LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Esenzione IMU enti religiosi: la prova è a carico loro

La Corte di Cassazione ha stabilito che l’onere di provare la sussistenza dei requisiti per l’esenzione IMU enti religiosi spetta al contribuente. Nel caso specifico, un ente religioso non ha fornito prove concrete che i propri immobili fossero utilizzati esclusivamente per attività di culto con modalità non commerciali, vedendosi così negare il beneficio fiscale. La sentenza sottolinea che la semplice presenza di religiosi nell’immobile non è sufficiente a giustificare l’esenzione.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 8 dicembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Esenzione IMU enti religiosi: la Cassazione ribadisce l’onere della prova

Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione è tornata a pronunciarsi su un tema di grande interesse per il mondo del non profit: l’esenzione IMU enti religiosi. La decisione chiarisce in modo inequivocabile che spetta all’ente stesso dimostrare in concreto la sussistenza di tutti i requisiti previsti dalla legge per beneficiare dell’agevolazione fiscale. Non è sufficiente, infatti, la mera natura religiosa dell’ente o la destinazione catastale dell’immobile.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da un avviso di accertamento IMU emesso da un Comune nei confronti di una congregazione religiosa per l’annualità 2012. L’ente ecclesiastico contestava l’atto impositivo, sostenendo di aver diritto all’esenzione in quanto i propri immobili erano destinati ad attività di culto e alloggio per le religiose.

Inizialmente, la Commissione Tributaria Regionale aveva dato ragione all’ente, annullando l’avviso di accertamento. Il Comune, non condividendo tale decisione, ha proposto ricorso per cassazione, lamentando principalmente la violazione delle norme sull’onere della prova (art. 2697 c.c.). Secondo l’ente impositore, la congregazione non aveva fornito alcuna prova concreta delle specifiche attività svolte negli immobili per i quali richiedeva l’esenzione.

I Requisiti per l’Esenzione IMU

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso del Comune, cassando la sentenza impugnata e decidendo nel merito a favore dell’ente impositore. I giudici hanno colto l’occasione per riepilogare i principi consolidati in materia. Per ottenere l’esenzione dall’IMU, un ente non commerciale (incluso quello religioso) deve soddisfare tre condizioni cumulative e necessarie:

1. Requisito Soggettivo: L’immobile deve essere posseduto da un ente non commerciale.
2. Requisito Oggettivo: L’immobile deve essere destinato esclusivamente allo svolgimento di una delle attività meritevoli previste dalla legge (assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative, sportive e di religione o culto).
3. Modalità di Svolgimento: Le suddette attività devono essere svolte con modalità non commerciali.

Il punto cruciale, come evidenziato dalla Corte, è che la prova della coesistenza di tutti questi requisiti grava interamente sul contribuente che intende beneficiare dell’esenzione.

La Decisione della Cassazione sull’esenzione IMU enti religiosi

Nel caso di specie, la Corte ha ritenuto che la decisione dei giudici di appello fosse del tutto apodittica, ovvero priva di una reale motivazione basata su prove concrete. La Commissione Tributaria Regionale si era limitata ad affermare la presenza dei requisiti senza un’effettiva valutazione delle attività svolte.

La Cassazione ha sottolineato come la semplice circostanza che gli immobili fossero adibiti ad alloggio delle suore non fosse di per sé sufficiente a giustificare l’esenzione. Questo soprattutto a fronte della contestazione del Comune, secondo cui il complesso immobiliare era utilizzato anche per attività sanitarie svolte in regime privato e, quindi, potenzialmente commerciali. L’ente religioso, dal canto suo, non ha fornito la prova di un collegamento diretto ed esclusivo tra l’utilizzo degli alloggi e l’esercizio di attività di culto, separato da quello delle altre attività potenzialmente lucrative.

Le Motivazioni

La motivazione della Suprema Corte si fonda sul principio fondamentale dell’onere della prova. Le norme che prevedono agevolazioni fiscali costituiscono una deroga alla regola generale e, come tali, devono essere interpretate restrittivamente. Di conseguenza, chi invoca un’esenzione ha l’obbligo di dimostrare, in modo rigoroso e documentato, di possedere tutte le condizioni richieste dalla legge. Una semplice affermazione o la destinazione catastale dell’immobile (es. convento) non bastano. Occorre provare i fatti: quali attività vengono svolte, come vengono svolte e che non abbiano carattere commerciale. L’assenza di tale prova comporta inevitabilmente il rigetto della richiesta di esenzione.

Conclusioni

Questa ordinanza conferma un orientamento giurisprudenziale ormai consolidato. Gli enti religiosi e, più in generale, gli enti non commerciali devono prestare la massima attenzione alla documentazione e alla prova delle attività svolte nei propri immobili se vogliono legittimamente beneficiare dell’esenzione IMU. È indispensabile poter dimostrare in modo inequivocabile non solo la natura dell’attività, ma anche e soprattutto il suo carattere non commerciale e il suo svolgimento in via esclusiva all’interno dell’immobile. In mancanza di una prova concreta e dettagliata, il rischio di vedersi negare l’agevolazione e subire un accertamento fiscale è molto elevato.

Chi deve provare i requisiti per l’esenzione IMU per un ente religioso?
Secondo la Corte di Cassazione, l’onere della prova spetta integralmente all’ente religioso che richiede l’esenzione. Deve dimostrare concretamente la sussistenza di tutti i requisiti oggettivi e soggettivi previsti dalla legge.

È sufficiente che un immobile sia abitato da religiosi per ottenere l’esenzione IMU?
No. La mera presenza di personale religioso in un immobile non è di per sé sufficiente per giustificare l’esenzione. L’ente deve provare che l’immobile è utilizzato in modo diretto ed esclusivo per lo svolgimento di attività di religione o di culto con modalità non commerciali.

Quali sono i requisiti necessari per ottenere l’esenzione IMU per gli enti non commerciali?
I requisiti sono tre e devono essere presenti contemporaneamente: 1) il possesso dell’immobile da parte di un ente non commerciale (requisito soggettivo); 2) la destinazione esclusiva dell’immobile a una delle attività meritevoli elencate dalla norma (requisito oggettivo); 3) lo svolgimento di tali attività con modalità non commerciali.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati