LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Esenzione IMU alloggi militari: la Cassazione decide

Un’amministrazione statale ha presentato ricorso alla Corte di Cassazione dopo il diniego dell’esenzione IMU per gli alloggi di servizio destinati al personale militare. La Corte ha respinto il ricorso, stabilendo che l’esenzione IMU alloggi militari è applicabile solo agli immobili utilizzati in modo diretto ed immediato per compiti istituzionali. La concessione di alloggi al personale, anche a fronte di un canone, costituisce un uso indiretto che soddisfa esigenze abitative private, non un’attività istituzionale diretta. Di conseguenza, la soggettività passiva del tributo resta in capo all’amministrazione proprietaria e non si trasferisce ai singoli utilizzatori.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 17 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Esenzione IMU alloggi militari: la Cassazione chiarisce i limiti

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha affrontato la questione cruciale dell’esenzione IMU alloggi militari, stabilendo criteri rigorosi per la sua applicazione. La decisione ribadisce un orientamento consolidato, negando il beneficio fiscale per gli immobili di servizio concessi al personale, poiché non rientrano nell’uso “diretto ed esclusivo” per compiti istituzionali. Questo articolo analizza la pronuncia, i suoi fondamenti giuridici e le implicazioni pratiche per le amministrazioni statali.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine da un avviso di accertamento per omesso versamento dell’IMU relativo ad alloggi di servizio situati all’interno di una base della Marina Militare e destinati al personale. L’amministrazione della Difesa aveva impugnato l’atto, sostenendo di aver diritto all’esenzione prevista per gli immobili dello Stato destinati a compiti istituzionali.

Sia la Commissione tributaria provinciale che la Corte di giustizia tributaria di secondo grado avevano respinto le ragioni dell’amministrazione, ritenendo che la concessione di alloggi al personale non costituisse un’attività istituzionale diretta. L’amministrazione ha quindi proposto ricorso per cassazione, basandosi su due motivi principali: la presunta violazione delle norme sull’esenzione fiscale e l’errata individuazione del soggetto passivo d’imposta.

La Questione dell’Esenzione IMU Alloggi Militari

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso principale, confermando le decisioni dei giudici di merito. La pronuncia si articola su due punti fondamentali che chiariscono l’interpretazione della normativa fiscale in materia.

Il Principio della Destinazione “Diretta ed Esclusiva”

Il cuore della decisione risiede nell’interpretazione dell’art. 7, comma 1, lett. a), del d.lgs. 504/1992. Secondo la Corte, l’esenzione dall’imposta si applica solo agli immobili che lo Stato possiede e destina “esclusivamente ai compiti istituzionali”. Questo requisito implica un’utilizzazione diretta e immediata del bene per l’assolvimento delle finalità proprie dell’ente.

La concessione di un alloggio al personale, anche se funzionale a garantire la sua presenza in servizio, rappresenta un’utilizzazione semplicemente indiretta. Il godimento del bene è ceduto a terzi per il soddisfacimento di esigenze abitative di carattere privato del militare e della sua famiglia, come dimostra il pagamento di un canone. Pertanto, tale uso non può essere assimilato all’esercizio diretto di un compito istituzionale, venendo meno il presupposto per l’esenzione.

La Soggettività Passiva dell’Imposta

L’amministrazione ricorrente aveva inoltre sostenuto che, in caso di mancata esenzione, il soggetto passivo dell’IMU dovesse essere il singolo militare utilizzatore dell’alloggio, e non l’amministrazione stessa. Anche questo motivo è stato respinto.

La Corte ha chiarito che il rapporto tra l’amministrazione e il personale è una concessione amministrativa, non assimilabile a una locazione o a un comodato. Sebbene il militare acquisisca un diritto personale di godimento, questo non lo rende titolare di un diritto reale né concessionario di aree demaniali ai fini fiscali. La legge individua come soggetto passivo il titolare del diritto reale sull’immobile. Di conseguenza, l’obbligazione tributaria rimane in capo all’amministrazione proprietaria del bene.

Le Motivazioni della Corte

Le motivazioni della Corte si fondano su un consolidato orientamento giurisprudenziale. Le norme che prevedono esenzioni fiscali, in quanto eccezionali, sono di stretta interpretazione e non possono essere applicate in via analogica. La classificazione degli immobili come “infrastrutture militari” o la natura non lucrativa del canone richiesto al personale sono state ritenute irrilevanti ai fini dell’applicazione della norma tributaria. Ciò che conta è l’effettiva destinazione d’uso. La Corte ha analizzato le diverse tipologie di alloggi di servizio (ASGC, ASIR, ASI, ecc.), concludendo che, sebbene connesse a specifiche funzioni, il loro scopo primario è sempre quello di offrire una sistemazione abitativa, un’utilità accessoria e strumentale, ma non coincidente con il compito istituzionale in sé.

Le Conclusioni

L’ordinanza della Cassazione consolida un principio fondamentale: l’esenzione IMU alloggi militari non è automatica ma è subordinata a una verifica rigorosa della destinazione d’uso dell’immobile. La concessione di alloggi al personale, anche se strategica per l’operatività delle Forze Armate, non configura quell’uso diretto ed esclusivo per compiti istituzionali richiesto dalla legge per beneficiare dell’esenzione. La sentenza chiarisce inoltre che la responsabilità del pagamento del tributo resta in capo all’ente proprietario, confermando un approccio restrittivo e formale all’interpretazione delle norme agevolative in materia fiscale.

Perché l’esenzione IMU è stata negata per gli alloggi di servizio militari?
L’esenzione è stata negata perché, secondo la Corte di Cassazione, la concessione di un alloggio al personale militare soddisfa principalmente esigenze abitative private e costituisce un uso solo indiretto per fini istituzionali. La legge richiede invece un’utilizzazione “diretta ed esclusiva” dell’immobile per i compiti istituzionali dello Stato.

Chi è tenuto a pagare l’IMU per questi alloggi: l’amministrazione o il militare che lo utilizza?
Secondo la sentenza, l’obbligo di pagare l’IMU ricade sull’amministrazione proprietaria dell’immobile. Il rapporto con il militare è una concessione amministrativa che non trasferisce la soggettività passiva del tributo, la quale rimane legata alla titolarità del diritto reale sul bene.

La classificazione di un immobile come “infrastruttura militare” garantisce l’esenzione fiscale?
No. La Corte ha chiarito che la classificazione catastale o amministrativa di un immobile (come “infrastruttura militare”) non è di per sé sufficiente per ottenere l’esenzione. Ciò che è determinante ai fini fiscali è l’effettiva destinazione d’uso, che deve essere, come detto, diretta ed esclusiva per compiti istituzionali.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati