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Estinzione del giudizio: la definizione agevolata

Una società, in pendenza di un ricorso per cassazione contro avvisi di accertamento fiscale, ha aderito alla definizione agevolata prevista dalla L. 197/2022. La Corte di Cassazione, verificato il deposito della domanda di definizione e del versamento della prima rata, ha dichiarato l’estinzione del giudizio. Questa ordinanza conferma che, ai fini della chiusura del contenzioso, è sufficiente adempiere al primo pagamento previsto dalla normativa sulla tregua fiscale, con spese legali che restano a carico di chi le ha anticipate.

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Pubblicato il 8 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Estinzione del Giudizio Tributario: Basta la Prima Rata della Definizione Agevolata

L’adesione alle procedure di tregua fiscale rappresenta un’importante opportunità per chiudere i contenziosi con l’Amministrazione Finanziaria. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce un aspetto procedurale cruciale, confermando che per l’estinzione del giudizio è sufficiente il versamento della prima rata. Analizziamo questa decisione e le sue implicazioni pratiche.

I Fatti del Contenzioso

Una società a responsabilità limitata aveva impugnato una serie di avvisi di accertamento relativi a IRES, IVA e IRAP per le annualità dal 2007 al 2010. Dopo un percorso giudiziario nei gradi di merito, la controversia era approdata dinanzi alla Corte di Cassazione.

La Commissione Tributaria Regionale aveva respinto l’appello della società, la quale aveva quindi presentato ricorso per Cassazione. L’Agenzia delle Entrate, a sua volta, si era costituita in giudizio con un controricorso, proponendo anche un ricorso incidentale.

L’Adesione alla Tregua Fiscale e l’Estinzione del Giudizio

Mentre il processo era pendente in Cassazione, la società contribuente ha scelto di avvalersi della definizione agevolata delle controversie tributarie, introdotta dalla Legge n. 197/2022. Questa normativa offre ai contribuenti la possibilità di risolvere le liti fiscali in corso pagando un importo ridotto, secondo specifiche modalità.

In conformità con la legge, la società ha presentato in giudizio la copia della domanda di definizione e, soprattutto, la prova del versamento della prima rata. Questo adempimento si è rivelato decisivo per l’esito del procedimento.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha preso atto della volontà della parte di chiudere la lite tramite la procedura agevolata. I giudici hanno ritenuto che i presupposti per la chiusura del caso fossero pienamente soddisfatti.

Il punto centrale della motivazione risiede nell’interpretazione dell’art. 1, comma 197, della Legge n. 197/2022. Questa norma stabilisce che, ai fini della definizione, il versamento della prima rata è condizione sufficiente per procedere. Di conseguenza, avendo la società ricorrente fornito prova di tale pagamento, la Corte non ha potuto fare altro che dichiarare l’estinzione del giudizio.

Per quanto riguarda le spese legali, in questi casi la legge prevede che esse restino a carico della parte che le ha anticipate. Non vi è, quindi, una condanna al pagamento delle spese in favore di una delle parti, ma una semplice compensazione.

Conclusioni: L’Impatto Pratico della Decisione

Questa pronuncia rafforza la certezza del diritto per i contribuenti che scelgono la via della definizione agevolata. L’ordinanza chiarisce in modo inequivocabile che non è necessario attendere il pagamento di tutte le rate previste dal piano di definizione per ottenere la chiusura del processo pendente. Il versamento della prima rata è l’unico requisito procedurale richiesto per attivare l’effetto estintivo.

Ciò semplifica notevolmente l’iter, consentendo una rapida conclusione dei contenziosi e riducendo l’incertezza legale ed economica sia per i contribuenti che per l’Erario. La decisione sottolinea l’efficacia degli strumenti di tregua fiscale come meccanismo per deflazionare il contenzioso tributario, offrendo una via d’uscita pragmatica e veloce dalle lungaggini processuali.

Cosa succede a un processo tributario pendente se il contribuente aderisce alla definizione agevolata?
Il processo si estingue. La Corte, una volta ricevuta la documentazione che attesta l’adesione alla procedura e il pagamento richiesto dalla norma, dichiara la fine del giudizio.

È necessario pagare l’intero importo della definizione agevolata per ottenere l’estinzione del giudizio?
No. Secondo l’ordinanza, basata sulla Legge n. 197/2022, per ottenere l’estinzione del giudizio è sufficiente dimostrare di aver versato la prima rata prevista dalla procedura di definizione agevolata.

In caso di estinzione del giudizio per definizione agevolata, chi paga le spese legali?
Le spese legali restano a carico della parte che le ha sostenute. La Corte, infatti, non provvede a una condanna alle spese, ma le dichiara compensate tra le parti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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