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Esenzione IMU Università e uso indiretto: i limiti

Un’università ha contestato un avviso di accertamento IMU emesso da un comune per diversi immobili. La Corte di Cassazione ha analizzato i presupposti per l’esenzione IMU Università, in particolare nei casi di uso indiretto. Ha stabilito che l’esenzione è valida quando l’immobile è utilizzato da un’altra università strettamente collegata per legge, ma l’ha negata per immobili concessi a terzi che svolgono attività commerciali, come una filiale bancaria, o per le cabine elettriche soggette a servitù.

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Pubblicato il 14 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Esenzione IMU Università: Uso Indiretto e Limiti Secondo la Cassazione

L’esenzione IMU Università rappresenta un tema di grande rilevanza per gli enti non commerciali, specialmente quando gli immobili di loro proprietà vengono utilizzati da altri soggetti. Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha tracciato confini precisi, chiarendo in quali casi l’uso indiretto di un bene può beneficiare dell’esenzione fiscale e quando, invece, l’imposta municipale resta dovuta.

I Fatti del Contenzioso

Il caso ha origine da un avviso di accertamento IMU per l’annualità 2017, con cui un Comune richiedeva a una prestigiosa Università il pagamento di oltre 1,7 milioni di euro, più sanzioni e interessi. La pretesa fiscale riguardava numerosi immobili di proprietà dell’Ateneo, concessi in uso a diversi soggetti.

In particolare, il contenzioso verteva su tre principali categorie di immobili:
1. Beni concessi in godimento gratuito a un’altra Università (sorta da uno scorporo della prima) per lo svolgimento di attività didattiche non commerciali.
2. Immobili concessi a un’Azienda Ospedaliera Universitaria, la quale a sua volta aveva locato una porzione di essi a un istituto di credito per attività bancaria.
3. Cabine elettriche su cui insisteva un diritto di servitù a favore di una nota società erogatrice di energia.

Nei primi due gradi di giudizio, i giudici tributari avevano in gran parte accolto le ragioni dell’Università, riconoscendo l’esenzione. Il Comune, ritenendo errata tale decisione, ha proposto ricorso in Cassazione.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha parzialmente riformato la decisione di appello, accogliendo alcuni motivi di ricorso del Comune e rigettandone altri, oltre a respingere il ricorso incidentale dell’Università. La sentenza ha cassato con rinvio la decisione precedente, demandando alla Corte di Giustizia Tributaria regionale una nuova valutazione alla luce dei principi stabiliti.

La Corte ha accolto i motivi del Comune relativi alle cabine elettriche e agli immobili parzialmente locati a un istituto bancario, ma ha rigettato quelli sull’uso da parte dell’altra Università, fornendo chiarimenti fondamentali sull’applicazione dell’esenzione IMU Università.

Le motivazioni sulla Esenzione IMU Università per Uso Indiretto

Le motivazioni della Corte si concentrano sulla distinzione tra le diverse forme di uso indiretto degli immobili, delineando quando l’esenzione è applicabile e quando non lo è.

Il Principio della “Compenetrazione” tra Enti

Per quanto riguarda gli immobili utilizzati dall’altra Università, la Cassazione ha stabilito che l’esenzione è legittima. La Corte ha fondato la sua decisione sulla normativa specifica che ha istituito il secondo Ateneo tramite uno scorporo dal primo. Questa legge imponeva una reciproca integrazione e un uso congiunto delle strutture per garantire la continuità funzionale. Si è quindi configurato un rapporto di “stretta strumentalità” e “compenetrazione” tra i due enti, tale da considerarli come realizzatori di una medesima “architettura strutturale”. In questo specifico contesto, l’uso indiretto risponde all’esercizio di attività istituzionali esenti e, pertanto, l’esenzione IMU Università spetta al soggetto passivo proprietario.

Il Diniego dell’Esenzione per Attività Commerciali e Servitù

La decisione è stata di segno opposto per le altre due categorie di immobili.

Immobili con uso commerciale: Per i locali concessi all’Azienda Ospedaliera e da questa parzialmente locati a una banca, la Corte ha accolto il ricorso del Comune. Ha sottolineato che la presenza di un’attività palesemente commerciale (l’attività bancaria) esclude la possibilità di beneficiare dell’esenzione. L’uso indiretto che giustifica l’agevolazione fiscale deve essere integralmente non commerciale e funzionale alle attività istituzionali dell’ente. La locazione a un’impresa commerciale interrompe questo nesso, rendendo l’imposta dovuta.

Cabine elettriche: Anche per le cabine elettriche, la Corte ha dato ragione all’ente impositore. I giudici hanno chiarito che il diritto di servitù concesso alla società energetica non trasferisce la soggettività passiva ai fini IMU. Il soggetto passivo rimane il proprietario del fondo, ovvero l’Università, che è tenuta al pagamento dell’imposta. La servitù è un peso imposto su un fondo per l’utilità di un altro fondo, ma non è uno di quei diritti reali (come usufrutto, uso, abitazione) che trasferiscono la titolarità passiva del tributo.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche per gli Enti non Commerciali

L’ordinanza della Cassazione offre importanti indicazioni operative per tutti gli enti non commerciali proprietari di immobili. La pronuncia conferma che l’esenzione IMU non è esclusa a priori in caso di utilizzo da parte di un soggetto terzo, ma richiede una rigorosa verifica delle condizioni. È fondamentale che sussista uno stretto legame funzionale e strumentale tra l’ente proprietario e l’ente utilizzatore, e che l’attività svolta nell’immobile sia esclusivamente di natura non commerciale. Qualsiasi utilizzo, anche parziale, per finalità commerciali può compromettere il diritto all’esenzione, così come la semplice costituzione di una servitù non è sufficiente a esonerare il proprietario dal pagamento del tributo.

Un’università proprietaria di un immobile deve pagare l’IMU se questo è utilizzato da un’altra università per scopi didattici?
No, secondo la Corte l’esenzione è applicabile se tra i due enti esiste, per legge, un rapporto di stretta strumentalità e “compenetrazione”, tale per cui l’uso indiretto è funzionale alla medesima attività istituzionale non commerciale.

L’esenzione IMU si applica se un immobile universitario è concesso a un’azienda ospedaliera che poi lo loca in parte a una banca?
No, l’esenzione non si applica. La Corte ha chiarito che lo sfruttamento commerciale dell’immobile, anche se parziale e operato dal concessionario, fa venir meno il requisito per l’agevolazione, poiché l’attività svolta (quella bancaria) è di natura commerciale.

Il proprietario di un immobile su cui insiste una cabina elettrica con servitù a favore di una società energetica deve pagare l’IMU?
Sì. La Corte di Cassazione ha stabilito che la costituzione di un diritto di servitù non trasferisce la soggettività passiva ai fini IMU. Il proprietario del fondo servente (in questo caso, l’Università) rimane l’unico soggetto tenuto al pagamento dell’imposta.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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