LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Esenzione ICI per scuole: la Cassazione riesamina

Un comune ha contestato l’esenzione ICI concessa a una parrocchia per un immobile utilizzato come scuola materna. Sebbene i tribunali di merito avessero confermato l’esenzione, la Corte di Cassazione ha sospeso la decisione finale. Ha sollevato una nuova questione cruciale: la compatibilità dell’esenzione ICI con le norme dell’Unione Europea sugli aiuti di Stato e, in particolare, con il regime ‘de minimis’, alla luce di recenti sviluppi normativi europei e nazionali. Il caso è stato rinviato a una pubblica udienza per un esame approfondito.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 16 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Esenzione ICI per Enti Non Profit: La Cassazione Apre agli Aiuti di Stato

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha messo in pausa una decisione attesa sull’esenzione ICI per un immobile adibito a scuola materna, introducendo nel dibattito una variabile complessa e di portata europea: la disciplina degli aiuti di Stato. Questa mossa non risolve il caso, ma lo rinvia a una pubblica udienza, segnalando un potenziale cambiamento nell’interpretazione delle agevolazioni fiscali per il terzo settore.

I Fatti di Causa: Una Scuola Materna al Centro del Contenzioso

La vicenda nasce da un avviso di accertamento con cui un Comune piemontese richiedeva il pagamento dell’ICI per l’anno 2006 a una parrocchia. L’immobile in questione, di proprietà della parrocchia, era utilizzato come sede di una scuola dell’infanzia gestita dalla parrocchia stessa. Secondo l’ente locale, l’imposta era dovuta.

Sia la Commissione Tributaria Provinciale che quella Regionale avevano dato ragione alla parrocchia, confermando il suo diritto all’esenzione. I giudici di merito avevano ritenuto sussistenti i requisiti richiesti dalla legge: quello soggettivo, in quanto la parrocchia è un ente non commerciale, e quello oggettivo, poiché l’attività di scuola materna è considerata un servizio sociale privo di scopo di lucro. La distinzione tra la parrocchia proprietaria e la parrocchia gestore, pur con codici fiscali diversi, era stata giudicata una mera formalità contabile.

La Decisione della Cassazione: Un Rinvio Strategico e la Questione dell’Esenzione ICI

Contrariamente alle aspettative, la Corte di Cassazione non ha emesso una sentenza definitiva. Con un’ordinanza interlocutoria, ha deciso di non decidere sul merito della questione, rinviando la causa a una futura udienza pubblica.

La scelta di questo rinvio non è casuale. Segnala che la Corte ha individuato un nodo giuridico di fondamentale importanza, emerso solo di recente, che merita un approfondimento maggiore prima di poter essere risolto. La decisione finale, quindi, è solo posticipata.

Le Motivazioni: L’Impatto del Diritto Europeo sugli Aiuti di Stato

Il cuore della decisione della Cassazione risiede nell’aver sollevato una questione di “rilevanza nomofilattica”, ovvero importante per garantire un’interpretazione uniforme della legge a livello nazionale. La Corte ha rilevato che la controversia sull’esenzione ICI non può più essere analizzata solo alla luce della normativa interna.

È diventato imprescindibile valutare la compatibilità di tale agevolazione con il diritto dell’Unione Europea, in particolare con le norme che regolano gli aiuti di Stato. La questione è se l’esenzione fiscale possa essere considerata un aiuto di Stato illegittimo perché potenzialmente in grado di falsare la concorrenza.

La Corte fa esplicito riferimento a recenti sviluppi:
1. Una sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea (novembre 2018).
2. Due decisioni della Commissione Europea (dicembre 2012 e marzo 2023).
3. Una nuova legge italiana (n. 166/2024) che ha recepito tali decisioni, introducendo misure urgenti per la loro applicazione.

In questo nuovo quadro, assume un ruolo centrale il cosiddetto regime de minimis, che consente agli Stati membri di concedere aiuti di piccolo importo senza notificarli a Bruxelles. La Cassazione ritiene necessario un dibattito approfondito in pubblica udienza per stabilire se e come questo principio si applichi all’esenzione ICI per gli enti non commerciali.

Le Conclusioni: Quali Scenari per l’Esenzione ICI degli Enti Non Profit?

L’ordinanza della Cassazione apre a scenari inediti per il mondo del non profit. La decisione che verrà presa in futuro avrà implicazioni che vanno ben oltre il singolo caso. Segna un punto di svolta: la valutazione della legittimità di un’agevolazione fiscale come l’esenzione ICI non dipenderà più solo dai requisiti nazionali, ma dovrà superare anche il vaglio del diritto europeo sulla concorrenza.

L’esito della pubblica udienza sarà determinante per migliaia di scuole, associazioni e fondazioni in tutta Italia. Chiarirà se le esenzioni fiscali di cui beneficiano debbano essere considerate aiuti di Stato e, in tal caso, se rientrino nei limiti del de minimis. La decisione finale potrebbe ridisegnare i confini delle agevolazioni fiscali per il terzo settore, con conseguenze significative per la loro sostenibilità economica.

Perché la Corte di Cassazione non ha deciso subito il caso sull’esenzione ICI?
La Corte ha sospeso la decisione perché è emersa una nuova e decisiva questione giuridica: la compatibilità dell’esenzione fiscale con le norme dell’Unione Europea sugli aiuti di Stato, che richiede un approfondimento in una pubblica udienza.

Qual è la nuova questione legale sollevata dalla Corte?
La nuova questione è se l’esenzione ICI per gli enti non commerciali costituisca un aiuto di Stato e, in caso affermativo, se rientri nel regime ‘de minimis’, che consente aiuti di modesta entità senza una specifica autorizzazione della Commissione Europea.

Cosa significa che la causa è stata rinviata a nuovo ruolo per la trattazione in pubblica udienza?
Significa che il caso è stato temporaneamente sospeso e verrà inserito nuovamente in calendario per una discussione orale in una seduta pubblica. Questo permetterà un esame più approfondito delle complesse questioni legali sollevate prima di giungere a una decisione finale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati