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Esenzione IMU abitazione principale: una sola unità

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 21914/2024, ha stabilito che l’esenzione IMU abitazione principale si applica a una sola unità immobiliare iscritta al catasto. La Corte ha annullato la decisione di una commissione tributaria che aveva esteso il beneficio a due unità contigue, di fatto unite e utilizzate come unica residenza da una coppia. La sentenza ribadisce che, a differenza della precedente disciplina ICI, per l’IMU il dato catastale è l’unico elemento determinante, escludendo interpretazioni basate sull’uso effettivo dell’immobile.

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Pubblicato il 12 dicembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Esenzione IMU Abitazione Principale: Una Sola Unità Catastale, Anche se Unite di Fatto

La Corte di Cassazione è intervenuta nuovamente su un tema cruciale per molti contribuenti: l’esenzione IMU abitazione principale nel caso di più unità immobiliari contigue utilizzate come un’unica dimora. Con la recente ordinanza n. 21914 del 2 agosto 2024, i giudici hanno ribadito un principio rigoroso: il beneficio fiscale si applica a una e una sola unità catastale, indipendentemente dall’uso effettivo. Questa decisione consolida un orientamento restrittivo e segna una netta discontinuità con la precedente disciplina ICI.

Il Caso: Due Immobili, Un’Unica Abitazione

La vicenda trae origine dall’impugnazione di alcuni avvisi di accertamento IMU/TASI emessi da un Comune lombardo nei confronti di due coniugi. I contribuenti erano proprietari di due unità immobiliari adiacenti (identificate come subalterno 1 e subalterno 2 della stessa particella), che avevano di fatto unito per costituire la loro unica abitazione principale.

La Commissione Tributaria Regionale, in riforma della decisione di primo grado, aveva dato ragione ai coniugi, annullando gli avvisi di accertamento. Secondo i giudici di merito, i due immobili costituivano un’unica unità abitativa adibita a dimora principale, e come tale dovevano beneficiare interamente dell’esenzione. Il Comune, non condividendo questa interpretazione estensiva, ha proposto ricorso in Cassazione.

La Decisione della Cassazione sull’Esenzione IMU Abitazione Principale

La Suprema Corte ha accolto il ricorso del Comune, cassando la sentenza impugnata e rigettando le pretese dei contribuenti. Il principio di diritto affermato è netto: ai fini IMU, l’esenzione può essere riconosciuta solo per un’unica unità immobiliare destinata ad abitazione principale. Non è possibile estendere il beneficio a ulteriori unità contigue, anche se di fatto unificate e utilizzate come tale.

La Distinzione Cruciale tra ICI e IMU

Un punto fondamentale della decisione è la chiara differenziazione tra la normativa IMU, introdotta con il D.L. n. 201/2011, e la precedente disciplina ICI. Sotto il regime ICI, la giurisprudenza ammetteva che l’agevolazione per l’abitazione principale potesse applicarsi a più unità immobiliari, a condizione che fossero utilizzate come un unico complesso abitativo. L’elemento centrale era l’effettivo impiego dell’immobile.

Con l’introduzione dell’IMU, il legislatore ha cambiato radicalmente approccio. La nuova normativa definisce l’abitazione principale come «l’immobile, iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare». Questa formulazione, secondo la Corte, è chiara, univoca e non lascia spazio a interpretazioni analogiche o estensive.

Le Motivazioni: Il Primato del Dato Catastale

Le motivazioni della Corte si fondano sull’interpretazione letterale dell’art. 13, comma 2, del D.L. n. 201/2011. I giudici hanno sottolineato come il legislatore abbia voluto ancorare il beneficio fiscale a un dato oggettivo, numerico e facilmente verificabile: l’iscrizione catastale unitaria. Le risultanze del catasto, nel sistema dei tributi locali, rappresentano un elemento primario e decisivo.

Il riferimento normativo alla possibilità che l’immobile sia “iscrivibile” come unica unità non apre le porte a una valutazione della sua “potenziale” unificazione. Tale ipotesi, spiega la Corte, è residuale e si applica solo ai fabbricati non ancora iscritti al catasto. Se un immobile è già accatastato con determinate caratteristiche, queste sono le uniche rilevanti ai fini fiscali. Non si può dare peso a una diversa e potenziale “iscrivibilità” basata sull’unione di fatto.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche per i Contribuenti

La sentenza consolida un orientamento che impone ai proprietari di immobili una scelta netta. Chi possiede due o più unità immobiliari contigue e le utilizza come unica abitazione deve procedere alla loro fusione catastale per poter beneficiare dell’esenzione IMU abitazione principale sull’intero complesso. In assenza di tale fusione, solo una delle unità potrà essere considerata abitazione principale ai fini IMU, mentre le altre saranno soggette all’imposta con aliquota ordinaria. Questa decisione, dunque, serve da monito: la situazione di fatto non può prevalere sulla registrazione formale al catasto quando si tratta di agevolazioni fiscali di stretta interpretazione come quella per l’abitazione principale.

È possibile ottenere l’esenzione IMU per ‘abitazione principale’ su due appartamenti contigui ma accatastati separatamente, se vengono usati come un’unica casa?
No. Secondo la Corte di Cassazione, la normativa IMU è molto chiara e permette l’esenzione solo per una singola unità immobiliare iscritta (o iscrivibile) come tale nel catasto. L’unione di fatto non è sufficiente.

Ai fini dell’esenzione IMU, conta di più l’utilizzo effettivo dell’immobile o la sua registrazione al catasto?
Conta esclusivamente la registrazione al catasto. La Corte ha stabilito che le risultanze catastali sono l’elemento primario e decisivo per l’applicazione del beneficio, superando qualsiasi considerazione sull’utilizzo concreto dell’immobile.

La regola sull’esenzione IMU per l’abitazione principale è diversa da quella che valeva per la vecchia ICI?
Sì, è nettamente diversa. Mentre per l’ICI la giurisprudenza ammetteva l’agevolazione per più unità immobiliari usate come unica abitazione, la normativa IMU ha introdotto una limitazione inequivocabile a una sola unità immobiliare catastalmente identificata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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