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Esenzione IMU: dichiarazione obbligatoria e perentoria

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 24200/2024, ha chiarito che per beneficiare dell’esenzione IMU per gli enti non commerciali è obbligatorio presentare un’apposita dichiarazione entro un termine perentorio. La Corte ha accolto il ricorso di un Comune contro un ente religioso che aveva omesso la dichiarazione per l’anno 2012, presentandola solo dopo l’avviso di accertamento. La sentenza stabilisce che tale dichiarazione è un atto di volontà e non una mera comunicazione, pertanto la sua omissione o presentazione tardiva comporta la decadenza dal beneficio fiscale.

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Pubblicato il 17 dicembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Esenzione IMU Enti Non Commerciali: La Cassazione Sottolinea l’Obbligo Dichiarativo

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha stabilito un principio fondamentale per gli enti non commerciali che intendono beneficiare dell’esenzione IMU. Con la pronuncia n. 24200 del 2024, i giudici hanno chiarito che, a differenza del passato regime ICI, per ottenere l’agevolazione fiscale sull’Imposta Municipale Propria è indispensabile presentare un’apposita dichiarazione entro termini perentori. La mancata presentazione o il ritardo comportano la perdita definitiva del beneficio.

I Fatti di Causa

Il caso ha origine dal ricorso di un Comune contro la decisione di un giudice regionale che aveva concesso a un’associazione religiosa l’esenzione dall’IMU per l’anno 2012. Il problema centrale era che l’ente non aveva mai presentato la prescritta dichiarazione per beneficiare dell’esenzione. Tale dichiarazione era stata inoltrata solo nel 2017, molto tempo dopo la scadenza dei termini e, soprattutto, solo a seguito della notifica di un avviso di accertamento da parte del Comune.

La Transizione da ICI a IMU e la Necessità della Dichiarazione per l’Esenzione IMU

La Corte ha innanzitutto evidenziato la profonda differenza tra la vecchia disciplina ICI e quella nuova dell’IMU. Mentre per l’ICI la legge escludeva espressamente la necessità di una dichiarazione per gli immobili esenti, la normativa IMU, introdotta per essere compatibile con le regole europee sugli aiuti di Stato, ha reso questo adempimento obbligatorio. Lo scopo è permettere all’ente impositore, ovvero il Comune, di verificare la sussistenza dei requisiti, in particolare la natura non commerciale delle attività svolte nell’immobile. La dichiarazione diventa quindi uno strumento essenziale di controllo e trasparenza.

La Natura Giuridica della Dichiarazione

Un punto cruciale affrontato dalla Corte è la natura stessa della dichiarazione. Non si tratta di una semplice comunicazione di fatti (mera dichiarazione di scienza), ma di un vero e proprio atto di volontà con valore negoziale. Attraverso questo atto, il contribuente manifesta formalmente l’intenzione di avvalersi di un beneficio fiscale, esercitando un proprio diritto soggettivo. Di conseguenza, l’omissione di tale atto impedisce al diritto di sorgere per quell’annualità d’imposta.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte di Cassazione ha stabilito che i termini per la presentazione della dichiarazione IMU ai fini dell’esenzione sono perentori e previsti a pena di decadenza. Per le annualità 2012 e 2013, il termine ultimo era stato fissato al 30 novembre 2014. L’ente in questione, avendo presentato la dichiarazione solo nel 2017, era irrimediabilmente decaduto dalla facoltà di richiedere il beneficio per l’anno 2012.

I giudici hanno specificato che il principio di generale emendabilità delle dichiarazioni fiscali non può essere invocato in questo caso. Tale principio si applica a una dichiarazione esistente che si vuole correggere, ma non può sanare l’assenza totale di una dichiarazione che, come in questo caso, doveva essere presentata entro un termine di decadenza. La presentazione tardiva è, pertanto, giuridicamente inefficace.

Le Conclusioni

La sentenza consolida un orientamento rigoroso: nessuna dichiarazione tempestiva, nessuna esenzione IMU. Questa regola serve a garantire il corretto funzionamento dell’amministrazione pubblica, permettendo ai Comuni di pianificare le proprie risorse finanziarie sulla base di dati certi. Per gli enti non commerciali, il messaggio è chiaro: per non perdere importanti agevolazioni fiscali, è fondamentale adempiere a tutti gli obblighi formali e procedurali, rispettando scrupolosamente le scadenze previste dalla legge. La Corte ha quindi accolto il ricorso del Comune, annullando la sentenza precedente e respingendo la richiesta originaria del contribuente.

Per ottenere l’esenzione IMU per un ente non commerciale, è obbligatorio presentare una dichiarazione?
Sì. La Corte di Cassazione ha stabilito che, a differenza del precedente regime ICI, per l’IMU la presentazione di un’apposita dichiarazione è un obbligo imprescindibile per poter beneficiare dell’esenzione.

Cosa succede se la dichiarazione per l’esenzione IMU viene presentata in ritardo?
La presentazione tardiva della dichiarazione comporta la perdita del diritto all’esenzione per l’anno di imposta di riferimento. Il termine previsto dalla legge è perentorio, ovvero a pena di decadenza, e il suo mancato rispetto rende la richiesta inefficace.

La dichiarazione per l’esenzione IMU è un semplice atto formale o ha un valore giuridico specifico?
Secondo la sentenza, non si tratta di una mera comunicazione (dichiarazione di scienza), ma di un “atto di volontà” con valore negoziale. Attraverso di essa, il contribuente manifesta l’intenzione di avvalersi di un beneficio fiscale, esercitando un proprio diritto soggettivo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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