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Esenzione TOSAP viadotti: non si applica al concessionario

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 2498/2024, ha stabilito che l’esenzione TOSAP prevista per lo Stato non si applica alla società concessionaria di autostrade per l’occupazione di suolo pubblico con viadotti. L’occupazione è considerata propria del concessionario, che agisce in autonomia economica, e non dello Stato, rendendo la tassa dovuta. La sentenza chiarisce un importante principio sull’applicazione dell’esenzione TOSAP.

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Pubblicato il 26 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Esenzione TOSAP per viadotti: la Cassazione esclude il concessionario

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 2498 del 26 gennaio 2024, ha affrontato un’importante questione in materia di tributi locali, stabilendo un principio chiave sull’applicazione dell’esenzione TOSAP. La Suprema Corte ha chiarito che l’esenzione dal pagamento della tassa, prevista per le occupazioni effettuate direttamente dallo Stato, non può essere estesa automaticamente alle società private che gestiscono infrastrutture pubbliche, come le autostrade, in regime di concessione.

I fatti del caso: la controversia sulla tassa di occupazione

Una società concessionaria per la gestione della rete autostradale riceveva un avviso di accertamento da parte di una società di riscossione, agente per conto di un Comune, per il pagamento della Tassa per l’Occupazione di Spazi ed Aree Pubbliche (TOSAP) relativa agli anni dal 2013 al 2018. L’oggetto della tassazione era l’occupazione dello spazio aereo soprastante una strada comunale da parte di alcuni cavalcavia autostradali.

La società autostradale impugnava l’avviso, sostenendo di non dover pagare la tassa. La sua tesi si basava principalmente su due punti:
1. Le aree erano state espropriate a suo favore per conto dello Stato, che ne aveva acquisito la titolarità.
2. Trattandosi di occupazioni disposte dallo Stato, si doveva applicare l’esenzione prevista dall’art. 49 del D.Lgs. n. 507/1993.

Sia la Commissione Tributaria Provinciale (CTP) che quella Regionale (CTR) avevano dato ragione alla società concessionaria, escludendo il potere impositivo del Comune sulla base della natura demaniale del bene e della concessione statale. La società di riscossione, ritenendo errata tale interpretazione, proponeva ricorso in Cassazione.

La decisione della Corte di Cassazione sulla esenzione TOSAP

La Suprema Corte ha ribaltato le decisioni dei giudici di merito, accogliendo il ricorso della società di riscossione. Il punto centrale della decisione è la corretta interpretazione del presupposto impositivo della TOSAP e del perimetro dell’esenzione.

Analisi delle norme e dei principi applicati

La Corte ha ricordato che il presupposto per l’applicazione della TOSAP, ai sensi degli artt. 38 e 39 del D.Lgs. 507/1993, è l’occupazione di qualsiasi natura di spazi ed aree pubbliche, inclusi quelli soprastanti e sottostanti il suolo. Tale occupazione è rilevante quando comporta una sottrazione, anche parziale, della superficie all’uso pubblico.

Nel caso specifico, la presenza di un viadotto autostradale sopra una strada comunale limita oggettivamente l’uso dello spazio pubblico, integrando il presupposto della tassa. La questione cruciale, quindi, non era se ci fosse un’occupazione, ma a chi fosse imputabile e se potesse beneficiare dell’esenzione.

Le motivazioni: perché l’esenzione TOSAP non si estende al concessionario

La Corte ha sviluppato un ragionamento chiaro per spiegare perché la società concessionaria non potesse beneficiare dell’agevolazione fiscale. L’esenzione prevista dall’art. 49, lett. a), è una norma di stretta interpretazione e si applica solo quando l’occupazione è effettuata direttamente dallo Stato.

La distinzione tra Stato e Concessionario

Il fulcro della decisione risiede nella distinzione tra l’ente statale e la società concessionaria. Sebbene l’infrastruttura autostradale sia un bene del demanio statale e la società operi per la fornitura di un servizio pubblico, quest’ultima è un soggetto giuridico distinto dallo Stato. Durante il periodo di concessione, la società:
* Gestisce l’opera in piena autonomia funzionale ed economica.
* Sfrutta economicamente i lavori realizzati.
* Agisce come un’impresa, non come un mero sostituto o un organo dello Stato.

Di conseguenza, l’occupazione dello spazio pubblico non è direttamente riferibile allo Stato, ma alla società concessionaria, che la realizza nell’ambito della propria attività imprenditoriale. Il fatto che l’opera, al termine della concessione, tornerà nella piena gestione dello Stato è irrilevante per il periodo in cui la gestione è affidata al concessionario. È quest’ultimo, quindi, il soggetto passivo del tributo.

Le conclusioni: implicazioni pratiche della sentenza

Questa ordinanza consolida un importante principio giurisprudenziale: le esenzioni fiscali non possono essere applicate per analogia. L’esenzione TOSAP è un beneficio concesso specificamente allo Stato e ad altri enti pubblici per le loro attività istituzionali, non a soggetti privati che, pur gestendo beni pubblici, operano in un regime imprenditoriale. Le società concessionarie di servizi pubblici devono quindi considerare la TOSAP come un costo operativo per le occupazioni di suolo, sottosuolo e soprassuolo pubblico necessarie alla loro attività, a meno che una specifica norma non preveda diversamente per la loro categoria.

Una società che gestisce un’autostrada in concessione deve pagare la TOSAP per un viadotto che sovrasta una strada comunale?
Sì. Secondo la Corte di Cassazione, la presenza di un viadotto che sovrasta una strada comunale costituisce un’occupazione di suolo pubblico soggetta a TOSAP, in quanto sottrae lo spazio all’uso pubblico generalizzato.

L’esenzione dal pagamento della TOSAP prevista per lo Stato si applica anche alla società concessionaria?
No. L’ordinanza chiarisce che l’esenzione prevista dall’art. 49 del d.lgs. 507/1993 è strettamente personale e si applica solo allo Stato e agli altri enti indicati. Non si estende alla società concessionaria, che è un soggetto giuridico distinto e agisce in autonomia economica.

Ai fini del pagamento della TOSAP, a chi è attribuita l’occupazione del suolo pubblico durante il periodo di concessione?
L’occupazione è attribuita alla società concessionaria. Anche se l’infrastruttura è di proprietà dello Stato, durante il periodo della concessione è la società a disporre del bene, a gestirlo e a realizzare la condotta di ‘occupazione’ rilevante ai fini fiscali.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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