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Esenzione IMU alloggi sociali: la Cassazione chiarisce

Un ente di edilizia popolare si è visto negare l’esenzione IMU per i suoi immobili, poiché non aveva presentato una specifica dichiarazione. La Corte di Cassazione ha annullato la decisione, stabilendo che per l’esenzione IMU alloggi sociali non è richiesto tale adempimento burocratico. L’agevolazione dipende unicamente dalle caratteristiche sostanziali dell’immobile, che devono essere verificate nel merito, e non da un onere dichiarativo previsto per altre fattispecie.

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Pubblicato il 13 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Esenzione IMU alloggi sociali: non serve la dichiarazione per gli IACP

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fatto chiarezza su un punto cruciale per gli enti di edilizia residenziale pubblica: l’esenzione IMU alloggi sociali. La Suprema Corte ha stabilito che, per beneficiare di tale esenzione, non è necessario presentare la dichiarazione prevista per altri benefici fiscali. Questa decisione semplifica gli adempimenti per gli enti e sposta il focus dalla forma alla sostanza, ovvero alla reale natura degli immobili.

I Fatti di Causa

Un Comune aveva emesso un avviso di accertamento IMU per l’anno 2015 nei confronti dell’Istituto Autonomo per le Case Popolari (IACP) locale. L’ente si era opposto, sostenendo che gli immobili in questione fossero “alloggi sociali” e, come tali, esenti dall’imposta.

Sia in primo che in secondo grado, i giudici tributari avevano dato ragione al Comune. La loro motivazione si basava sul fatto che l’IACP non aveva presentato un’apposita dichiarazione, ritenuta un presupposto indispensabile per ottenere qualsiasi agevolazione. Secondo le corti di merito, senza tale adempimento formale, non era possibile riconoscere l’esenzione.

L’ente, ritenendo errata tale interpretazione, ha portato il caso dinanzi alla Corte di Cassazione.

La Decisione della Corte e l’Esenzione IMU alloggi sociali

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso dell’IACP, ribaltando le sentenze precedenti. I giudici supremi hanno chiarito una distinzione fondamentale tra i diversi benefici fiscali previsti per gli immobili degli IACP.

L’obbligo di presentare una specifica dichiarazione, previsto dall’art. 2, comma 5-bis, del D.L. n. 102/2013, riguarda benefici specifici, come la detrazione per l’abitazione principale accordata agli alloggi regolarmente assegnati. Tuttavia, questa norma non si applica all’esenzione IMU alloggi sociali.

Quest’ultima, infatti, deriva da un’altra disposizione (art. 13, comma 2, lett. b, del D.L. n. 201/2011), che esenta dal pagamento dell’imposta gli immobili che rientrano nella definizione di “alloggio sociale” data dal Decreto Ministeriale del 22 aprile 2008.

Le Motivazioni della Corte

La Corte ha spiegato che confondere le due fattispecie è un errore di diritto. L’esenzione per gli alloggi sociali non è subordinata a un onere dichiarativo, ma dipende unicamente dalla sussistenza dei requisiti oggettivi e soggettivi che qualificano un immobile come tale. In altre parole, ciò che conta è la natura dell’immobile e la sua destinazione a soddisfare un interesse generale, non un adempimento burocratico previsto per altri scopi.

Richiedere la dichiarazione per ottenere l’esenzione sarebbe un’applicazione errata della legge, poiché estenderebbe un onere a un caso non previsto dal legislatore. Il compito del giudice di merito, ha sottolineato la Cassazione, non è verificare se sia stata presentata una dichiarazione non richiesta, ma accertare se gli immobili in questione possiedano effettivamente le caratteristiche di “alloggi sociali”.

Di conseguenza, la Corte ha cassato la sentenza impugnata e ha rinviato la causa alla Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado, che dovrà riesaminare il caso attenendosi a questo principio di diritto: la verifica deve essere sostanziale e non formale.

Le Conclusioni

Questa ordinanza rappresenta un importante precedente per tutti gli enti che gestiscono patrimonio immobiliare destinato a social housing. Il principio affermato è chiaro: l’esenzione IMU alloggi sociali è un diritto che sorge dalla natura stessa del bene e non può essere negato per la mancata presentazione di una dichiarazione che la legge non impone per questa specifica agevolazione. Gli enti dovranno quindi concentrarsi sul dimostrare che i loro immobili rispettano i criteri definiti dalla normativa di settore, senza preoccuparsi di adempimenti formali non pertinenti.

È necessaria una dichiarazione specifica per ottenere l’esenzione IMU per gli alloggi sociali?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che l’obbligo di dichiarazione previsto da una specifica norma (art. 2, comma 5-bis, D.L. n. 102/2013) non si applica all’esenzione per gli “alloggi sociali”, la quale deriva da una diversa disposizione di legge che non prevede tale adempimento.

Qual è la differenza tra l’esenzione per ‘alloggi sociali’ e altri benefici fiscali per gli immobili IACP?
L’esenzione per “alloggi sociali” è una misura autonoma e completa che dipende dalla natura dell’immobile come definito dal Decreto Ministeriale del 22 aprile 2008. Altri benefici, come le detrazioni per abitazione principale, sono agevolazioni diverse che possono richiedere la presentazione di un’apposita dichiarazione per essere applicate.

Cosa deve fare un ente per dimostrare che un immobile è un ‘alloggio sociale’ ai fini dell’esenzione IMU?
L’ente deve dimostrare che l’immobile possiede i requisiti sostanziali previsti dal Decreto del Ministro delle Infrastrutture del 22 aprile 2008. La verifica si basa sulle caratteristiche oggettive dell’immobile (destinazione d’uso, caratteristiche costruttive, finalità di interesse generale, etc.) e non sul compimento di un onere dichiarativo non richiesto dalla legge per questa specifica esenzione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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