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Esenzione IMU scuole paritarie: la retta non è simbolica

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 6501/2024, ha negato l’esenzione IMU a una scuola paritaria gestita da un istituto religioso. La Corte ha stabilito che una retta annuale di 1.900 euro per studente non può essere considerata ‘simbolica’. Di conseguenza, l’attività didattica assume natura commerciale, facendo decadere il diritto all’agevolazione fiscale. Questa decisione chiarisce che la valutazione sulla natura del corrispettivo è un giudizio di fatto che spetta ai giudici di merito e non è automaticamente legata al costo medio per studente definito dallo Stato.

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Pubblicato il 6 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Esenzione IMU Scuole Paritarie: La Retta Non Simbolica Blocca l’Agevolazione

L’esenzione IMU per le scuole paritarie è un tema di grande interesse per gli enti non commerciali che operano nel settore dell’istruzione. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione, la n. 6501 del 12 marzo 2024, ha fornito chiarimenti cruciali su uno dei requisiti fondamentali per accedere a tale beneficio: la natura non commerciale dell’attività, strettamente legata al carattere ‘simbolico’ della retta richiesta agli studenti. Vediamo nel dettaglio il caso e le conclusioni della Suprema Corte.

I Fatti del Caso: La Richiesta di Esenzione IMU per una Scuola

Un istituto religioso, gestore di una scuola paritaria, ha impugnato un avviso di accertamento con cui un Comune campano richiedeva il pagamento dell’IMU per l’anno 2015, per un importo totale di oltre 14.000 euro, relativo a cinque immobili adibiti all’attività scolastica.

L’istituto sosteneva di aver diritto all’esenzione in quanto ente non commerciale che svolgeva un’attività didattica meritevole. Sia la Commissione Tributaria Provinciale che quella Regionale avevano però respinto le ragioni dell’ente, confermando la pretesa del Comune. La questione è quindi approdata in Corte di Cassazione, con l’istituto che lamentava, tra le altre cose, l’errata valutazione dei presupposti per l’esenzione.

La Decisione della Cassazione

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso dell’istituto religioso, confermando la decisione dei giudici di merito. La Suprema Corte ha ritenuto che non sussistessero le condizioni per concedere l’esenzione dall’IMU, in quanto l’attività svolta dall’ente non poteva essere considerata ‘non commerciale’ a causa dell’entità della retta annuale richiesta, pari a 1.900 euro per studente.

Le Motivazioni della Corte: Analisi sull’Esenzione IMU Scuole Paritarie

Il percorso argomentativo della Corte è complesso e tocca diversi punti, sia procedurali che di merito.

Inammissibilità dei Motivi Preliminari

Prima di entrare nel vivo della questione, la Cassazione ha dichiarato inammissibili o infondati tre dei quattro motivi di ricorso per ragioni procedurali. Tra queste, l’applicazione del principio della ‘doppia conforme’ (che limita il ricorso in Cassazione quando le due sentenze di merito sono concordi) e il difetto di ‘autosufficienza del ricorso’, poiché l’istituto non aveva trascritto il contenuto dell’avviso di accertamento che contestava.

Il Cuore della Questione: La Natura ‘Non Commerciale’ dell’Attività

Il fulcro della decisione risiede nell’analisi del primo motivo di ricorso, relativo alla violazione delle norme sull’esenzione IMU. La Corte ha ripercorso l’evoluzione normativa, evidenziando come, anche alla luce del diritto dell’Unione Europea in materia di aiuti di Stato, l’esenzione sia subordinata a due requisiti cumulativi:

1. Requisito soggettivo: L’immobile deve essere utilizzato da un ente non commerciale.
2. Requisito oggettivo: L’attività svolta nell’immobile deve essere tra quelle previste dalla legge (assistenziale, sanitaria, didattica, etc.) e deve essere svolta con modalità non commerciali.

Il Criterio del Corrispettivo Simbolico e il suo ruolo nell’esenzione IMU scuole paritarie

Per determinare se un’attività didattica è svolta con modalità non commerciali, il criterio decisivo è la natura del corrispettivo richiesto. L’attività è considerata non economica (e quindi beneficia dell’esenzione) solo se è svolta a titolo gratuito o dietro il versamento di un corrispettivo simbolico, tale da coprire solo una frazione minima dei costi effettivi del servizio.

Nel caso di specie, i giudici di merito avevano stabilito che una retta annuale di 1.900 euro per studente non avesse natura meramente simbolica, data la sua ‘oggettiva consistenza’. La Cassazione ha confermato che questa valutazione costituisce un giudizio di fatto, insindacabile in sede di legittimità se adeguatamente motivato. La Corte ha inoltre precisato che la circostanza che la retta sia inferiore al ‘costo medio per studente’ calcolato dal Ministero non dà automaticamente diritto all’esenzione. Questo parametro può escludere l’esenzione se superato, ma non la garantisce se rispettato, poiché spetta sempre al Comune e, in caso di contenzioso, al giudice, valutare in concreto la simbolicità del corrispettivo.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

L’ordinanza ribadisce un principio fondamentale per l’esenzione IMU delle scuole paritarie: non è sufficiente essere un ente non commerciale e svolgere attività didattica. È indispensabile dimostrare che tale attività non sia configurabile come un’impresa economica. La chiave di volta è il corrispettivo richiesto, che deve essere genuinamente simbolico. Gli enti che gestiscono scuole paritarie devono quindi essere consapevoli che una retta, seppur contenuta, ma ritenuta non irrisoria dal giudice tributario, può comportare l’esclusione dal beneficio fiscale, con l’obbligo di versare l’IMU per gli immobili utilizzati.

Una scuola paritaria gestita da un ente non commerciale ha sempre diritto all’esenzione IMU?
No. L’esenzione è subordinata alla compresenza di un requisito soggettivo (ente non commerciale) e uno oggettivo: l’attività didattica deve essere svolta con modalità non commerciali, cioè gratuitamente o dietro versamento di un corrispettivo simbolico.

Cosa si intende per ‘corrispettivo simbolico’ ai fini dell’esenzione IMU?
Si intende un importo che copre solo una minima frazione del costo effettivo del servizio e che, per la sua esiguità, non costituisce una vera controprestazione economica. La valutazione sulla sua natura ‘simbolica’ o meno è un giudizio di fatto che spetta al giudice di merito, caso per caso. Nel caso specifico, una retta di 1.900 euro annui per studente è stata ritenuta non simbolica.

Basta che la retta di una scuola paritaria sia inferiore al ‘costo medio per studente’ definito dallo Stato per ottenere l’esenzione IMU?
No, non è sufficiente. Secondo la Cassazione, il rispetto di tale limite non conferisce un diritto automatico all’esenzione. Sebbene il superamento di tale soglia possa escludere il beneficio, rimanere al di sotto non impedisce al Comune e al giudice di valutare autonomamente la natura non simbolica della retta e, di conseguenza, negare l’esenzione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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