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Esenzione IMU immobile occupato: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione, con la sentenza 18936/2025, ha stabilito che non è dovuta l’IMU su un immobile abusivamente occupato se il proprietario ha sporto denuncia. A seguito di una pronuncia della Corte Costituzionale, che ha dichiarato illegittima la norma che imponeva il pagamento in tali casi, la Cassazione ha annullato la decisione di merito. Il caso riguardava una richiesta di pagamento IMU da parte di un Comune nei confronti di un’Azienda sanitaria proprietaria di un edificio occupato e successivamente posto sotto sequestro. La sentenza chiarisce che la perdita della disponibilità del bene esclude il presupposto impositivo, sancendo il diritto all’esenzione IMU immobile occupato e rinviando la causa al giudice di secondo grado per una nuova valutazione.

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Pubblicato il 30 agosto 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Esenzione IMU Immobile Occupato: La Cassazione Applica i Principi della Consulta

La questione del pagamento dell’IMU su immobili inutilizzabili perché occupati abusivamente è da tempo al centro di un acceso dibattito legale. Con la recente sentenza n. 18936 del 2025, la Corte di Cassazione ha messo un punto fermo, recependo un’importante decisione della Corte Costituzionale e garantendo l’esenzione IMU immobile occupato per i proprietari che hanno tempestivamente denunciato il reato. Questa pronuncia chiarisce che la perdita della disponibilità del bene per cause non imputabili al proprietario fa venir meno il presupposto stesso dell’imposta.

I Fatti di Causa: Il Contesto della Controversia

Il caso trae origine dall’impugnazione di un avviso di accertamento IMU per l’anno 2017, emesso da un Comune toscano nei confronti di un’Azienda sanitaria locale. L’imposta era relativa a un fabbricato di proprietà dell’ente, il quale però si trovava in una condizione particolare: dal dicembre 2015 era stato abusivamente occupato da un’associazione per la lotta per la casa.

A seguito della denuncia, nel febbraio 2016 l’immobile era stato sottoposto a sequestro preventivo, provvedimento poi revocato solo nel settembre 2017. Nonostante l’evidente e prolungata indisponibilità del bene, il Comune aveva preteso il pagamento dell’IMU, sostenendo che la titolarità del diritto di proprietà fosse l’unico requisito rilevante ai fini fiscali. Sia la Commissione Tributaria Provinciale che quella di Secondo Grado avevano dato ragione al Comune, rigettando le difese dell’ente proprietario.

La Decisione della Cassazione e l’impatto della Corte Costituzionale sull’esenzione IMU immobile occupato

La svolta nel giudizio di Cassazione è avvenuta grazie a un evento normativo sopravvenuto di fondamentale importanza: la sentenza n. 60 del 18 aprile 2024 della Corte Costituzionale. Sollecitata dalla stessa Cassazione in un caso analogo, la Consulta ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della normativa IMU nella parte in cui non prevedeva l’esenzione per gli immobili occupati abusivamente, a condizione che fosse stata presentata una denuncia penale.

La Corte Suprema ha quindi applicato questo principio, qualificandolo come ius superveniens, ovvero una nuova norma che modifica il quadro legale di riferimento e che deve essere applicata anche ai processi in corso.

Il Principio di Capacità Contributiva

Il fulcro della decisione della Corte Costituzionale, e di conseguenza della Cassazione, risiede nel principio di capacità contributiva. I giudici hanno ritenuto irragionevole e ingiusto considerare la mera proprietà di un immobile occupato come un valido indicatore di ricchezza. Quando un proprietario viene spogliato del possesso e dell’utilizzo del proprio bene contro la sua volontà e si attiva per denunciare il fatto, non trae alcuna utilità economica dalla proprietà. Imporre una tassa in queste circostanze significherebbe tassare una ricchezza inesistente, violando un principio fondamentale dello Statuto del Contribuente.

le motivazioni

La Corte di Cassazione motiva la sua decisione di accogliere il ricorso e cassare la sentenza impugnata sulla base di due pilastri. Il primo è l’applicazione diretta dello ius superveniens derivante dalla pronuncia della Corte Costituzionale. Una norma dichiarata incostituzionale cessa di avere efficacia dal giorno successivo alla pubblicazione della decisione, e i giudici hanno l’obbligo di disapplicarla nei giudizi in corso. Di conseguenza, la regola precedente, che legava l’IMU alla sola titolarità del diritto, non poteva più essere applicata.

Il secondo pilastro è la necessità di un nuovo accertamento di fatto. La declaratoria di illegittimità costituzionale ha introdotto nuovi presupposti per l’esenzione (l’occupazione abusiva e la tempestiva denuncia). Poiché questi fatti non erano stati esaminati nel merito dai giudici precedenti (in quanto irrilevanti secondo la vecchia normativa), la Cassazione ha disposto il rinvio della causa alla Corte di giustizia tributaria di secondo grado. Quest’ultima dovrà ora verificare se, nel caso specifico, sussistevano le condizioni per l’esenzione per tutto il periodo d’imposta contestato, alla luce del nuovo principio di diritto.

le conclusioni

La sentenza rappresenta una vittoria per i diritti dei proprietari e per il principio di equità fiscale. Stabilisce in modo inequivocabile che l’esenzione IMU immobile occupato è un diritto per chi subisce un’occupazione abusiva e agisce legalmente per porvi fine. La decisione chiarisce che il presupposto dell’IMU non è la nuda proprietà, ma la concreta disponibilità e la potenziale redditività del bene. Per i proprietari, ciò significa che, in caso di occupazione, è fondamentale sporgere tempestivamente denuncia alle autorità giudiziarie non solo per recuperare il bene, ma anche per garantirsi la non debenza del tributo locale. La sentenza, inoltre, conferma l’importante ruolo della Corte Costituzionale come garante della coerenza del sistema normativo ai principi fondamentali dell’ordinamento.

Il proprietario di un immobile occupato abusivamente deve pagare l’IMU?
No. Secondo la sentenza, il proprietario ha diritto all’esenzione dal pagamento dell’IMU per il periodo in cui l’immobile è occupato abusivamente, a condizione che abbia sporto tempestiva denuncia all’autorità giudiziaria per i reati di violazione di domicilio (art. 614 c.p.) o invasione di terreni o edifici (art. 633 c.p.).

La sentenza della Corte Costituzionale sull’IMU per immobili occupati è retroattiva?
Sì, nei fatti ha efficacia retroattiva per i rapporti non ancora definiti. La declaratoria di illegittimità costituzionale di una norma (definita ius superveniens) impone la sua disapplicazione in tutti i giudizi in corso. Pertanto, si applica anche a situazioni fiscali passate che non siano state ancora definite con sentenza passata in giudicato.

Cosa succede al processo se una legge viene dichiarata incostituzionale mentre la causa è in corso?
Se una legge applicabile al caso viene dichiarata incostituzionale, il giudice del processo in corso, inclusa la Corte di Cassazione, deve disapplicare la norma illegittima e applicare la nuova disciplina risultante dalla sentenza della Corte Costituzionale. Se ciò richiede nuovi accertamenti di fatto, la causa viene rinviata a un giudice di merito per una nuova valutazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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