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Esenzione IMU beni merce: la dichiarazione è annuale

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 28452/2025, ha stabilito che per beneficiare dell’esenzione IMU beni merce, è obbligatorio presentare la dichiarazione fiscale ogni anno, a pena di decadenza. Una società di costruzioni si è vista negare il beneficio per l’annualità 2017 perché aveva presentato la dichiarazione solo per un’annualità precedente. La Corte ha chiarito che la natura variabile delle condizioni per l’esenzione (come la mancata locazione degli immobili) impone una comunicazione annuale all’ente impositore.

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Pubblicato il 5 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Esenzione IMU Beni Merce: La Cassazione Conferma l’Obbligo di Dichiarazione Annuale

L’esenzione IMU beni merce rappresenta un’agevolazione fiscale cruciale per le imprese edili, ma il suo accesso è subordinato a precisi adempimenti formali. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale: per non perdere il beneficio, la dichiarazione IMU deve essere presentata ogni anno. Analizziamo insieme questa importante decisione e le sue implicazioni pratiche per gli operatori del settore immobiliare.

I Fatti di Causa: una Controversia sull’IMU non Versata

Una società di costruzioni, proprietaria di diversi immobili invenduti e non locati (i cosiddetti “beni merce”), aveva presentato la dichiarazione IMU per beneficiare della relativa esenzione fiscale. Anni dopo, il Comune competente le notificava un avviso di accertamento per l’annualità 2017, contestando l’omesso versamento dell’imposta e applicando sanzioni e interessi. La pretesa del Comune si fondava sul fatto che la società non aveva presentato una specifica dichiarazione IMU per l’anno 2017.

La società ha impugnato l’atto, sostenendo che la dichiarazione presentata in origine dovesse considerarsi valida anche per gli anni successivi, in assenza di variazioni nella situazione degli immobili. Tuttavia, sia la Corte di Giustizia Tributaria di primo grado che quella di secondo grado hanno respinto le ragioni della contribuente, confermando la legittimità dell’accertamento. La controversia è così giunta dinanzi alla Corte di Cassazione.

La Questione Giuridica e l’Esenzione IMU beni merce

Il quesito al centro del contendere era se, per usufruire dell’esenzione IMU beni merce, fosse sufficiente una prima dichiarazione valida fino a eventuale variazione, oppure se fosse necessario un adempimento dichiarativo annuale, a pena di decadenza dal beneficio.

La società ricorrente sosteneva la prima tesi, invocando anche normative successive che, a suo dire, avrebbero eliminato l’obbligo dichiarativo periodico. La Corte di Cassazione ha però respinto il ricorso, fornendo un’interpretazione rigorosa della normativa di riferimento (D.L. n. 102/2013).

Le Motivazioni della Decisione

La Corte Suprema ha confermato l’orientamento già espresso in precedenza, chiarendo in modo inequivocabile le ragioni per cui la dichiarazione è un onere annuale.

Il fulcro del ragionamento risiede nella natura stessa delle condizioni che danno diritto all’esenzione. Si tratta di fatti potenzialmente variabili di anno in anno: un immobile potrebbe essere venduto o, soprattutto, locato, perdendo così lo status di “bene merce” non locato. L’ente impositore, ovvero il Comune, deve essere messo a conoscenza annualmente della permanenza di tali condizioni.

Di conseguenza, la dichiarazione IMU non è un atto da compiere una tantum, ma un adempimento da rinnovare per ciascuna annualità in cui si intende applicare l’esonero. La sua omissione comporta la decadenza dal beneficio fiscale per l’anno di riferimento, anche se le condizioni sostanziali per goderne fossero state presenti. La Corte ha specificato che la dichiarazione resa per un’annualità non può estendere i suoi effetti agli anni successivi.

Inoltre, i Giudici hanno ritenuto improprio il richiamo della società alla normativa sulla “nuova IMU” (L. n. 160/2019), poiché questa disciplina si applica solo a partire dal 2020 e non può avere effetti retroattivi sui periodi d’imposta precedenti, come il 2017 oggetto di causa.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche per le Imprese

La pronuncia in esame ha un’importante valenza pratica per tutte le imprese di costruzione. Il messaggio è chiaro: la gestione fiscale dei beni merce richiede un monitoraggio costante e un adempimento puntuale. Per non incorrere in accertamenti e sanzioni, è indispensabile presentare la dichiarazione IMU ogni anno per gli immobili invenduti e non locati, specificando la volontà di avvalersi dell’esenzione.

Affidarsi a una dichiarazione presentata in passato, anche in assenza di modifiche, espone al rischio concreto di perdere l’agevolazione. La decisione della Cassazione serve da monito: in materia fiscale, la forma è sostanza e l’omissione di un adempimento, anche se apparentemente solo formale, può avere conseguenze economiche rilevanti.

Per ottenere l’esenzione IMU sui “beni merce” è sufficiente presentare la dichiarazione una sola volta?
No, non è sufficiente. La Corte di Cassazione ha stabilito che la dichiarazione IMU per beneficiare dell’esenzione deve essere presentata per ciascuna annualità in cui si chiede l’applicazione del beneficio.

Cosa succede se un’impresa di costruzioni omette di presentare la dichiarazione IMU per un determinato anno, pur possedendo i requisiti per l’esenzione?
L’omessa presentazione della dichiarazione comporta la decadenza dal beneficio per quell’anno specifico. L’impresa, di conseguenza, sarà tenuta al pagamento dell’imposta, oltre a sanzioni e interessi, anche se gli immobili erano effettivamente invenduti e non locati.

La legge sulla “nuova IMU” del 2019 ha modificato l’obbligo di dichiarazione annuale per gli anni precedenti?
No. La Corte ha chiarito che la normativa del 2019 non ha effetto retroattivo e non elimina l’obbligo dichiarativo annuale previsto dalla legge precedente (D.L. 102/2013) per i periodi d’imposta antecedenti al 2020.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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