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Esenzione IMU alloggi sociali: la Cassazione decide

Un Istituto Autonomo Case Popolari (IACP) ha impugnato un avviso di accertamento IMU, sostenendo il proprio diritto all’esenzione. Dopo essere stato respinto nei primi due gradi di giudizio, il caso è giunto in Cassazione. La Suprema Corte ha stabilito un principio fondamentale: l’esenzione IMU per gli alloggi sociali non può essere negata solo perché gli immobili sono concessi in locazione. Il fattore determinante è la loro natura di ‘alloggio sociale’ secondo i criteri ministeriali. La Corte ha quindi cassato la sentenza precedente e rinviato il caso per una nuova valutazione basata su questo principio.

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Pubblicato il 25 dicembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Esenzione IMU Alloggi Sociali: La Cassazione detta le Regole

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fornito un chiarimento cruciale in materia di esenzione IMU alloggi sociali, un tema di grande rilevanza per gli enti pubblici come gli Istituti Autonomi Case Popolari (IACP). La decisione stabilisce che la semplice concessione in locazione di un immobile non è sufficiente a escludere il beneficio fiscale. Il vero discrimine è la natura di ‘alloggio sociale’ dell’immobile, che deve essere verificata caso per caso.

I Fatti di Causa: La Contesa tra IACP e Comune

La vicenda ha origine da un avviso di accertamento con cui un Comune richiedeva a un Istituto Autonomo Case Popolari il pagamento di oltre 400.000 euro a titolo di IMU per l’annualità 2015, comprensivi di sanzioni e interessi. L’Istituto, ritenendo di aver diritto all’esenzione prevista per gli alloggi sociali, ha impugnato l’atto impositivo, dando il via a un lungo contenzioso.

Il Percorso Giudiziario nei Gradi di Merito

Sia in primo grado che in appello, le ragioni dell’IACP sono state respinte. La Commissione tributaria regionale, in particolare, aveva sostenuto che l’esenzione fosse applicabile solo ai beni utilizzati direttamente dall’ente per attività senza scopo di lucro. Poiché gli immobili in questione erano concessi in locazione dietro corrispettivo, seppur a canoni inferiori a quelli di mercato, i giudici di merito hanno ritenuto che tale attività avesse carattere economico, escludendo così il diritto all’esenzione. Contro questa decisione, l’Istituto ha proposto ricorso per cassazione.

L’Analisi della Cassazione e l’Esenzione IMU alloggi sociali

La Corte di Cassazione ha esaminato i tre principali motivi di ricorso presentati dall’IACP, accogliendo quello decisivo relativo alla violazione di legge.

I Motivi di Ricorso

L’Istituto lamentava:
1. La nullità della sentenza per mancanza di motivazione.
2. L’omesso esame di un fatto decisivo, ovvero la natura di alloggi sociali degli immobili.
3. La violazione della normativa sull’esenzione IMU (art. 13, comma 2, lett. b, del d.l. n. 201/2011).

La Decisione sui Motivi

La Suprema Corte ha rigettato il primo motivo, ritenendo la motivazione della sentenza d’appello chiara, sebbene giuridicamente errata. Ha dichiarato inammissibile il secondo motivo in applicazione del principio della ‘doppia conforme’, che limita il ricorso in Cassazione quando due sentenze di merito giungono alla stessa conclusione sui fatti. È stato invece accolto il terzo motivo, considerato fondato e centrale per la risoluzione della controversia.

Le Motivazioni della Sentenza

Il cuore della decisione risiede nell’interpretazione della normativa sull’esenzione IMU alloggi sociali. La Cassazione ha ribadito un principio già affermato in precedenti pronunce: l’esenzione non si applica a tutti gli alloggi di proprietà degli IACP, ma specificamente a quelli che possiedono le caratteristiche di ‘alloggio sociale’ definite dal Decreto Ministeriale del 22 aprile 2008. Questi immobili sono destinati a ridurre il disagio abitativo di famiglie svantaggiate, che non riescono ad accedere al libero mercato delle locazioni.

La Corte ha chiarito che i giudici di merito hanno commesso un errore di diritto nel negare l’esenzione basandosi unicamente sulla circostanza che gli immobili fossero locati. Tale elemento, secondo la normativa di riferimento (in particolare l’art. 4 del d.l. n. 102 del 2013), è irrilevante. L’indagine che il giudice deve compiere non è se l’immobile produca un reddito, ma se esso rientri nella specifica categoria degli ‘alloggi sociali’.

Le Conclusioni

In conclusione, la Corte di Cassazione ha cassato la sentenza impugnata. Ha rinviato il giudizio alla Corte di giustizia tributaria di secondo grado della Campania, in diversa composizione, affinché riesamini il caso attenendosi al principio di diritto enunciato. Il nuovo giudice dovrà quindi procedere a una verifica concreta per accertare se gli immobili oggetto della controversia posseggano i requisiti per essere qualificati come ‘alloggi sociali’ e, di conseguenza, per beneficiare dell’esenzione IMU. Questa ordinanza rafforza la tutela per l’edilizia residenziale pubblica, chiarendo che la finalità sociale dell’attività è il criterio guida per l’applicazione dei benefici fiscali.

Un immobile IACP dato in locazione ha diritto all’esenzione IMU?
Non automaticamente. L’esenzione non è esclusa a priori dal fatto che l’immobile sia locato, ma dipende dalla sua effettiva qualificazione come ‘alloggio sociale’ secondo i parametri stabiliti dal D.M. 22 aprile 2008.

Qual è il criterio decisivo per ottenere l’esenzione IMU per gli alloggi popolari?
Il criterio fondamentale è che l’immobile possieda le caratteristiche di ‘alloggio sociale’ definite dalla legge, ovvero sia destinato a soddisfare il bisogno abitativo di famiglie svantaggiate. La semplice circostanza che sia concesso in locazione, anche dietro corrispettivo, non è di per sé un motivo di esclusione dal beneficio.

Cosa succede quando la Cassazione annulla una sentenza con rinvio?
La causa viene trasmessa a un altro giudice dello stesso grado di quello che ha emesso la sentenza annullata. Questo giudice deve decidere nuovamente la questione, ma è obbligato a seguire il principio di diritto stabilito dalla Cassazione. Nel caso specifico, dovrà verificare se gli immobili sono ‘alloggi sociali’.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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