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Estinzione del giudizio: definizione agevolata liti

Una contribuente, in pendenza di un ricorso per Cassazione contro l’Agenzia delle Entrate, ha aderito alla procedura di definizione agevolata delle liti. Avendo presentato la documentazione richiesta e la prova del versamento, ha richiesto l’estinzione del giudizio. La Corte di Cassazione, verificata la sussistenza dei requisiti di legge, ha dichiarato il processo estinto, ponendo fine alla controversia.

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Pubblicato il 26 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Estinzione del Giudizio Tributario Tramite Definizione Agevolata: Analisi di un Caso Pratico

L’estinzione del giudizio rappresenta una delle modalità con cui una controversia legale può concludersi. In ambito tributario, le procedure di definizione agevolata, spesso introdotte con leggi di bilancio, offrono ai contribuenti un’opportunità per chiudere le liti pendenti con il Fisco in modo rapido e conveniente. L’ordinanza della Corte di Cassazione che analizziamo oggi illustra perfettamente questo meccanismo.

I Fatti di Causa

Il caso ha origine da una controversia tra una contribuente e l’Agenzia delle Entrate. La questione era giunta fino all’ultimo grado di giudizio, dinanzi alla Corte di Cassazione, a seguito di un ricorso presentato dalla contribuente contro una sentenza della Commissione Tributaria Regionale.

In prossimità dell’udienza fissata per la discussione, la parte ricorrente ha compiuto un passo decisivo: ha scelto di avvalersi della procedura di “definizione agevolata delle liti pendenti”, introdotta dalla Legge n. 197/2022.

La Procedura di Definizione Agevolata e l’Istanza di Estinzione

La normativa sulla definizione agevolata permette di chiudere le controversie fiscali pagando un importo forfettario, solitamente molto inferiore a quello originariamente contestato. Per beneficiare di questa opportunità, il contribuente deve presentare un’apposita domanda e versare le somme dovute entro i termini previsti dalla legge.

Nel caso in esame, la contribuente ha depositato presso la cancelleria della Corte di Cassazione un’istanza formale per l’estinzione del giudizio. A corredo dell’istanza, ha allegato tutta la documentazione necessaria a dimostrare di aver seguito correttamente la procedura: la domanda di definizione e la prova dell’avvenuto pagamento.

La Decisione della Corte: l’Estinzione del Giudizio

La Corte di Cassazione, riunita in camera di consiglio, ha esaminato la richiesta della contribuente. Il ruolo dei giudici, in questo frangente, non è stato quello di decidere chi avesse ragione nel merito della pretesa fiscale, ma unicamente quello di verificare la corretta applicazione della procedura di definizione agevolata.

Dopo aver ascoltato le conclusioni del Pubblico Ministero, che ha richiesto di dichiarare l’estinzione, e aver preso atto della documentazione depositata, la Corte ha concluso che sussistevano tutti gli elementi richiesti dalla normativa per porre fine al contenzioso.

Le Motivazioni

Le motivazioni alla base della decisione sono lineari e di natura prettamente procedurale. La Corte ha constatato che l’istanza presentata era completa e corredata dalla prova del versamento, adempiendo così ai requisiti prescritti dalla Legge n. 197/2022. Poiché la volontà del legislatore è quella di favorire la chiusura delle liti pendenti attraverso questi strumenti, e dato che la contribuente ha seguito l’iter in modo corretto, non restava altro da fare che dichiarare il processo estinto. Per quanto riguarda le spese legali, la Corte ha stabilito che queste rimanessero a carico della parte che le aveva anticipate, come prassi in questi casi.

Le Conclusioni

Questa ordinanza conferma l’efficacia delle procedure di definizione agevolata come strumento per deflazionare il contenzioso tributario. Per i contribuenti, rappresenta una via d’uscita certa e spesso vantaggiosa da liti che potrebbero protrarsi per anni, con costi e incertezze significativi. La decisione evidenzia l’importanza di seguire scrupolosamente le istruzioni normative per la presentazione della domanda e l’esecuzione dei pagamenti, in quanto la corretta adempienza formale è il presupposto indispensabile per ottenere la desiderata estinzione del giudizio.

È possibile chiudere una lite fiscale anche se è già arrivata in Cassazione?
Sì, l’ordinanza dimostra che un contribuente può avvalersi di una procedura di definizione agevolata per richiedere l’estinzione del giudizio anche quando la causa pende dinanzi alla Corte di Cassazione.

Cosa deve fare un contribuente per ottenere l’estinzione del giudizio tramite definizione agevolata?
Deve presentare una specifica istanza di estinzione e allegare la documentazione che comprova l’adesione alla procedura, in particolare la domanda di definizione e la prova del versamento dell’importo dovuto secondo la legge agevolativa.

Chi paga le spese legali in caso di estinzione del giudizio per definizione agevolata?
In questo caso, la Corte di Cassazione ha disposto che le spese restino a carico della parte che le ha anticipate. Ciò significa che ciascuna parte sostiene i propri costi legali.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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