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Esenzione IMU beni merce: no se usati per parcheggio

Una società di costruzioni si è vista negare l’esenzione IMU per alcuni box auto invenduti, poiché li aveva messi a disposizione del pubblico come parcheggio a rotazione. La Corte di Cassazione ha confermato che tale utilizzo, anche senza un formale contratto di locazione, modifica la destinazione del bene da ‘merce’ a ‘strumentale’ o ‘patrimonio’, facendo decadere il diritto all’agevolazione fiscale. L’esenzione IMU beni merce è infatti subordinata alla condizione che gli immobili rimangano destinati esclusivamente alla vendita.

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Pubblicato il 11 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Esenzione IMU Beni Merce: No se l’Immobile è Usato come Parcheggio Pubblico

L’esenzione IMU beni merce è un’agevolazione fiscale cruciale per le imprese costruttrici, ma è soggetta a condizioni molto stringenti. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha chiarito che qualsiasi utilizzo economico dell’immobile invenduto, come la sua destinazione a parcheggio pubblico, ne determina la decadenza. Analizziamo questa importante decisione.

I Fatti di Causa

Una società di costruzioni si era opposta a un avviso di accertamento del Comune con cui le veniva richiesto il pagamento del saldo IMU per l’anno 2013, relativo a una serie di box auto invenduti. L’impresa sosteneva di avere diritto all’esenzione prevista per i cosiddetti “beni merce”, ovvero gli immobili costruiti e destinati alla vendita.

Il Comune, tuttavia, contestava tale diritto. La Commissione Tributaria Regionale aveva dato ragione all’ente locale, rilevando che la stessa società costruttrice, in un rendiconto di gestione, aveva dichiarato di aver messo i box invenduti “a disposizione del servizio pubblico” per far fronte a una significativa richiesta di parcheggio e per evitare la saturazione delle aree di sosta. Secondo i giudici di merito, questa scelta configurava una destinazione a finalità di locazione, incompatibile con l’agevolazione fiscale.

La società ha quindi presentato ricorso in Cassazione, sostenendo che la messa a disposizione non equivaleva a una locazione e che non vi era prova dell’incasso di un corrispettivo.

Esenzione IMU beni merce e Destinazione alla Vendita

La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso della società, confermando la debenza dell’imposta. Il punto centrale della decisione ruota attorno all’interpretazione della norma che disciplina l’esenzione IMU beni merce (art. 2, comma 2, D.L. n. 102/2013).

Questa norma subordina l’esenzione a una duplice condizione:
1. Che permanga la destinazione dell’immobile alla vendita.
2. Che l’immobile non sia in alcun modo locato.

La finalità del legislatore è chiara: non gravare di tributo le imprese per cui il possesso di immobili non è un investimento patrimoniale, ma rappresenta semplicemente l’inventario della propria attività commerciale, in attesa di essere venduto.

L’Uso Economico che Fa Perdere il Beneficio

La Corte ha sottolineato che la “pacifica messa a disposizione dei beni al servizio di parcheggio” ha comportato un utilizzo economico che ha interrotto il vincolo di destinazione esclusiva alla vendita. Questo utilizzo ha trasformato la natura del bene, facendolo passare da “bene merce” a:

* Bene strumentale: destinato all’attività propria della società concessionaria del parcheggio.
* Bene patrimonio: destinato alla locazione e alla produzione di un reddito.

Secondo la Cassazione, questa diversa destinazione economica è sufficiente a far venir meno il diritto all’esenzione, a prescindere dalla qualificazione formale del rapporto come “locazione” e dall’incasso di un canone specifico per ogni singolo box.

Le Motivazioni della Decisione

Le motivazioni della Corte si basano su un principio fondamentale: l’esenzione IMU beni merce è legata indissolubilmente alla condizione che il bene sia mantenuto inattivo e disponibile unicamente per la vendita. Qualsiasi attività che ne implichi un uso economico, anche se non formalizzata in un contratto di locazione, spezza questo legame.

Nel caso specifico, la scelta di adibire i box a parcheggio a rotazione per il pubblico è stata interpretata come una chiara manifestazione di una diversa volontà imprenditoriale: non più solo vendere, ma anche sfruttare economicamente l’immobile nell’immediato. L’incasso di importi per l’utilizzo del parcheggio, anche se non etichettati come “canoni di locazione”, è la prova di questo sfruttamento. Di conseguenza, il presupposto per l’agevolazione fiscale viene a mancare, e l’imposta diventa pienamente dovuta.

Le Conclusioni

Questa ordinanza offre un monito importante per tutte le imprese di costruzione. Per poter beneficiare dell’esenzione IMU beni merce, è imperativo che gli immobili invenduti non siano oggetto di alcun tipo di utilizzo economico, diretto o indiretto. Anche attività apparentemente temporanee o accessorie, come la messa a disposizione per servizi pubblici a pagamento, possono essere interpretate come una modifica della destinazione d’uso, con la conseguente perdita del beneficio fiscale. La destinazione alla vendita deve rimanere l’unica, esclusiva e permanente finalità fino al momento del rogito.

Un’impresa costruttrice perde l’esenzione IMU sui beni merce se li utilizza per un’attività economica come un parcheggio pubblico?
Sì. Secondo la Corte di Cassazione, l’utilizzo dei beni invenduti per un’attività economica, come la messa a disposizione per un servizio di parcheggio pubblico, ne modifica la destinazione, facendo venir meno il requisito per l’esenzione, che richiede la destinazione esclusiva alla vendita.

Per perdere l’esenzione IMU sui beni merce è necessario un contratto di locazione formale?
No. La Corte ha chiarito che non è necessario un contratto di locazione formale. Qualsiasi utilizzo che comporti una diversa destinazione economica dell’immobile, come lo sfruttamento per un parcheggio a rotazione, è sufficiente a escludere il beneficio fiscale, in quanto interrompe il vincolo di destinazione alla vendita.

Qual è la finalità dell’esenzione IMU per i beni merce?
La finalità è quella di non gravare del tributo le imprese costruttrici per il possesso di immobili che rappresentano il loro “magazzino” o “inventario” (i beni merce, appunto). L’agevolazione si applica fintanto che questi beni sono destinati unicamente alla vendita e non vengono utilizzati per produrre reddito o per altre finalità aziendali.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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