n. 119/2018.

In caso di estinzione del giudizio per definizione agevolata, chi paga le spese legali?
Nell’ordinanza in esame, la Corte ha stabilito che le spese restano a carico della parte che le ha anticipate, dichiarando la cessata materia del contendere senza una specifica condanna alle spese.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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