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Esenzione IMU alloggi sociali: la Cassazione chiarisce

Un ente di edilizia residenziale ha contestato un avviso di accertamento IMU per l’anno 2014, sostenendo il diritto all’esenzione per i propri immobili. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, stabilendo che l’esenzione IMU per alloggi sociali non è subordinata alla presentazione di una dichiarazione preventiva. Il diritto all’esenzione sussiste se gli immobili possiedono le caratteristiche di “alloggio sociale” definite dal D.M. 22 aprile 2008. La causa è stata rinviata al giudice di merito per la verifica di tali requisiti.

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Pubblicato il 9 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Esenzione IMU alloggi sociali: la Cassazione stabilisce che la dichiarazione non serve

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione fa luce su un tema di grande rilevanza per gli enti di edilizia residenziale e per i comuni: l’esenzione IMU alloggi sociali. La Suprema Corte ha chiarito che, per beneficiare dell’esenzione, non è necessaria una preventiva dichiarazione da parte dell’ente proprietario, a condizione che gli immobili posseggano effettivamente i requisiti di “alloggio sociale”.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine dal ricorso di un’Azienda Lombarda per l’Edilizia Residenziale (un ente ex IACP) contro un avviso di accertamento IMU per l’annualità 2014. L’ente sosteneva che i propri immobili, in quanto destinati a finalità sociali, dovessero essere esentati dal pagamento dell’imposta.
La Commissione Tributaria Regionale, tuttavia, aveva respinto le ragioni dell’ente. Secondo i giudici di merito, le norme in materia di IMU non permettevano di assimilare automaticamente gli immobili degli ex IACP agli alloggi sociali. Inoltre, avevano sottolineato che, per beneficiare di esenzioni o agevolazioni, le norme fiscali sono di stretta interpretazione e che, in ogni caso, l’ente non aveva presentato la necessaria dichiarazione per attestare il possesso dei requisiti.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha ribaltato la decisione di secondo grado, accogliendo il ricorso dell’ente. I giudici di legittimità hanno cassato la sentenza impugnata e rinviato la causa alla Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado della Lombardia, in diversa composizione, affinché riesamini il caso alla luce dei principi enunciati.

Le Motivazioni: la distinzione cruciale per l’esenzione IMU alloggi sociali

Il cuore della decisione risiede nell’interpretazione della normativa che disciplina l’esenzione. La Corte ha chiarito due punti fondamentali.

1. Non tutti gli immobili ex IACP sono esenti: L’esenzione non si applica indiscriminatamente a tutto il patrimonio immobiliare degli enti di edilizia residenziale. Si applica solo a quegli immobili che rientrano nella specifica definizione di “alloggio sociale” fornita dal Decreto Ministeriale del 22 aprile 2008. Tali immobili sono quelli destinati a soddisfare la finalità pubblica di ridurre il disagio abitativo di persone e famiglie svantaggiate.

2. L’esenzione non è subordinata alla dichiarazione: Questo è il punto più innovativo e rilevante della pronuncia. La Corte di Cassazione ha stabilito che la norma che introduce l’esenzione (l’art. 13, comma 2, lett. b, del D.L. n. 201/2011) stabilisce che l’imposta “non si applica”. Questa formulazione, secondo la Corte, rende l’esenzione operante ex lege (cioè per effetto diretto della legge), senza che sia necessario un adempimento formale come la presentazione di una dichiarazione. L’onere dichiarativo previsto da altre norme (come l’art. 2 del D.L. n. 102/2013) riguarda altri benefici fiscali, come le detrazioni, ma non l’esenzione totale prevista per gli alloggi sociali.

Di conseguenza, il giudice di merito ha errato nel negare il diritto all’esenzione tout court basandosi sulla mancata presentazione della dichiarazione. Avrebbe dovuto, invece, verificare nel concreto se gli immobili oggetto di accertamento possedessero le caratteristiche oggettive per essere qualificati come alloggi sociali.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa ordinanza ha importanti conseguenze pratiche. Per gli enti di edilizia residenziale, viene meno un onere burocratico potenzialmente ostativo. Essi possono far valere il loro diritto all’esenzione IMU dimostrando, anche in sede di contenzioso, la natura di “alloggio sociale” dei propri immobili, senza che la mancata presentazione di una dichiarazione preventiva possa essere di per sé motivo di diniego.
Per i Comuni e gli enti di riscossione, la decisione impone un approccio più sostanziale che formale. Non potranno più rigettare automaticamente le richieste di esenzione per assenza di dichiarazione, ma dovranno basare i propri accertamenti su una verifica effettiva della destinazione e delle caratteristiche degli immobili. La sentenza, quindi, rafforza la finalità sociale della norma, garantendo che il beneficio fiscale sia concesso in base alla reale funzione dell’immobile e non a un mero adempimento formale.

Tutti gli immobili degli enti di edilizia residenziale (ex IACP) sono esenti da IMU?
No. Secondo la Corte, sono esenti dal pagamento dell’IMU solo gli immobili che possiedono le specifiche caratteristiche di “alloggio sociale” come definite dal Decreto Ministeriale del 22 aprile 2008, e non l’intero patrimonio immobiliare di tali enti.

Per ottenere l’esenzione IMU per gli alloggi sociali è necessaria una dichiarazione preventiva?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che l’esenzione per gli alloggi sociali, essendo prevista dalla legge come una “non applicazione” dell’imposta, non è subordinata all’onere di presentazione di una dichiarazione preventiva. Il diritto sorge direttamente dalla legge se i requisiti sostanziali sono soddisfatti.

Qual è la definizione di “alloggio sociale” ai fini dell’esenzione IMU?
L’alloggio sociale è definito come l’unità immobiliare adibita ad uso residenziale in locazione permanente che svolge la funzione di interesse generale di ridurre il disagio abitativo di individui e nuclei familiari svantaggiati, che non sono in grado di accedere alla locazione di alloggi nel libero mercato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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