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Esenzione IMU abitazione principale: no se non è unica

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 28478/2025, ha negato l’esenzione IMU abitazione principale a una contribuente che aveva unito di fatto più immobili contigui senza però procedere alla loro fusione catastale. Secondo la Corte, il requisito dell’iscrizione come ‘unica unità immobiliare’ è sostanziale e non può essere superato dalla situazione di fatto. La successiva regolarizzazione catastale non ha efficacia retroattiva.

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Pubblicato il 5 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Esenzione IMU Abitazione Principale: La Fusione Catastale è Indispensabile

L’esenzione IMU abitazione principale è uno dei benefici fiscali più rilevanti per i proprietari di immobili in Italia. Tuttavia, la sua applicazione può diventare complessa quando l’abitazione è composta da più unità immobiliari contigue. Con la recente ordinanza n. 28478/2025, la Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale: per beneficiare dell’esenzione, non è sufficiente l’utilizzo di fatto come unica abitazione, ma è indispensabile che gli immobili risultino fusi anche al catasto come un’unica unità. Analizziamo questa importante decisione.

I Fatti di Causa

Una contribuente riceveva un avviso di accertamento per l’IMU relativa all’anno 2012, con cui un Comune contestava il mancato pagamento del tributo su quattro immobili. Tali immobili, sebbene acquistati per ampliare l’abitazione principale della contribuente e di fatto utilizzati come un’unica residenza familiare, risultavano ancora catastalmente distinti.
La Commissione Tributaria Provinciale prima, e quella Regionale poi, avevano dato ragione alla contribuente. I giudici di merito avevano ritenuto che l’utilizzo effettivo e unitario degli immobili come abitazione principale fosse un elemento prevalente rispetto al dato formale della mancata unificazione catastale, considerato una mera formalità. Di conseguenza, avevano riconosciuto il diritto all’agevolazione. Il Comune, non condividendo tale interpretazione, ha presentato ricorso in Cassazione.

Il Principio di Diritto sulla Esenzione IMU Abitazione Principale

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso del Comune, ribaltando completamente la decisione dei giudici di merito. Il punto centrale della controversia ruota attorno all’interpretazione dell’art. 13, comma 2, del D.L. 201/2011, che definisce l’abitazione principale come ‘l’immobile, iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare’.
Secondo gli Ermellini, il tenore letterale della norma è inequivocabile. Il legislatore ha posto un requisito preciso e non derogabile: l’immobile deve essere accatastato come una sola unità. La situazione di fatto, ovvero l’unificazione e l’utilizzo unitario degli spazi, non è sufficiente a superare la pluralità di unità immobiliari risultante dai registri catastali.

Le Motivazioni della Corte

La Corte ha specificato che i dati catastali non sono una semplice formalità, ma costituiscono un elemento essenziale per l’attività di controllo e accertamento fiscale. La normativa IMU, a differenza della precedente ICI, richiede esplicitamente che l’immobile risulti come unica unità iscritta o iscrivibile al catasto. Questa previsione, data la natura di stretta interpretazione delle norme agevolative, non può essere estesa a situazioni non espressamente contemplate.
La fusione catastale, avvenuta nel caso di specie solo nell’aprile del 2018, non può avere effetto retroattivo. La sua efficacia decorre esclusivamente dalla data della variazione, non potendo sanare la situazione pregressa per l’annualità d’imposta 2012. Pertanto, la CTR ha errato nel considerare la situazione di fatto rilevante ai fini dell’esonero fiscale, ignorando il requisito sostanziale imposto dalla legge.

Conclusioni

La pronuncia della Cassazione offre un chiarimento definitivo: per ottenere l’esenzione IMU abitazione principale su immobili contigui, è necessario che questi siano formalmente fusi in un’unica unità immobiliare al catasto. I contribuenti che si trovano in una situazione simile devono provvedere tempestivamente alla regolarizzazione catastale tramite una dichiarazione DOCFA. Attendere o fare affidamento sull’utilizzo di fatto espone al rischio concreto di vedersi negare il beneficio fiscale e di subire accertamenti da parte dei Comuni, con conseguente pagamento di imposte, sanzioni e interessi.

È possibile ottenere l’esenzione IMU per più immobili contigui usati come un’unica abitazione principale, anche se non sono fusi catastalmente?
No, la Corte di Cassazione ha stabilito che l’esenzione spetta solo se l’immobile risulta iscritto al catasto come un’unica unità immobiliare. La situazione di fatto non è sufficiente.

La fusione catastale effettuata in un momento successivo ha effetto retroattivo per gli anni d’imposta precedenti?
No, la modifica catastale assume rilevanza solo a partire dalla data in cui viene effettuata la variazione. Non può sanare la situazione per le annualità pregresse.

Ai fini dell’esenzione IMU, il dato catastale è considerato una semplice formalità o un requisito sostanziale?
Secondo la Corte, il dato catastale non è una mera formalità, ma un elemento essenziale e un requisito sostanziale per poter beneficiare dell’agevolazione fiscale sull’abitazione principale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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