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Esenzione IMU beni merce: la dichiarazione è d’obbligo

Un Comune ha impugnato con successo una decisione che concedeva un’esenzione IMU a una società costruttrice per i suoi immobili invenduti. La Corte di Cassazione ha stabilito che per beneficiare dell’esenzione IMU beni merce è indispensabile presentare un’apposita dichiarazione. L’omissione di tale adempimento formale comporta la perdita (decadenza) del diritto all’agevolazione, anche se lo stato degli immobili è rimasto invariato rispetto agli anni precedenti.

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Pubblicato il 19 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Esenzione IMU Beni Merce: La Dichiarazione è Obbligatoria, lo Conferma la Cassazione

L’esenzione IMU beni merce rappresenta un’agevolazione fiscale cruciale per le imprese costruttrici, ma il suo ottenimento è subordinato a precisi adempimenti formali. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce in modo definitivo che la presentazione di un’apposita dichiarazione non è una mera formalità, ma un requisito indispensabile previsto a pena di decadenza. L’analisi di questa decisione offre spunti fondamentali per comprendere gli obblighi dei contribuenti e i limiti del potere discrezionale dei giudici tributari.

Il Contesto del Caso: Una Richiesta di Esenzione IMU

Una società costruttrice si era vista accogliere parzialmente, nei primi due gradi di giudizio, il ricorso contro un avviso di accertamento per l’IMU relativa all’anno 2013. I giudici di merito avevano riconosciuto il diritto all’esenzione per i cosiddetti ‘beni merce’ (immobili costruiti e destinati alla vendita), nonostante la società non avesse presentato la specifica dichiarazione richiesta dalla normativa di riferimento. La tesi accolta era che, non essendo intervenute variazioni nello status degli immobili rispetto all’anno precedente, la dichiarazione fosse superflua.

Contro questa decisione, il Comune impositore ha proposto ricorso per Cassazione, sostenendo che la legge prevedeva espressamente l’obbligo di una dichiarazione ad hoc e che la sua omissione comportasse la perdita irrimediabile del beneficio fiscale.

La Decisione della Corte: La Dichiarazione per l’Esenzione IMU Beni Merce non è Facoltativa

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso del Comune, cassando la sentenza impugnata e rinviando la causa alla Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado. Il principio affermato è netto: la norma che disciplina l’agevolazione (l’art. 2, comma 5-bis, del d.l. 102/2013) subordina esplicitamente il beneficio alla presentazione di una dichiarazione, da redigere su modello ministeriale, con la quale il soggetto passivo attesta il possesso dei requisiti e indica i dati catastali degli immobili.

La Corte ha sottolineato che tale adempimento è previsto “a pena di decadenza”, un’espressione che non lascia spazio a interpretazioni estensive o a valutazioni di carattere sostanziale che possano superare il dato formale.

L’Errore della Commissione Tributaria Regionale

I giudici di secondo grado avevano errato nel ritenere che l’obbligo dichiarativo perdesse di rilievo nel caso in cui lo status degli immobili fosse rimasto invariato. Secondo la Cassazione, tale ragionamento non considera la natura specifica dell’obbligo introdotto dalla norma sull’esenzione. La dichiarazione non serve solo a segnalare una ‘variazione’, ma a manifestare la volontà di avvalersi di un beneficio fiscale e ad attestare la sussistenza delle condizioni previste dalla legge per l’anno di imposta di riferimento.

Le Motivazioni

La Suprema Corte ha chiarito che il requisito formale della dichiarazione è intrinsecamente legato alla ratio legis. La norma mira a garantire certezza nei rapporti tra fisco e contribuente, consentendo all’ente impositore di verificare agevolmente i presupposti dell’esenzione. Considerare la dichiarazione un mero adempimento formale superabile equivarrebbe a disapplicare una chiara e inequivocabile disposizione di legge. La previsione della “pena di decadenza” è uno strumento utilizzato dal legislatore per assicurare il rispetto dei termini e delle modalità per l’accesso a regimi agevolativi, e non può essere ignorata dal giudice.

Le Conclusioni

La decisione riafferma un principio fondamentale del diritto tributario: le norme che prevedono agevolazioni fiscali sono di stretta interpretazione e i requisiti formali richiesti per accedervi non possono essere elusi. Per le imprese costruttrici, la lezione è chiara: per poter legittimamente usufruire dell’esenzione IMU beni merce, è imperativo presentare l’apposita dichiarazione nei termini e con le modalità previste dalla legge. Omettere questo passaggio, anche in assenza di variazioni immobiliari, comporta la perdita definitiva del beneficio per l’annualità di riferimento.

È possibile ottenere l’esenzione IMU per i beni merce senza presentare l’apposita dichiarazione?
No. Secondo la Corte di Cassazione, la presentazione della dichiarazione è un requisito obbligatorio previsto dalla legge a pena di decadenza, la cui omissione comporta la perdita del beneficio fiscale.

La mancata variazione dello stato dell’immobile rispetto agli anni precedenti giustifica l’omissione della dichiarazione ai fini dell’esenzione IMU?
No. La Corte ha chiarito che l’obbligo di dichiarazione sussiste indipendentemente dal fatto che lo status dell’immobile sia rimasto invariato. La dichiarazione serve ad attestare il possesso dei requisiti per l’anno d’imposta in corso e a manifestare la volontà di usufruire del beneficio.

Qual è la conseguenza della mancata presentazione della dichiarazione per l’esenzione IMU beni merce entro i termini?
La conseguenza è la decadenza dal diritto, ovvero la perdita definitiva della possibilità di usufruire dell’esenzione per l’annualità di riferimento. L’imposta sarà quindi dovuta per intero.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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