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Esenzione ICI per scuole: la Cassazione rinvia il caso

Un comune ha impugnato la decisione che concedeva l’esenzione ICI a una parrocchia per un immobile adibito a scuola materna. Le commissioni tributarie avevano dato ragione alla parrocchia, riconoscendo la natura non commerciale dell’attività. La Corte di Cassazione, tuttavia, non ha deciso nel merito. Ha invece rinviato la causa a una nuova udienza pubblica per esaminare una questione cruciale e sopravvenuta: la compatibilità dell’esenzione ICI con le normative europee sugli aiuti di Stato e il regime ‘de minimis’, alla luce di recenti sentenze della Corte di Giustizia UE e di nuova legislazione nazionale.

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Pubblicato il 16 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Esenzione ICI per Scuole Paritarie: La Cassazione e il Nodo degli Aiuti di Stato

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione riaccende i riflettori su un tema di grande interesse per gli enti non commerciali: l’esenzione ICI per gli immobili destinati ad attività didattiche. Il caso, che vede contrapposti un Comune e una Parrocchia per il mancato pagamento dell’imposta su una scuola materna, non viene deciso nel merito, ma rinviato a pubblica udienza a causa di una complessa e decisiva questione di diritto europeo.

La Vicenda Giudiziaria: Dalle Commissioni Tributarie alla Cassazione

La controversia nasce quando un Comune del nord Italia richiede a una Parrocchia il pagamento dell’ICI per gli anni 2008 e 2009, relativa a un immobile di sua proprietà concesso in locazione e adibito a scuola materna. La Parrocchia, ritenendo di aver diritto all’esenzione, non aveva né presentato le dichiarazioni né versato le imposte.

Sia la Commissione Tributaria Provinciale in primo grado, sia la Commissione Tributaria Regionale in appello, hanno dato ragione all’ente ecclesiastico. I giudici di merito hanno confermato il diritto all’esenzione, basandosi su una valutazione sia del soggetto proprietario che dell’attività svolta.

I Requisiti per l’Esenzione ICI secondo i Giudici di Merito

La decisione favorevole alla Parrocchia si fondava su due pilastri:

1. Requisito Soggettivo: L’ente proprietario (la Parrocchia) è stato qualificato come ente non commerciale ai sensi della normativa fiscale.
2. Requisito Oggettivo: L’attività svolta nell’immobile, ovvero quella di scuola materna, è stata considerata non di natura commerciale, bensì un servizio sociale con finalità assistenziali, didattiche e ricreative. I giudici hanno ritenuto irrilevante la distinzione formale tra la Parrocchia proprietaria dei locali e la Parrocchia gestore della scuola, considerandole un unicum operativo, nonostante la presenza di due diversi codici fiscali.

La Svolta Inattesa: L’Esenzione ICI e la Disciplina Europea sugli Aiuti di Stato

Quando il caso è approdato in Cassazione su ricorso del Comune, è emerso un nuovo e fondamentale elemento di valutazione. La Corte ha sospeso il giudizio non per analizzare i motivi del ricorso, ma per affrontare una questione pregiudiziale: la compatibilità dell’esenzione ICI con la disciplina europea sugli aiuti di Stato.

Recentissime evoluzioni normative e giurisprudenziali, tra cui una sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea e una decisione della Commissione Europea, hanno imposto di verificare se l’esenzione fiscale concessa a livello nazionale possa configurarsi come un aiuto di Stato, potenzialmente lesivo della concorrenza nel mercato unico. In particolare, è diventato cruciale stabilire se a tali agevolazioni possa applicarsi il cosiddetto regime de minimis, che consente aiuti di piccolo importo senza l’autorizzazione di Bruxelles.

Le motivazioni del rinvio a pubblica udienza

La Corte di Cassazione ha ritenuto che la questione avesse una rilevanza ‘nomofilattica’, ovvero un’importanza tale da richiedere una pronuncia che possa servire da guida per tutti i casi futuri. L’impatto della normativa europea sugli aiuti di Stato sull’esenzione ICI è un tema complesso e con conseguenze di vasta portata, che necessita di un approfondimento in una pubblica udienza, dove il dibattito tra le parti è più ampio rispetto alla trattazione in camera di consiglio. La decisione è stata quindi quella di rinviare la causa a nuovo ruolo, per consentire un esame più approfondito alla luce delle recenti normative, inclusa una legge italiana del novembre 2024 emanata proprio per recepire le indicazioni europee in materia.

Conclusioni: Un Futuro Incerto per le Esenzioni Fiscali

L’ordinanza della Cassazione lascia in sospeso non solo il destino della Parrocchia coinvolta, ma anche quello di innumerevoli enti non commerciali in Italia che beneficiano di agevolazioni fiscali simili. La decisione finale, quando arriverà, dovrà tracciare una linea chiara sul rapporto tra fiscalità nazionale e diritto europeo della concorrenza. Si dovrà stabilire se e a quali condizioni l’esenzione ICI per le attività didattiche e sociali possa sopravvivere al vaglio delle regole sugli aiuti di Stato. Una pronuncia che sarà determinante per il futuro del terzo settore e delle istituzioni educative non profit.

Per quale motivo il Comune ha richiesto il pagamento dell’ICI alla Parrocchia?
Il Comune ha richiesto il pagamento poiché la Parrocchia, proprietaria dell’immobile adibito a scuola materna, non aveva presentato le relative dichiarazioni fiscali né versato l’imposta per gli anni 2008 e 2009, ritenendo di esserne esente.

Perché le corti tributarie di merito avevano confermato l’esenzione ICI?
Le Commissioni Tributarie avevano confermato l’esenzione perché ritenevano soddisfatti sia il requisito soggettivo (la Parrocchia è un ente non commerciale) sia quello oggettivo (l’attività di scuola materna non ha natura commerciale ma sociale), come previsto dalla normativa sull’ICI.

Perché la Corte di Cassazione non ha preso una decisione definitiva e ha rinviato il caso?
La Corte ha rinviato la decisione per affrontare una questione nuova e complessa: la compatibilità dell’esenzione ICI con le norme europee sugli aiuti di Stato. A seguito di recenti sentenze europee e nuove leggi nazionali, è diventato necessario valutare se tale esenzione rientri nel regime ‘de minimis’, e per questo la Corte ha ritenuto indispensabile un approfondimento in pubblica udienza.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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