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Esenzione IMU coniugi con residenze diverse: ok

La Corte di Cassazione ha annullato un avviso di accertamento IMU che negava l’agevolazione per abitazione principale a una contribuente il cui coniuge risiedeva in un altro Comune. La decisione si fonda sulla sentenza della Corte Costituzionale n. 209/2022, che ha dichiarato illegittimo richiedere la residenza dell’intero nucleo familiare nello stesso immobile ai fini dell’esenzione IMU coniugi. Di conseguenza, è stato stabilito che la diversa residenza dei coniugi non può essere, da sola, motivo per negare il beneficio fiscale.

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Pubblicato il 5 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Esenzione IMU Coniugi: La Cassazione Conferma il Diritto anche con Residenze Diverse

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale in materia di imposte sugli immobili, portando chiarezza su un tema a lungo dibattuto: l’esenzione IMU coniugi per l’abitazione principale. La Corte ha stabilito che il beneficio fiscale spetta anche se i coniugi hanno la residenza in Comuni diversi, annullando la pretesa di un Comune che la negava basandosi su un’interpretazione restrittiva della norma ormai superata.

I Fatti del Caso: La Controversia sull’Abitazione Principale

La vicenda ha origine dagli avvisi di accertamento IMU notificati dal Comune di Camaiore a una contribuente e a sua madre, rispettivamente proprietaria e usufruttuaria di un immobile nel quale risiedevano stabilmente. Il Comune negava l’agevolazione per l’abitazione principale per gli anni 2012 e 2013, sostenendo che non fosse soddisfatto il requisito della residenza anagrafica e della dimora abituale dell’intero nucleo familiare. Il marito della contribuente, infatti, risiedeva per motivi di lavoro in un’altra città.

Secondo l’ente locale, la normativa imponeva che tutti i componenti della famiglia vivessero sotto lo stesso tetto per poter godere dell’esenzione. Questa interpretazione aveva portato all’emissione degli atti impositivi, impugnati dalle contribuenti.

Il Percorso Giudiziario e l’Orientamento Superato

Nei primi gradi di giudizio, le corti tributarie avevano dato ragione al Comune, confermando che l’agevolazione non potesse essere riconosciuta. La Corte di Giustizia Tributaria della Toscana, in particolare, aveva ritenuto legittimo l’accertamento del Comune, poiché la legge richiedeva la convivenza del nucleo familiare nell’immobile. Questo orientamento, un tempo prevalente, legava strettamente il beneficio alla coincidenza della residenza di entrambi i coniugi.

L’Analisi della Corte: l’impatto della Corte Costituzionale sull’esenzione IMU coniugi

La svolta nel giudizio di Cassazione è arrivata grazie al richiamo a un principio di diritto ormai consolidato a seguito della storica sentenza della Corte Costituzionale n. 209 del 2022. I giudici supremi hanno evidenziato come la precedente interpretazione della norma sull’esenzione IMU coniugi fosse stata dichiarata incostituzionale.

La Corte Costituzionale aveva infatti stabilito che pretendere la coabitazione del nucleo familiare penalizzava ingiustamente le coppie sposate rispetto ai conviventi di fatto, creando una disparità di trattamento irragionevole. La scelta di avere residenze separate, spesso dettata da esigenze lavorative o personali, non può diventare un motivo per perdere un diritto fiscale.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte di Cassazione, applicando questo principio, ha ritenuto fondato il ricorso delle contribuenti. Le motivazioni si basano su due pilastri:

1. Incostituzionalità della vecchia norma: La lettura della legge che richiedeva la residenza di entrambi i coniugi nello stesso immobile è stata dichiarata incostituzionale. Pertanto, qualsiasi atto amministrativo o sentenza basata su tale interpretazione è illegittimo.
2. Illegittimità dell’accertamento: Un avviso di accertamento fondato unicamente sulla circostanza che i coniugi abbiano residenze diverse deve essere annullato. La Corte di Giustizia Tributaria della Toscana ha errato nel confermare gli accertamenti, poiché ha seguito un orientamento giurisprudenziale ormai superato e in contrasto con i principi costituzionali.

La Cassazione ha quindi accolto il ricorso, cassato la sentenza impugnata e, decidendo direttamente nel merito, ha annullato gli avvisi di accertamento originari.

Le Conclusioni: Cosa Cambia per i Contribuenti

Questa ordinanza conferma in modo definitivo un diritto cruciale per molti cittadini. L’esenzione IMU coniugi per l’abitazione principale non può essere negata per il solo fatto che i due coniugi risiedano in immobili diversi, situati in Comuni differenti.

Ogni coniuge ha diritto all’esenzione per l’immobile in cui ha stabilito la propria residenza anagrafica e la dimora abituale, a prescindere da dove viva l’altro coniuge. Questo principio tutela le scelte di vita delle famiglie e le necessità lavorative, allineando la normativa fiscale alla realtà sociale e ai principi di uguaglianza sanciti dalla Costituzione.

Due coniugi con residenza in Comuni diversi hanno diritto all’esenzione IMU per l’abitazione principale?
Sì. La Corte di Cassazione, richiamando una sentenza della Corte Costituzionale, ha confermato che il beneficio spetta a ciascun coniuge per il proprio immobile di residenza, anche se si trova in un Comune diverso da quello del partner.

Un avviso di accertamento IMU basato solo sulla diversa residenza dei coniugi è valido?
No. Secondo la sentenza, gli avvisi di accertamento fondati unicamente su questa circostanza sono illegittimi e devono essere annullati, poiché si basano su un’interpretazione della legge dichiarata incostituzionale.

Cosa ha stabilito la Corte Costituzionale in materia di esenzione IMU per i coniugi?
La Corte Costituzionale (sentenza n. 209/2022) ha dichiarato incostituzionale la norma che legava l’esenzione IMU alla residenza dell’intero nucleo familiare nello stesso immobile, poiché creava una discriminazione ingiustificata tra coppie sposate e conviventi di fatto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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