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Esenzione IMU alloggi sociali: la Cassazione decide

Un Ente di Edilizia Residenziale Pubblica ha contestato avvisi di accertamento IMU per gli anni 2014-2017, sostenendo il diritto all’esenzione per i propri immobili quali “alloggi sociali”. La Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso, ha cassato la sentenza di secondo grado. La Corte ha chiarito la distinzione fondamentale tra la detrazione di 200 euro, prevista per gli alloggi ex IACP, e la piena esenzione IMU alloggi sociali, applicabile dal 2014 a quegli immobili che rispettano i requisiti del D.M. 22/04/2008. Il caso è stato rinviato per un nuovo esame.

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Pubblicato il 15 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Esenzione IMU Alloggi Sociali: La Cassazione Fa Chiarezza

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha posto un punto fermo su una questione di grande rilevanza per gli enti di edilizia residenziale pubblica: l’esenzione IMU alloggi sociali. La decisione chiarisce la netta distinzione tra la semplice detrazione e l’esenzione totale dall’imposta, un tema che ha generato numerose controversie tra Comuni ed enti. Analizziamo insieme i dettagli di questa pronuncia e le sue implicazioni pratiche.

I Fatti di Causa: La Controversia sull’IMU

Un Ente Territoriale per l’Edilizia Residenziale Pubblica (ATERP) si è opposto a diversi avvisi di accertamento IMU emessi da un Comune per le annualità dal 2014 al 2017. L’ente sosteneva di avere diritto all’esenzione totale dall’imposta, in quanto i suoi immobili erano destinati ad “alloggi sociali”, locati a canone agevolato a nuclei familiari svantaggiati. Sia la Commissione Tributaria Provinciale che la Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado avevano respinto le ragioni dell’ente, ritenendo che l’attività di locazione, seppur con finalità sociali, avesse carattere economico e fosse quindi soggetta a tassazione.

Il Ricorso in Cassazione e l’Esenzione IMU Alloggi Sociali

L’ente ha presentato ricorso in Cassazione, basandolo principalmente su due motivi sostanziali: la violazione e falsa applicazione delle norme che regolano la detrazione e l’esenzione IMU per gli alloggi di edilizia residenziale pubblica. In particolare, l’ente lamentava che la corte di merito avesse erroneamente negato l’esenzione, confondendo due regimi fiscali distinti e tra loro incompatibili.

L’analisi della Corte: Detrazione e Esenzione non sono la stessa cosa

La Corte di Cassazione ha accolto i motivi sostanziali del ricorso, cassando con rinvio la sentenza impugnata. Il cuore della decisione risiede nella chiarificazione del quadro normativo applicabile. I giudici hanno spiegato che esistono due differenti agevolazioni:

1. La Detrazione di 200 Euro: Prevista dall’art. 13, comma 10, del D.L. n. 201/2011, si applica agli “alloggi regolarmente assegnati dagli Istituti autonomi per le case popolari (IACP) o dagli enti di edilizia residenziale pubblica”. Questa è un’agevolazione storica che riduce l’imposta dovuta.

2. L’Esenzione Totale: Introdotta a partire dal 1° gennaio 2014 dall’art. 4 del D.L. n. 102/2013, si applica ai fabbricati destinati ad “alloggi sociali” come definiti dal Decreto Ministeriale del 22 aprile 2008. Questa esenzione è completa e assorbe la precedente detrazione.

Le Motivazioni della Corte

La Corte Suprema ha stabilito che i giudici di merito hanno commesso un errore fondamentale. Hanno applicato principi giurisprudenziali precedenti al 2014, che negavano l’esenzione considerando l’attività di locazione come commerciale, senza tenere conto della nuova normativa specifica per gli alloggi sociali. La Cassazione ha sottolineato che, per le annualità in questione (2014-2017), il legislatore ha manifestato la chiara volontà di esentare completamente dall’IMU gli immobili che soddisfano i precisi requisiti per essere qualificati come “alloggi sociali”. Questi due regimi, la detrazione e l’esenzione, sono incompatibili: o si applica uno o si applica l’altro. La corte di merito ha erroneamente omesso di distinguere tra le due fattispecie, negando l’esenzione senza verificare se gli immobili dell’ente rientrassero nella definizione di “alloggio sociale” secondo il decreto ministeriale del 2008.

Conclusioni

L’ordinanza rappresenta una vittoria significativa per gli enti di edilizia pubblica e stabilisce un principio guida per il futuro. La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza e ha rinviato la causa alla Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado, la quale dovrà ora riesaminare il caso attenendosi a questo principio. Il nuovo giudizio dovrà concentrarsi sulla verifica fattuale: gli immobili dell’ente possiedono le caratteristiche (costruttive, di destinazione, ecc.) per essere qualificati come “alloggi sociali”? Se la risposta sarà affermativa, l’ente avrà diritto all’esenzione totale dall’IMU per gli anni contestati. Questa decisione chiarisce che la finalità sociale, quando inquadrata in una specifica definizione normativa come quella degli alloggi sociali, prevale sulla presunta natura commerciale dell’attività di locazione a canone agevolato.

Un ente di edilizia residenziale pubblica deve sempre pagare l’IMU sui suoi immobili?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che, a partire dal 2014, gli immobili di tali enti sono totalmente esenti da IMU se rientrano nella definizione di “alloggi sociali” stabilita dal D.M. 22 aprile 2008. Per gli altri alloggi regolarmente assegnati che non rientrano in tale definizione, è prevista una detrazione di 200 euro.

Qual è la differenza tra la detrazione IMU e l’esenzione per gli alloggi sociali?
La detrazione è una riduzione fissa dell’imposta dovuta (pari a 200 euro), mentre l’esenzione è un’esclusione totale dal pagamento dell’IMU. Secondo la Corte, i due benefici sono incompatibili: per gli immobili qualificati come “alloggi sociali” si applica l’esenzione, per gli altri alloggi ex IACP si applica la detrazione.

Perché la Corte di Cassazione ha annullato la precedente sentenza?
La Corte ha annullato la sentenza perché il giudice di secondo grado ha commesso un errore di diritto: ha applicato una normativa e una giurisprudenza superate, omettendo di distinguere tra il regime della detrazione e quello della piena esenzione introdotto nel 2014 per gli alloggi sociali. Non ha verificato se gli immobili in questione avessero i requisiti per beneficiare dell’esenzione totale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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