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Esenzione IMU beni merce: dichiarazione obbligatoria

Una società di costruzioni si è vista negare il diritto all’esenzione IMU beni merce per non aver presentato la prescritta dichiarazione. La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha confermato che l’adempimento dichiarativo è un requisito essenziale e la sua omissione comporta la decadenza dal beneficio, indipendentemente dalla natura effettiva degli immobili. La sentenza ribadisce che il termine per la dichiarazione è perentorio e non sanabile a posteriori.

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Pubblicato il 19 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Esenzione IMU Beni Merce: La Dichiarazione è Obbligatoria, lo Conferma la Cassazione

L’esenzione IMU beni merce rappresenta una delle agevolazioni fiscali più importanti per le imprese di costruzione. Tuttavia, per poterne beneficiare, non è sufficiente che gli immobili possiedano le caratteristiche oggettive richieste dalla legge. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale: l’omessa presentazione dell’apposita dichiarazione entro i termini di legge comporta la perdita irrimediabile del beneficio. Analizziamo insieme i dettagli di questa decisione e le sue implicazioni pratiche per gli operatori del settore.

I Fatti del Caso: Due Comuni contro un’Impresa Edile

Una società operante nel settore edile si era vista recapitare due avvisi di accertamento da parte di due diversi Comuni per il parziale versamento dell’IMU relativa all’anno d’imposta 2014. Gli avvisi riguardavano alcuni immobili che, a dire della società, rientravano nella categoria dei cosiddetti “beni merce”, ovvero fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita e non ancora locati.

La società aveva impugnato gli atti, sostenendo il proprio diritto all’esenzione. Tuttavia, sia la Commissione tributaria provinciale che la Corte di giustizia tributaria di secondo grado avevano respinto le sue ragioni. Il punto cruciale della controversia non era tanto la natura degli immobili, quanto un’omissione formale: la società non aveva presentato, nei termini previsti, la dichiarazione richiesta dalla legge per attestare il possesso dei requisiti per l’esenzione. La questione è quindi approdata dinanzi alla Corte di Cassazione.

La Decisione della Corte e l’Esenzione IMU Beni Merce

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso della società, confermando la linea dei giudici di merito e fornendo chiarimenti essenziali su diversi aspetti della normativa.

L’Obbligo Dichiarativo come Condizione Essenziale per l’Esenzione IMU Beni Merce

Il cuore della decisione riguarda l’importanza dell’obbligo dichiarativo. I giudici hanno sottolineato che la normativa (in particolare, l’art. 2, comma 5-bis, del d.l. n. 102/2013) subordina esplicitamente l’applicazione del beneficio alla presentazione di un’apposita dichiarazione. Questa dichiarazione deve essere presentata “a pena di decadenza” entro il termine ordinario previsto per le dichiarazioni di variazione IMU.

La Corte ha chiarito che tale adempimento non ha un valore meramente formale o informativo, ma costituisce una condizione necessaria per ottenere l’agevolazione. L’espressione “a pena di decadenza” significa che, una volta trascorso il termine, il diritto all’esenzione per quell’anno d’imposta è perso definitivamente, senza possibilità di sanatoria successiva, soprattutto dopo la notifica di un atto impositivo. Di conseguenza, il fatto che gli immobili fossero effettivamente “beni merce” è diventato irrilevante di fronte all’omissione dichiarativa.

Motivazione degli Avvisi e delle Sanzioni

La società ricorrente aveva lamentato anche un presunto difetto di motivazione sia degli avvisi di accertamento sia delle sanzioni applicate. La Corte ha respinto anche queste doglianze, affermando che:

1. Motivazione degli avvisi: Gli atti impositivi erano sufficientemente motivati in quanto contenevano tutti gli elementi necessari (dati catastali, rendite, aliquote) per permettere al contribuente di comprendere la pretesa fiscale e difendersi.
2. Motivazione delle sanzioni: Per le sanzioni irrogate contestualmente all’avviso di accertamento, la motivazione si intende fornita per relationem, cioè per riferimento alla motivazione dell’atto principale. Inoltre, vige una presunzione di colpa a carico di chi commette la violazione, e spettava alla società dimostrare l’assenza di negligenza, prova che non è stata fornita.

Le Motivazioni della Sentenza

Le motivazioni della Corte si fondano su un’interpretazione rigorosa della norma fiscale. La legge, nell’introdurre l’esenzione IMU beni merce, ha bilanciato l’agevolazione con un onere specifico a carico del contribuente. L’obbligo di presentare una dichiarazione non è un mero formalismo burocratico, ma uno strumento essenziale che consente all’ente impositore di verificare la sussistenza dei requisiti e di esercitare la propria attività di controllo. La previsione della “decadenza” serve proprio a dare certezza ai rapporti giuridici, stabilendo un limite temporale invalicabile per l’esercizio del diritto.

I giudici hanno ribadito che la condizione sostanziale (la natura di “bene merce”) e la condizione formale (la presentazione della dichiarazione) sono entrambe necessarie e non alternative. L’omissione della seconda rende superfluo l’accertamento della prima. Questa interpretazione è coerente con la giurisprudenza consolidata della stessa Corte, che attribuisce alla dichiarazione tributaria un ruolo centrale nella gestione del rapporto tra fisco e contribuente.

Le Conclusioni

La pronuncia in esame offre una lezione chiara per tutte le imprese del settore edile: per beneficiare dell’esenzione IMU beni merce, è imperativo rispettare scrupolosamente gli adempimenti formali previsti dalla legge. La presentazione tempestiva della dichiarazione non è un’opzione, ma un onere ineludibile la cui omissione ha conseguenze definitive. Le imprese devono quindi implementare procedure interne rigorose per garantire che tali dichiarazioni vengano presentate correttamente e puntualmente per ogni immobile che possieda i requisiti, al fine di non vanificare un’importante opportunità di risparmio fiscale per una semplice dimenticanza.

È sufficiente che un immobile sia effettivamente un “bene merce” per ottenere l’esenzione IMU?
No, non è sufficiente. La Corte di Cassazione ha stabilito che è indispensabile presentare un’apposita dichiarazione entro i termini previsti dalla legge. L’omissione di tale adempimento comporta la perdita del beneficio, a prescindere dalla natura dell’immobile.

La mancata presentazione della dichiarazione per l’esenzione IMU sui beni merce può essere sanata in un secondo momento?
No. Secondo la sentenza, l’obbligo dichiarativo è previsto a pena di decadenza. Questo significa che una volta scaduto il termine, il diritto all’esenzione per quell’anno d’imposta è definitivamente perso e la situazione non è più rimediabile, specialmente dopo la notifica di un avviso di accertamento.

Le sanzioni fiscali devono avere una motivazione autonoma rispetto all’avviso di accertamento?
No. Quando le sanzioni sono irrogate contestualmente all’avviso di accertamento, la loro motivazione si considera assorbita in quella dell’atto principale (per relationem). La legge, inoltre, presume la colpa del contribuente, che ha l’onere di dimostrare di aver agito con la dovuta diligenza per evitare la sanzione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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