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Esenzione IVA fisioterapista: la Cassazione decide

Un fisioterapista si è visto negare l’esenzione IVA in quanto non iscritto a un albo professionale. La Corte di Cassazione ha ribaltato la decisione, stabilendo un principio fondamentale: per l’esenzione IVA fisioterapista è sufficiente il possesso di un valido titolo abilitante che certifichi la competenza professionale. L’iscrizione a un albo, secondo la Corte, non è un requisito necessario per beneficiare dell’agevolazione fiscale prevista per le prestazioni sanitarie.

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Pubblicato il 4 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Esenzione IVA Fisioterapista: il Titolo Abilitante è Sufficiente, non Serve l’Albo

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fatto chiarezza su un punto cruciale per molti professionisti sanitari: i requisiti per ottenere l’esenzione IVA fisioterapista. La Suprema Corte ha stabilito che, per beneficiare dell’esenzione fiscale, è determinante il possesso di un valido titolo di studio che abiliti alla professione, mentre non è necessaria l’iscrizione a uno specifico albo professionale. Questa decisione rappresenta una vittoria importante per i contribuenti e consolida un orientamento giurisprudenziale favorevole.

I Fatti di Causa

Il caso nasce da un avviso di accertamento notificato a un fisioterapista per IRPEF, IRAP e IVA relative all’anno d’imposta 2008. L’Agenzia delle Entrate contestava la mancata applicazione dell’IVA sulle prestazioni erogate, sostenendo che il professionista non avesse diritto all’esenzione.

Il contribuente ha impugnato l’atto, ma il suo ricorso è stato rigettato sia dalla Commissione Tributaria Provinciale sia, in appello, dalla Commissione Tributaria Regionale. Secondo i giudici di merito, l’esenzione IVA per le prestazioni medico-specialistiche era subordinata a due condizioni: l’abilitazione del soggetto e l’esercizio di una professione soggetta a vigilanza, requisito che, a loro avviso, implicava l’iscrizione a un albo. Poiché il fisioterapista non aveva dimostrato tale iscrizione, l’appello è stato respinto.

La Controversia: Esenzione IVA e Requisiti per i Fisioterapisti

Il cuore della questione legale ruotava attorno all’interpretazione dell’art. 10, n. 18, del d.P.R. 633/1972, che prevede l’esenzione IVA per “le prestazioni sanitarie di diagnosi, cura e riabilitazione rese alla persona nell’esercizio delle professioni e arti sanitarie soggette a vigilanza”.

La difesa del contribuente, nel ricorso per cassazione, ha sostenuto che la Commissione Tributaria Regionale avesse errato nel ritenere necessaria l’iscrizione all’albo. Si evidenziava, infatti, che l’attività di fisioterapista, attestata da titoli abilitanti riconosciuti, rientra a pieno titolo tra quelle esenti, a prescindere dall’esistenza o dall’obbligo di iscrizione a un albo professionale, peraltro all’epoca non ancora istituito per la categoria.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha accolto il ricorso del contribuente, cassando la sentenza impugnata e decidendo direttamente nel merito. I giudici hanno ribadito il proprio consolidato orientamento giurisprudenziale in materia di esenzione IVA fisioterapista.

Il Principio di Diritto

La Corte ha chiarito che l’attività di fisioterapia integra gli estremi della prestazione paramedica resa nell’esercizio di arti sanitarie soggette a vigilanza, come previsto dal Testo Unico delle Leggi Sanitarie. Tali attività sono state espressamente incluse tra quelle esenti da IVA sin dal d.m. 21 gennaio 1994.

Il punto cruciale della decisione è il seguente: il requisito indispensabile per l’esenzione è la sussistenza di un valido titolo abilitante che garantisca la qualità della prestazione sanitaria resa. La specifica iscrizione ad un albo, invece, non è considerata un fattore rilevante ai fini del beneficio fiscale. Nel caso di specie, la stessa Commissione Tributaria Regionale aveva dato atto che il ricorrente era in possesso di titoli (diplomi e attestati) equipollenti al diploma di laurea in fisioterapia, confermando così la sua abilitazione professionale. Di conseguenza, negargli l’esenzione è stato un errore di diritto.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

La decisione della Cassazione ha importanti implicazioni pratiche:

1. Certezza del Diritto: Rafforza la posizione dei fisioterapisti e di altre professioni sanitarie per le quali l’iscrizione a un albo potrebbe non essere obbligatoria o storicamente non prevista. Ciò che conta è la qualifica professionale certificata dallo Stato.
2. Prevalenza della Sostanza sulla Forma: La Corte privilegia l’effettiva capacità professionale, attestata dal titolo di studio, rispetto a un requisito formale come l’iscrizione a un registro.
3. Guida per l’Amministrazione Finanziaria: Fornisce un chiaro indirizzo all’Agenzia delle Entrate, limitando la possibilità di accertamenti basati unicamente sulla mancata iscrizione a un albo professionale per le prestazioni sanitarie esenti.

Per ottenere l’esenzione IVA un fisioterapista deve essere iscritto a un albo professionale?
No. Secondo la Corte di Cassazione, per beneficiare dell’esenzione IVA è sufficiente il possesso di un valido titolo abilitante che garantisca la qualità della prestazione, mentre non è rilevante la specifica iscrizione ad un albo.

Qual è il requisito fondamentale per l’esenzione IVA delle prestazioni sanitarie come la fisioterapia?
Il requisito fondamentale è che la prestazione sia di natura paramedica, resa alla persona nell’esercizio di arti sanitarie soggette a vigilanza, e che il professionista sia in possesso di un valido titolo abilitante (es. diploma di laurea o titolo equipollente).

Cosa ha deciso la Corte in questo caso specifico?
La Corte ha annullato la sentenza precedente e ha accolto il ricorso del contribuente, riconoscendo il suo diritto all’esenzione IVA. Ha stabilito che, avendo il professionista dimostrato di possedere un titolo abilitante idoneo, la pretesa fiscale dell’Agenzia delle Entrate era infondata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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