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Esenzione IMU Ospedali: la decisione della Cassazione

La Corte di Cassazione si è pronunciata sul caso di un’esenzione IMU per un complesso ospedaliero in fase di dismissione. La sentenza chiarisce che il temporaneo e parziale inutilizzo di un immobile, dovuto a un graduale trasferimento di funzioni, non comporta automaticamente la perdita del beneficio fiscale. Finché permane una destinazione, anche solo strumentale o residuale, legata alle finalità istituzionali dell’ente sanitario, l’esenzione IMU ospedali rimane valida. La Corte ha quindi respinto il ricorso del Comune, confermando che la cessazione della destinazione pubblicistica deve essere irreversibile e non può desumersi da una semplice fase transitoria.

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Pubblicato il 25 agosto 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Un ospedale in fase di trasloco perde automaticamente l’esenzione IMU?
No. Secondo la Cassazione, il temporaneo e parziale inutilizzo di un immobile dovuto a un graduale trasferimento non comporta la perdita automatica dell’esenzione. È necessario che la cessazione della destinazione istituzionale sia definitiva e irreversibile.

Quali attività sono sufficienti per mantenere l’esenzione IMU su un vecchio ospedale?
Anche attività meramente complementari, accessorie e strumentali rispetto ai servizi sanitari principali (come archivi, magazzini, uffici amministrativi, centri prelievi) sono sufficienti a mantenere la connessione con la finalità istituzionale dell’ente e, di conseguenza, a giustificare l’esenzione.

Chi deve dimostrare il diritto all’esenzione IMU?
L’onere della prova (onus probandi) spetta al contribuente, cioè all’ente che richiede l’esenzione. Questo ente deve dimostrare che l’immobile, anche se non pienamente utilizzato, mantiene una destinazione legata ai suoi compiti istituzionali.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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