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Esenzione IMU beni merce: la dichiarazione è decisiva

Una società immobiliare si è vista negare l’esenzione IMU beni merce per l’annualità 2014 a causa della presentazione tardiva della dichiarazione necessaria. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, stabilendo che la dichiarazione è un obbligo perentorio a pena di decadenza. Anche se il Comune è a conoscenza della natura degli immobili, l’adempimento formale non può essere omesso né sanato a posteriori, neppure in virtù di normative successive più favorevoli. La sentenza conferma che la mancata dichiarazione comporta non solo la perdita del beneficio fiscale ma anche l’applicazione delle relative sanzioni.

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Pubblicato il 11 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Esenzione IMU Beni Merce: La Cassazione Conferma la Decadenza Senza Dichiarazione

L’esenzione IMU beni merce rappresenta un’agevolazione fondamentale per le imprese di costruzione, ma il suo ottenimento è subordinato a precisi adempimenti formali. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio cruciale: la presentazione della dichiarazione IMU entro i termini previsti è un requisito indispensabile, la cui omissione o tardività comporta la perdita definitiva del beneficio. Analizziamo insieme i dettagli di questa importante pronuncia.

I Fatti del Caso: una Dichiarazione Tardiva

Una società immobiliare si è vista recapitare un avviso di accertamento dal Comune per il pagamento dell’IMU relativa all’anno d’imposta 2014, per un importo di oltre 68.000 euro su ottantotto immobili. Questi immobili, secondo l’impresa, rientravano nella categoria dei cosiddetti “beni merce”, ovvero fabbricati costruiti e destinati alla vendita, e come tali avrebbero dovuto beneficiare dell’esenzione dall’imposta.

Il problema è sorto perché la società ha presentato la necessaria dichiarazione per usufruire del beneficio fiscale solo nel novembre 2018, ben oltre i termini di legge e, soprattutto, solo dopo aver ricevuto l’avviso di accertamento. La Commissione Tributaria Regionale aveva già respinto l’appello dell’impresa, equiparando la presentazione tardiva a una vera e propria omissione, con conseguente decadenza dal diritto all’agevolazione.

La Decisione della Corte: l’obbligo dichiarativo è inderogabile

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso della società, confermando la decisione dei giudici di merito. I magistrati hanno stabilito che l’obbligo di presentare la dichiarazione per l’esenzione IMU beni merce non è un mero formalismo, ma una condizione necessaria e perentoria per ottenere il beneficio.

La Corte ha chiarito che nessuna circostanza, nemmeno la presunta conoscenza dei fatti da parte del Comune (che, ad esempio, ha rilasciato i permessi di costruire), può sostituire questo adempimento. La tardiva presentazione, avvenuta dopo la notifica dell’accertamento, non può sanare la precedente omissione.

Analisi della normativa sull’esenzione IMU beni merce

Il ricorso della società si basava principalmente su due argomenti: l’applicazione di una legge successiva più favorevole (la Legge n. 160 del 2019) e la non necessità della dichiarazione quando il Comune possiede già le informazioni. La Cassazione ha smontato entrambe le tesi, fornendo importanti chiarimenti sull’interpretazione delle norme.

Le motivazioni

La decisione della Suprema Corte si fonda su principi consolidati del diritto tributario.

1. Natura Perentoria del Termine: La Corte ha ribadito che il termine per la presentazione della dichiarazione è perentorio, anche se non espressamente qualificato come tale dalla norma. Questa natura deriva dallo scopo della dichiarazione stessa: consentire all’ente impositore di verificare la sussistenza dei requisiti per il beneficio e di programmare le proprie risorse finanziarie. L’adempimento è posto a garanzia del buon funzionamento della pubblica amministrazione.

2. Irrilevanza della Conoscenza Aliunde: Il fatto che il Comune possa essere a conoscenza della natura degli immobili attraverso altre vie (es. pratiche edilizie) non rende superflua la dichiarazione. L’onere di comunicazione è specifico e previsto dalla legge a pena di decadenza, e non può essere surrogato da altre forme di conoscenza.

3. Inapplicabilità dello Ius Superveniens: La società invocava l’applicazione della Legge n. 160/2019, sostenendo che avesse eliminato la sanzione della decadenza. La Corte ha chiarito che tale legge, in vigore dal 2020, non ha abrogato la normativa precedente (art. 2, comma 5-bis, d.l. 102/2013) e non ha efficacia retroattiva. Il principio del favor rei, invocato dalla ricorrente, non si applica generalmente in ambito tributario allo stesso modo del diritto penale. Non si è verificata alcuna abolitio criminis dell’obbligo dichiarativo, che rimane valido per le annualità pregresse, con le relative conseguenze in caso di inadempimento, sanzioni incluse.

Le conclusioni

L’ordinanza in esame lancia un messaggio inequivocabile alle imprese del settore edile e immobiliare. Per beneficiare dell’esenzione IMU beni merce, non è sufficiente che gli immobili posseggano i requisiti oggettivi; è indispensabile adempiere all’onere dichiarativo nei modi e nei tempi previsti dalla legge. La mancata o tardiva presentazione della dichiarazione determina in modo automatico e insanabile la perdita del beneficio fiscale per l’annualità di riferimento e l’applicazione delle sanzioni. Le imprese devono quindi prestare la massima attenzione a questi adempimenti procedurali, integrandoli come parte essenziale della loro gestione fiscale per evitare costosi contenziosi dall’esito quasi certamente sfavorevole.

La presentazione tardiva della dichiarazione IMU per i “beni merce” consente comunque di ottenere l’esenzione?
No. La Corte di Cassazione ha confermato che il termine per la presentazione della dichiarazione è perentorio. Una presentazione tardiva, specialmente se successiva alla notifica di un avviso di accertamento, è considerata equivalente a un’omissione e provoca la decadenza definitiva dal beneficio fiscale.

Una nuova legge più favorevole può essere applicata retroattivamente per sanare una mancata dichiarazione IMU?
No. Secondo questa sentenza, il principio del ‘favor rei’ non trova applicazione generale in materia tributaria per sanare omissioni passate. La nuova normativa (Legge n. 160/2019), pur modificando il quadro normativo, non ha efficacia retroattiva e non ha cancellato l’obbligo dichiarativo e le relative conseguenze per le annualità d’imposta precedenti al 2020.

Se il Comune è già a conoscenza che un immobile è un “bene merce”, la dichiarazione è comunque obbligatoria?
Sì, è assolutamente obbligatoria. La Corte ha stabilito che la conoscenza dei fatti acquisita dal Comune tramite altri canali (ad esempio, il rilascio di permessi di costruire) non sostituisce né rende superfluo l’adempimento dichiarativo espressamente richiesto dalla legge a pena di decadenza.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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