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Estinzione del giudizio: il caso della transazione

La Corte di Cassazione dichiara l’estinzione del giudizio in un caso di accertamento IRES su un’operazione di ‘sale and lease back’. La decisione segue un accordo transattivo raggiunto tra l’Agenzia delle Entrate e il gruppo societario contribuente, che ha risolto tutte le controversie pendenti, rendendo superflua la prosecuzione del ricorso. Le spese legali sono state compensate tra le parti.

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Pubblicato il 17 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Estinzione del Giudizio: Quando l’Accordo tra Fisco e Contribuente Chiude la Partita

L’estinzione del giudizio rappresenta una delle modalità con cui una controversia legale può concludersi senza una decisione nel merito. Ciò accade quando viene meno l’interesse delle parti a proseguire la causa, spesso a seguito di un accordo. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione offre un chiaro esempio di questa dinamica in ambito tributario, dimostrando come una transazione possa risolvere complesse dispute fiscali anche in fase di legittimità.

I Fatti del Caso: una Disputa sul ‘Sale and Lease Back’

La vicenda trae origine da un avviso di accertamento notificato dall’Agenzia delle Entrate a una società per l’anno d’imposta 2009. L’Amministrazione Finanziaria contestava la deducibilità di una parte dei canoni di locazione derivanti da un’operazione di ‘sale and lease back’ di beni immobili. Secondo il Fisco, questa operazione mascherava un finanziamento occulto, poiché i beni erano stati venduti e poi riacquistati tramite leasing da un pool di banche a un prezzo maggiorato.

La società contribuente ha impugnato l’atto, ottenendo ragione sia in primo grado, presso la Commissione Tributaria Provinciale, sia in appello, presso la Commissione Tributaria Regionale. Entrambi i giudici di merito hanno ritenuto illegittimo l’avviso di accertamento. L’Agenzia delle Entrate, non soddisfatta, ha quindi proposto ricorso per Cassazione, basandolo su diverse presunte violazioni di legge.

L’Accordo Transattivo e la Richiesta di Estinzione del Giudizio

Mentre il ricorso era pendente davanti alla Suprema Corte, è intervenuto un fatto nuovo e decisivo. L’Avvocatura Generale dello Stato, per conto dell’Agenzia delle Entrate, ha comunicato alla Corte che era stato raggiunto un accordo quadro per la definizione di tutte le controversie pendenti con il gruppo societario di cui faceva parte la contribuente.

In particolare, la società consolidante del gruppo aveva perfezionato la procedura di definizione delle liti, saldando le pendenze fiscali per vari anni, incluso quello oggetto del giudizio. Tale accordo produceva effetti liberatori anche per la società consolidata, la quale non aveva rilievi fiscali propri ma era coinvolta solo in virtù del consolidato fiscale. Di conseguenza, l’Agenzia delle Entrate ha formalmente rinunciato al ricorso per Cassazione e ha chiesto che venisse dichiarata la cessazione della materia del contendere e l’estinzione del giudizio.

Le Motivazioni della Corte

La Corte di Cassazione, presa visione della richiesta dell’Agenzia delle Entrate e dei documenti che provavano l’accordo transattivo, ha accolto l’istanza. I giudici hanno osservato che la controparte (la società contribuente), pur avendo ricevuto notifica dell’istanza di estinzione, non ha manifestato alcun dissenso, mostrando di fatto la propria adesione all’accordo e alla conseguente chiusura del processo. La volontà concorde delle parti di porre fine alla lite, sancita dall’accordo e dalla successiva rinuncia al ricorso, ha eliminato l’oggetto stesso del contendere. Pertanto, la Corte non ha potuto fare altro che dichiarare l’estinzione del giudizio.

Conclusioni

Questa ordinanza conferma un principio fondamentale: le parti possono porre fine a una controversia in qualsiasi stato e grado del procedimento, anche davanti alla Corte di Cassazione. La transazione fiscale si rivela uno strumento efficace per risolvere il contenzioso, offrendo certezza e risparmio di tempo e risorse sia per l’Amministrazione Finanziaria sia per il contribuente. La decisione sottolinea che, una volta venuto meno l’interesse a proseguire la causa a seguito di un accordo, il percorso naturale del processo è la sua estinzione. Per le imprese, ciò significa che la via del dialogo e dell’accordo con il Fisco rimane sempre aperta e può portare a una risoluzione definitiva delle pendenze, evitando le incertezze e i costi di un lungo iter giudiziario.

Cosa succede a un processo se le parti trovano un accordo?
Quando le parti raggiungono un accordo transattivo che risolve la controversia, il giudice può dichiarare l’estinzione del giudizio, chiudendo formalmente il caso senza una decisione sul merito.

Perché in questo caso specifico il giudizio è stato estinto?
Il giudizio è stato estinto perché l’Agenzia delle Entrate e il gruppo societario della contribuente hanno stipulato un accordo quadro che definiva tutte le liti fiscali pendenti, inclusa quella in esame. Di conseguenza, l’Agenzia ha rinunciato al ricorso in Cassazione, facendo venir meno l’oggetto della contesa.

Come sono state regolate le spese legali?
La Corte di Cassazione ha disposto la compensazione delle spese. Ciò significa che ogni parte ha sostenuto i propri costi legali, una soluzione comune quando un processo si estingue a seguito di un accordo tra le parti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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