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Esenzione ICI/IMU società in house: il caso rinviato

Una società di servizi, interamente controllata da un Comune (società in house), ha impugnato degli avvisi di accertamento per ICI e IMU sostenendo di avere diritto all’esenzione fiscale. Dopo aver perso nei primi due gradi di giudizio, la società ha presentato ricorso in Cassazione. Tuttavia, prima della decisione sul merito, la stessa società ha manifestato l’intenzione di rinunciare al ricorso, ottenendo il consenso del Comune. La Corte di Cassazione, con ordinanza interlocutoria, ha quindi disposto il rinvio della causa per permettere il deposito formale della rinuncia, senza pronunciarsi sulla questione dell’esenzione ICI/IMU società in house.

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Pubblicato il 5 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Esenzione ICI/IMU società in house: La Cassazione rinvia la causa

Il tema dell’esenzione ICI/IMU società in house rappresenta un nodo cruciale nel diritto tributario degli enti locali. Quando una società è interamente controllata da un Comune, può essere considerata un’estensione dell’ente stesso e, di conseguenza, beneficiare delle stesse esenzioni fiscali? Una recente ordinanza interlocutoria della Corte di Cassazione ha affrontato un caso simile, concludendo però con un rinvio per ragioni procedurali, senza entrare nel merito della questione.

I Fatti del Contenzioso Tributario

Una società a responsabilità limitata, successivamente incorporata in una società per azioni, ha ricevuto dal proprio Comune di riferimento alcuni avvisi di accertamento relativi al mancato pagamento dell’ICI per gli anni 2009, 2010 e 2011 e dell’IMU per il 2012. La società, ritenendosi un ente “in house” del Comune, ha impugnato tali atti, sostenendo di avere diritto all’esenzione dal pagamento delle imposte.

Il suo ricorso è stato tuttavia respinto sia in primo grado dalla Commissione Tributaria Provinciale, sia in appello dalla Commissione Tributaria Regionale. Determinata a far valere le proprie ragioni, la società ha proposto ricorso per cassazione, portando la questione dinanzi alla Suprema Corte.

Le Ragioni dell’Appello: Focus sulla Esenzione ICI/IMU società in house

La società ricorrente ha basato il proprio appello su diversi motivi di diritto, tra cui spiccava la presunta violazione delle norme sull’esenzione fiscale. Le principali argomentazioni erano:

1. Rapporto di Immedesimazione: Il motivo principale verteva sul diritto a beneficiare dell’esenzione in via diretta, quale società in house del Comune, in virtù dello stretto rapporto di immedesimazione esistente con l’ente pubblico.
2. Classificazione Catastale: In subordine, la società sosteneva che l’esenzione dovesse applicarsi anche agli immobili non formalmente classificati nelle categorie catastali da E/1 a E/9 (immobili a destinazione particolare), ma che fossero comunque classificabili come tali.
3. Violazione Norme sulle Sanzioni: Infine, si contestava l’applicazione delle sanzioni, poiché il Comune, pur essendo socio della società, non l’aveva informata dell’obbligo di dichiarazione e pagamento dei tributi.

La Svolta Processuale: La Rinuncia al Ricorso

Contrariamente alle aspettative, il caso non è giunto a una decisione di merito. Poco prima dell’udienza fissata per la discussione, la società ricorrente ha depositato un’istanza di rinvio, preannunciando la propria intenzione di rinunciare al ricorso. A tale richiesta ha aderito anche il Comune, parte controricorrente.

Questo cambio di rotta ha modificato completamente lo scenario processuale, spostando l’attenzione dalla questione sostanziale (l’esenzione) a quella procedurale (la gestione della rinuncia).

Le Motivazioni dell’Ordinanza

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, non ha analizzato nel dettaglio i motivi del ricorso. La motivazione della sua decisione è stata puramente procedurale. Preso atto dell’istanza di rinvio presentata dalla ricorrente e dell’adesione del Comune controricorrente, il Collegio ha ritenuto opportuno accogliere la richiesta. Lo scopo del rinvio è stato quello di “consentire il deposito della rituale rinuncia”. In altre parole, la Corte ha concesso alle parti il tempo necessario per formalizzare l’abbandono del contenzioso, senza esprimere alcun giudizio sulla fondatezza o meno delle pretese relative all’esenzione fiscale.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

L’ordinanza interlocutoria dimostra come le dinamiche processuali possano prevalere sulle questioni di merito. Il quesito fondamentale sull’esenzione ICI/IMU società in house rimane, in questo specifico caso, senza risposta da parte della Suprema Corte. La decisione di rinviare la causa a nuovo ruolo è una scelta pragmatica che rispetta la volontà delle parti di porre fine alla lite. Per gli operatori del settore, ciò significa che la giurisprudenza su questo specifico punto non si arricchisce di un nuovo precedente, lasciando aperte le interpretazioni e le strategie difensive per casi futuri. La vicenda evidenzia l’importanza di monitorare non solo le sentenze di merito, ma anche le ordinanze procedurali, che possono rivelare le strategie delle parti e l’evoluzione dei contenziosi.

Perché la società ricorrente riteneva di avere diritto all’esenzione ICI/IMU?
La società sosteneva di dover beneficiare dell’esenzione in quanto “società in house” del Comune, evidenziando un rapporto di immedesimazione con l’ente pubblico che, a suo dire, giustificava l’applicazione del regime fiscale di favore.

La Corte di Cassazione ha deciso se le società in house hanno diritto all’esenzione?
No, in questa ordinanza la Corte non si è pronunciata sul merito della questione. La decisione è stata puramente procedurale e non ha stabilito alcun principio di diritto riguardo all’esenzione fiscale per le società in house.

Qual è stata la decisione finale contenuta in questo provvedimento?
La Corte ha deciso di rinviare la causa a una nuova udienza (“a nuovo ruolo”) per consentire alla società ricorrente di depositare formalmente l’atto di rinuncia al ricorso, come preannunciato dalla stessa e accettato dal Comune.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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