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Esenzione IMU immobili merce: il caso in Cassazione

Una società immobiliare ha impugnato un avviso di accertamento IMU per immobili invenduti. La Corte di Cassazione, con ordinanza interlocutoria, ha sospeso il giudizio. La decisione finale è rinviata in attesa della pronuncia della Corte Costituzionale sulla legittimità della norma che negava l’esenzione IMU immobili merce per gli anni 2012-2013. La Corte ha inoltre confermato la validità della procura speciale allegata telematicamente al ricorso.

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Pubblicato il 21 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Esenzione IMU Immobili Merce: La Cassazione Attende la Consulta

Una recente ordinanza interlocutoria della Corte di Cassazione ha messo in pausa un’importante controversia relativa all’esenzione IMU immobili merce. Il caso vede contrapposta una società di costruzioni a un agente di riscossione per un avviso di accertamento IMU relativo all’anno 2012. La Suprema Corte ha deciso di sospendere il giudizio, in attesa che la Corte Costituzionale si pronunci su una questione di legittimità che potrebbe cambiare le carte in tavola per molte imprese del settore.

I Fatti di Causa: Un Avviso di Accertamento IMU Contestato

Una società immobiliare ha presentato ricorso in Cassazione contro la sentenza della Commissione Tributaria Regionale che aveva confermato la legittimità di un avviso di accertamento per l’IMU 2012. L’accertamento riguardava immobili costruiti dalla società e destinati alla vendita, i cosiddetti “immobili merce”.

Il contribuente sosteneva di avere diritto all’esenzione dall’imposta, ma le commissioni tributarie di primo e secondo grado avevano respinto le sue richieste. Il motivo principale del rigetto era la mancata presentazione, entro il termine previsto, della dichiarazione IMU necessaria per attestare il possesso dei requisiti per il beneficio fiscale.

La Questione della Procura Speciale Telematica

Prima di entrare nel merito, la Corte ha affrontato un’eccezione procedurale sollevata dalla società di riscossione. Quest’ultima contestava la validità della procura conferita dalla società ricorrente al proprio avvocato, ritenendola troppo generica.

La Cassazione ha respinto l’eccezione, richiamando una recente e fondamentale sentenza delle Sezioni Unite (n. 2077/2024). Questo precedente ha stabilito che, nei ricorsi telematici, la procura redatta su foglio separato, firmata dalla parte e autenticata digitalmente dal difensore, e poi allegata al ricorso notificato via PEC, è da considerarsi pienamente valida. Questo principio conferma la validità della procura anche nel caso di specie.

Il Cuore del Problema: L’Esenzione IMU Immobili Merce e la Sospensione del Giudizio

Il fulcro della controversia risiede nel diritto all’esenzione IMU immobili merce. La società ricorrente ha basato i suoi motivi di ricorso sulla violazione di legge, sostenendo che la dichiarazione IMU non fosse un presupposto indispensabile per ottenere il beneficio, e sollevando dubbi sulla costituzionalità delle norme che escludevano tale esenzione per il periodo d’imposta in questione.

Qui interviene l’elemento decisivo che ha portato alla sospensione del processo. La Corte di Cassazione ha rilevato che la Corte di giustizia tributaria di secondo grado del Lazio ha già sollevato una questione di legittimità costituzionale proprio sulla norma applicabile al caso (art. 13, comma 9-bis, del D.L. n. 201/2011). La questione, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, riguarda la mancata previsione dell’esenzione IMU per gli “immobili merce” per gli anni 2012 e 2013. Poiché la decisione della Corte Costituzionale su questo punto è direttamente rilevante per risolvere la controversia in esame, la Cassazione ha ritenuto necessario attendere tale pronuncia.

Le Motivazioni

La motivazione della Corte di Cassazione per il rinvio è di natura prettamente processuale e prudenziale. Decidere il caso senza attendere il verdetto della Corte Costituzionale sarebbe stato prematuro e avrebbe potuto portare a una sentenza potenzialmente in contrasto con i principi costituzionali. La questione sollevata dal tribunale del Lazio è pregiudiziale, ovvero la sua risoluzione è un presupposto indispensabile per poter decidere correttamente il merito del ricorso. Pertanto, la scelta di sospendere il giudizio e rinviare la causa a nuovo ruolo è una procedura corretta per garantire la coerenza dell’ordinamento giuridico e il rispetto della gerarchia delle fonti del diritto.

Le Conclusioni

L’ordinanza interlocutoria in esame, pur non decidendo nel merito, ha importanti implicazioni. In primo luogo, consolida l’orientamento sulla validità della procura speciale telematica, offrendo certezza agli operatori del diritto. In secondo luogo, e più significativamente, lascia in sospeso il destino di numerose controversie fiscali relative all’esenzione IMU immobili merce per gli anni passati. Le imprese del settore edilizio e i Comuni dovranno attendere la decisione della Corte Costituzionale, che avrà un impatto determinante non solo sul caso specifico, ma su tutti quelli analoghi pendenti. Questa attesa crea un periodo di incertezza, ma è un passaggio necessario per chiarire definitivamente la legittimità di una normativa fiscale di grande rilevanza economica.

Perché la Corte di Cassazione non ha emesso una decisione definitiva sul caso?
La Corte ha sospeso il giudizio perché è pendente una questione di legittimità costituzionale su una norma fondamentale per decidere la controversia. Ha quindi rinviato la causa in attesa della pronuncia della Corte Costituzionale per garantire che la sua decisione finale sia conforme alla Costituzione.

Qual è il principale punto di diritto contestato riguardo all’IMU in questa ordinanza?
Il punto centrale è se l’esenzione dall’IMU per gli immobili destinati alla vendita (cd. “immobili merce”) fosse applicabile per gli anni 2012-2013. La normativa originaria non la prevedeva, e proprio su questa esclusione è stata sollevata una questione di legittimità costituzionale.

Una procura speciale, scannerizzata e allegata a un ricorso notificato via PEC, è considerata valida dalla Cassazione?
Sì. L’ordinanza, richiamando una precedente sentenza delle Sezioni Unite (n. 2077 del 2024), conferma che una procura redatta su supporto cartaceo, firmata dalla parte, autenticata digitalmente dal difensore e allegata al ricorso telematico, è valida a tutti gli effetti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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