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Esenzione IMU costruttori: dichiarazione o decadenza

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 14927/2024, ha stabilito che l’esenzione IMU per i costruttori è subordinata alla presentazione di un’apposita dichiarazione entro i termini di legge, a pena di decadenza. La Corte ha respinto il ricorso di una società immobiliare, chiarendo che la conoscenza da parte del Comune della destinazione degli immobili non sostituisce questo onere formale. È stato inoltre confermato che gli avvisi di accertamento non devono necessariamente allegare le delibere comunali, in quanto atti pubblici e conoscibili.

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Pubblicato il 19 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Esenzione IMU Costruttori: La Dichiarazione è Essenziale per non Perdere il Beneficio

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale per le imprese edili: per beneficiare dell’esenzione IMU costruttori sugli immobili invenduti, è indispensabile presentare un’apposita dichiarazione al Comune entro i termini stabiliti dalla legge. La mancata presentazione comporta la perdita definitiva (decadenza) del beneficio fiscale, anche se l’ente locale è a conoscenza dello stato degli immobili. Analizziamo insieme questa importante decisione.

I Fatti del Caso

Una società immobiliare ha impugnato un avviso di accertamento IMU emesso da un Comune, relativo a immobili costruiti e destinati alla vendita. La società riteneva di avere diritto all’esenzione prevista dalla legge per tali fabbricati. Sia la Commissione Tributaria Provinciale che quella Regionale avevano dato parzialmente ragione al Comune, portando la società a ricorrere in Cassazione.

I Motivi del Ricorso

La società ricorrente ha basato la sua difesa su due argomenti principali:
1. Violazione dell’obbligo di motivazione: L’avviso di accertamento era ritenuto illegittimo perché non allegava le delibere comunali su cui si fondava la pretesa tributaria.
2. Errata applicazione della normativa sull’esenzione: La società sosteneva che la Corte di merito avesse erroneamente considerato tardiva la sua dichiarazione IMU, negandole così l’esenzione per gli anni dal 2013 al 2016.

L’obbligo di dichiarazione per l’esenzione IMU costruttori

Il punto cruciale della controversia riguarda il secondo motivo. La normativa (D.L. n. 102/2013) prevede un’esenzione dall’IMU per i fabbricati costruiti e destinati alla vendita dall’impresa costruttrice, finché permane tale destinazione e non siano locati. Tuttavia, la stessa legge specifica che, per usufruire di questo beneficio, il soggetto passivo deve presentare un’apposita dichiarazione a pena di decadenza.

La Cassazione ha chiarito che questo adempimento costituisce un onere formale preciso e specifico. Non può essere sostituito da altre forme di comunicazione né può essere superato dalla circostanza che il Comune fosse già a conoscenza (aliunde), ad esempio tramite i permessi di costruire, della natura e destinazione degli immobili. Le norme che prevedono agevolazioni fiscali sono di stretta interpretazione e non ammettono criteri analogici o estensivi.

La Motivazione dell’Avviso di Accertamento

Anche il primo motivo di ricorso è stato respinto. La Corte ha ribadito un principio consolidato: l’obbligo di allegare gli atti richiamati nell’avviso di accertamento riguarda solo i documenti non conosciuti o non facilmente reperibili dal contribuente. Le delibere del consiglio comunale, essendo atti generali soggetti a pubblicità legale, si presumono conoscibili da tutti. Pertanto, la loro mancata allegazione non vizia l’atto impositivo, a condizione che quest’ultimo contenga tutti gli elementi essenziali per permettere al contribuente di comprendere la pretesa e difendersi adeguatamente.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte di Cassazione ha rigettato integralmente il ricorso. La decisione si fonda sulla natura imperativa dell’obbligo dichiarativo per l’esenzione IMU costruttori. I giudici hanno sottolineato che la legge impone un onere specifico al contribuente non per informare il Comune di un fatto già noto, ma per manifestare formalmente la volontà di avvalersi di un beneficio fiscale. L’omessa o tardiva presentazione di tale dichiarazione impedisce il sorgere del diritto all’esenzione, senza possibilità di sanatoria. L’operazione ermeneutica proposta dalla contribuente, che riteneva superfluo l’adempimento formale, è stata giudicata non praticabile. Di conseguenza, l’omessa presentazione della dichiarazione nei termini di legge ha comportato la non spettanza del beneficio fiscale.

Le Conclusioni

Questa ordinanza offre un monito importante per tutte le imprese di costruzione. Per non perdere il diritto all’esenzione IMU sui cosiddetti “immobili merce”, è fondamentale adempiere scrupolosamente all’onere di presentare la specifica dichiarazione ministeriale entro i termini previsti. Affidarsi alla presunta conoscenza dei fatti da parte dell’amministrazione comunale è un errore che può costare caro, determinando la perdita definitiva di un’importante agevolazione fiscale.

È necessario allegare le delibere comunali all’avviso di accertamento IMU?
No. Secondo la Corte, l’obbligo di allegazione riguarda solo gli atti non conosciuti e non altrimenti conoscibili dal contribuente. Le delibere comunali, essendo soggette a pubblicità legale, si presumono conoscibili e quindi non devono essere necessariamente allegate.

Per ottenere l’esenzione IMU per immobili invenduti, è sufficiente che il Comune sia a conoscenza della loro natura?
No. La conoscenza dei fatti da parte del Comune, acquisita ad esempio tramite i permessi di costruire, non è sufficiente. La legge richiede un preciso e specifico onere formale: la presentazione di un’apposita dichiarazione da parte del contribuente.

Cosa succede se la dichiarazione per l’esenzione IMU costruttori viene presentata in ritardo?
La presentazione tardiva della dichiarazione comporta la decadenza dal beneficio. L’onere dichiarativo è previsto “a pena di decadenza”, il che significa che il mancato rispetto del termine perentorio determina la perdita irreversibile del diritto all’esenzione per le annualità di riferimento.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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