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Esenzione IMU abitazione principale: no a due unità

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 10216/2025, ha negato l’esenzione IMU abitazione principale a un contribuente che utilizzava due appartamenti adiacenti, ma distintamente accatastati, come un’unica dimora. Secondo la Corte, la normativa IMU è restrittiva e richiede che l’abitazione principale corrisponda a una singola unità immobiliare catastale, a differenza della precedente disciplina ICI. La semplice unione di fatto e la potenziale ‘iscrivibilità’ come unità singola non sono sufficienti per ottenere il beneficio fiscale.

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Pubblicato il 8 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Esenzione IMU Abitazione Principale: No al Beneficio per Due Unità Immobiliari Contigue

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha stabilito un principio fondamentale in materia di esenzione IMU abitazione principale. Anche se due appartamenti adiacenti vengono utilizzati di fatto come un’unica dimora, l’agevolazione fiscale non spetta se le unità immobiliari rimangono formalmente distinte al catasto. Questa decisione chiarisce l’interpretazione restrittiva della normativa IMU, segnando una netta differenza rispetto al passato.

I Fatti del Caso: Due Appartamenti, un’Unica Casa

Il caso ha origine da un avviso di accertamento notificato dal Comune di Napoli a un contribuente. L’ente locale contestava l’insufficiente versamento dell’IMU per l’anno 2013, negando l’esenzione per l’abitazione principale. Il contribuente, infatti, pur avendo fissato la propria residenza in due appartamenti contigui e funzionalmente uniti, li manteneva iscritti al catasto come due distinte unità immobiliari. Il Comune, pertanto, disconosceva il diritto al beneficio fiscale, richiedendo il pagamento dell’imposta.

La Decisione dei Giudici di Merito: un Approccio “Sostanziale”

Sia la Commissione Tributaria Provinciale che quella Regionale avevano dato ragione al contribuente. Secondo i giudici di merito, non era rilevante che gli immobili non fossero formalmente accatastati come un’unica unità. Ciò che contava era la loro “iscrivibilità” unitaria, ovvero la presenza di caratteristiche intrinseche ed estrinseche che ne consentivano l’accatastamento come singola abitazione. Questo approccio privilegiava la situazione di fatto (l’uso unitario come dimora) rispetto alla situazione formale (la separata iscrizione catastale).

La Svolta della Cassazione sulla esenzione IMU abitazione principale

La Corte di Cassazione ha ribaltato completamente la decisione dei giudici di merito, accogliendo il ricorso del Comune. Gli Ermellini hanno affermato che, in tema di IMU, la norma è chiara e di stretta interpretazione. L’articolo 13, comma 2, del D.L. n. 201/2011, definisce l’abitazione principale come “l’immobile, iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare”. Questa formulazione, secondo la Corte, impone una limitazione inequivocabile: l’agevolazione spetta per una sola unità immobiliare.

Le motivazioni: la netta differenza tra ICI e IMU

La Corte ha sottolineato come la disciplina IMU si discosti in modo evidente da quella precedente relativa all’ICI. Mentre per l’ICI la giurisprudenza aveva ammesso un’interpretazione più estensiva, consentendo in certi casi di considerare unitariamente più immobili contigui, per l’IMU il legislatore ha volutamente introdotto un limite preciso. La norma richiede esplicitamente che si tratti di un'”unica unità immobiliare”. Di conseguenza, l’orientamento giurisprudenziale formatosi in materia di ICI non può essere trasposto alla nuova imposta. L’esenzione, data la sua natura agevolativa, non può essere estesa per analogia a situazioni non espressamente previste, come quella di più unità contigue utilizzate come abitazione principale ma non fuse catastalmente.

Le conclusioni: implicazioni pratiche della sentenza

Questa pronuncia ha importanti conseguenze pratiche per i contribuenti. Per poter beneficiare dell’esenzione IMU abitazione principale, non è sufficiente utilizzare più unità immobiliari adiacenti come se fossero una sola. È indispensabile procedere alla fusione catastale, affinché l’immobile risulti formalmente come un’unica unità. In assenza di tale adempimento, l’agevolazione fiscale non può essere riconosciuta, anche se l’utilizzo di fatto è unitario. I proprietari di immobili in questa condizione devono quindi regolarizzare la propria posizione catastale per evitare accertamenti da parte dei Comuni.

È possibile ottenere l’esenzione IMU per l’abitazione principale se questa è composta da due appartamenti separati al catasto ma utilizzati come un’unica casa?
No. Secondo la Corte di Cassazione, la normativa IMU richiede espressamente che l’abitazione principale corrisponda a una singola unità immobiliare iscritta, o almeno iscrivibile, come tale nel catasto. L’unione di fatto non è sufficiente per ottenere il beneficio.

Cosa significa che un immobile è “iscrivibile” come unica unità immobiliare ai fini dell’esenzione IMU?
Significa che l’immobile possiede le caratteristiche strutturali per essere registrato al catasto come un’unica unità. Tuttavia, la sentenza chiarisce che questa mera potenzialità non basta se, di fatto, gli immobili rimangono iscritti separatamente. Per godere dell’esenzione, l’unità deve essere formalmente unica.

L’orientamento giurisprudenziale formatosi in materia di ICI, più favorevole al contribuente, è ancora valido per l’IMU?
No. L’ordinanza stabilisce che il testo di legge sull’IMU è inequivocabilmente più restrittivo di quello sull’ICI. Pertanto, la giurisprudenza precedente, che in alcuni casi ammetteva l’esenzione per più unità contigue, non può essere applicata all’IMU.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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