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Esenzione ICI per scuole: la Cassazione rinvia il caso

Un Comune ha richiesto il pagamento dell’ICI a una parrocchia per un immobile adibito a scuola materna. Sebbene i giudici di merito avessero concesso l’esenzione ICI, la Corte di Cassazione ha sospeso la decisione. La Corte ha ritenuto necessario un approfondimento in pubblica udienza sulla compatibilità dell’esenzione con le norme europee sugli aiuti di Stato, in particolare riguardo al regime de minimis, una questione di rilevanza nomofilattica.

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Pubblicato il 16 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Esenzione ICI per Enti Non Profit: La Cassazione Interviene su Aiuti di Stato e Scuole

La questione dell’esenzione ICI per gli immobili di proprietà di enti non commerciali, in particolare quelli ecclesiastici, destinati ad attività didattiche, torna al centro del dibattito giurisprudenziale. Con una recente ordinanza interlocutoria, la Corte di Cassazione ha deciso di rinviare la causa a una pubblica udienza per affrontare una complessa problematica: la compatibilità dell’agevolazione fiscale con la disciplina europea sugli aiuti di Stato. Questa decisione apre nuovi scenari interpretativi e sottolinea l’importanza di coordinare il diritto tributario nazionale con le normative dell’Unione Europea.

Il Contesto del Caso: La Controversia sull’Imposta Comunale

La vicenda trae origine da un avviso di liquidazione e da un’ingiunzione di pagamento emessi da un Comune nei confronti di una parrocchia. L’ente locale richiedeva il pagamento dell’ICI per gli anni 2006 e 2007, relativamente a un immobile di proprietà della parrocchia stessa, concesso in locazione e adibito a scuola materna. Secondo il Comune, la parrocchia non aveva né presentato la relativa dichiarazione né versato l’imposta dovuta, ritenendo che non sussistessero i presupposti per l’esenzione.

La Decisione dei Giudici di Merito e l’Esenzione ICI

Sia la Commissione Tributaria Provinciale in primo grado, sia la Commissione Tributaria Regionale in appello, hanno dato ragione alla parrocchia, confermando il suo diritto all’esenzione ICI. I giudici di merito hanno basato la loro decisione sulla sussistenza di due requisiti fondamentali previsti dalla legge (D.Lgs. 504/1992):

Requisito Soggettivo

È stata riconosciuta la natura di ente non commerciale della parrocchia, in linea con quanto previsto dal Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR).

Requisito Oggettivo

L’attività svolta nell’immobile, ovvero quella di scuola materna, è stata considerata di natura non commerciale. Questo perché, essendo finalizzata a offrire un servizio sociale, non ha scopo di lucro, come peraltro riconosciuto dalla normativa sulle scuole paritarie.

La Commissione Regionale ha inoltre ritenuto irrilevante la distinzione formale tra la parrocchia proprietaria dell’immobile e la parrocchia gestore della scuola, sebbene identificate da due diversi codici fiscali, considerandola una mera formalità contabile.

L’Ordinanza della Cassazione: La Questione degli Aiuti di Stato

Di fronte al ricorso del Comune, la Corte di Cassazione non ha emesso una decisione definitiva. Ha invece evidenziato una questione di fondamentale importanza e di rilevanza nomofilattica, ovvero che richiede un’interpretazione uniforme per garantire la certezza del diritto. La Corte ha ritenuto necessario approfondire il rapporto tra l’esenzione ICI e la disciplina europea sugli aiuti di Stato. In particolare, è emersa la necessità di valutare l’applicabilità del cosiddetto regime de minimis, che consente agli Stati membri di erogare aiuti di piccola entità senza la preventiva approvazione della Commissione Europea.

Le Motivazioni della Corte

La motivazione del rinvio risiede nell’evoluzione del quadro normativo e giurisprudenziale europeo e nazionale. La Corte ha fatto riferimento a recenti decisioni della Commissione Europea (del 2012 e 2023) e a una sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea del 2018. Queste decisioni sono state recepite nell’ordinamento italiano con una normativa recente (art. 16-bis del D.L. n. 131/2024), che ha introdotto “Misure urgenti” proprio per l’applicazione di tali pronunce. L’incidenza di questa nuova disciplina sui motivi del ricorso è tale da richiedere un esame approfondito in una pubblica udienza, garantendo un dibattito più ampio e completo su un tema così delicato e trasversale. La Corte, quindi, ha agito con prudenza, scegliendo di non decidere immediatamente ma di attendere una trattazione più esaustiva.

Conclusioni e Prospettive Future

L’ordinanza della Corte di Cassazione segna un momento di riflessione cruciale. La decisione finale, che verrà presa dopo la pubblica udienza, avrà implicazioni significative non solo per il caso specifico, ma per tutti gli enti non commerciali che beneficiano di agevolazioni fiscali simili. Sarà fondamentale capire come il principio europeo degli aiuti di Stato e il regime de minimis verranno bilanciati con il diritto nazionale all’esenzione per le attività di rilevanza sociale. Gli operatori del settore, dagli enti locali agli enti del terzo settore, dovranno seguire con attenzione gli sviluppi futuri di questa vicenda, che potrebbe ridefinire i confini dell’applicazione dell’esenzione ICI.

Qual era l’oggetto della controversia iniziale?
La controversia riguardava la richiesta di pagamento dell’ICI, da parte di un Comune, a una parrocchia per un immobile di sua proprietà adibito a scuola materna, per gli anni d’imposta 2006 e 2007.

Per quale motivo i giudici di primo e secondo grado avevano concesso l’esenzione dall’imposta?
Avevano concesso l’esenzione perché ritenevano soddisfatti sia il requisito soggettivo (la parrocchia è un ente non commerciale) sia quello oggettivo (l’attività di scuola materna è considerata un servizio sociale non commerciale e senza scopo di lucro).

Perché la Corte di Cassazione ha rinviato la causa a una nuova udienza senza decidere nel merito?
La Corte ha rinviato la causa perché è emersa una questione di rilevanza nomofilattica, ossia la necessità di chiarire l’applicabilità del regime europeo sugli aiuti di Stato (in particolare, la regola ‘de minimis’) all’esenzione ICI, alla luce di recenti decisioni europee e di nuova normativa nazionale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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