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Esenzione ICI enti non lucrativi: il rinvio della Cassazione

La Corte di Cassazione ha emesso un’ordinanza interlocutoria rinviando a una pubblica udienza la decisione su un caso di esenzione ICI per enti non lucrativi. La controversia riguarda un immobile di proprietà di un ente concesso in locazione a un altro soggetto per attività didattiche. Il rinvio si è reso necessario per approfondire la complessa relazione tra l’esenzione fiscale nazionale e la disciplina europea sugli aiuti di Stato, alla luce di recenti interventi normativi che recepiscono decisioni della Corte di Giustizia UE.

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Pubblicato il 13 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Esenzione ICI Enti Non Lucrativi: La Cassazione Fa il Punto sugli Aiuti di Stato

La questione dell’esenzione ICI enti non lucrativi rappresenta da sempre un terreno di confronto tra contribuenti e amministrazioni comunali. Una recente ordinanza interlocutoria della Corte di Cassazione getta nuova luce sulla complessità della materia, evidenziando come le normative fiscali nazionali debbano necessariamente confrontarsi con i principi europei in materia di aiuti di Stato. La Suprema Corte ha infatti deciso di rinviare la causa a una pubblica udienza per un esame più approfondito, una mossa che sottolinea l’importanza e la delicatezza del tema.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine dall’impugnazione di un avviso di accertamento per omesso versamento dell’ICI relativa all’anno 2010, emesso da un Comune nei confronti di un ente non lucrativo, specificamente un asilo infantile. L’ente, proprietario di un fabbricato, aveva concesso una porzione dello stesso in locazione a un altro istituto religioso per lo svolgimento di attività didattica (asilo-nido) e residenziale per le suore. Il canone di locazione era puramente simbolico.

La Commissione Tributaria Regionale aveva riformato la decisione di primo grado, riconoscendo il diritto dell’ente proprietario all’esenzione, nonostante l’utilizzo indiretto di parte dell’immobile. Secondo i giudici di appello, i presupposti per l’agevolazione sussistevano. Contro questa decisione, il Comune ha proposto ricorso per cassazione, sostenendo la non spettanza del beneficio fiscale.

L’Intervento della Cassazione e la Rilevanza dell’esenzione ICI per enti non lucrativi

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, non entra nel merito della controversia, ma adotta una decisione procedurale di fondamentale importanza. Rileva la “rilevanza nomofilattica” della questione, ossia la sua importanza per garantire un’interpretazione uniforme della legge su tutto il territorio nazionale. La Corte ha ritenuto necessario un approfondimento in pubblica udienza, alla luce delle recenti novità normative che hanno recepito importanti decisioni della Corte di Giustizia dell’Unione Europea e della Commissione Europea in materia di aiuti di Stato.

Le Motivazioni dell’Ordinanza

La ragione principale del rinvio risiede nell'”incidenza decisoria” della disciplina europea sugli aiuti di Stato e, in particolare, del regime de minimis. L’esenzione da un’imposta come l’ICI può, infatti, configurarsi come un aiuto di Stato, potenzialmente lesivo della concorrenza nel mercato unico europeo. La Corte ha evidenziato come una recente normativa nazionale (art. 16-bis del D.L. 16 settembre 2024, n. 131) abbia dettato “Misure urgenti per l’applicazione” delle sentenze e decisioni europee in materia. Questa nuova legge impone una rilettura del quadro normativo relativo alle esenzioni fiscali per gli enti non commerciali. Di fronte a tale evoluzione, la Cassazione ha ritenuto indispensabile sospendere il giudizio e rinviare la causa per una discussione pubblica, al fine di valutare compiutamente come il diritto interno sull’esenzione ICI enti non lucrativi si coordini con i vincoli imposti dal diritto dell’Unione Europea.

Le Conclusioni

L’ordinanza interlocutoria della Cassazione segna un momento di riflessione cruciale per il settore non profit. La decisione di rinviare a pubblica udienza non è una mera formalità, ma indica la volontà della Corte di affrontare in modo organico e definitivo una questione complessa e di grande impatto. La sentenza finale, quando arriverà, fornirà chiarimenti essenziali sui limiti e le condizioni dell’esenzione ICI/IMU, specialmente nei casi di utilizzo indiretto dell’immobile. Gli enti non lucrativi dovranno prestare sempre maggiore attenzione non solo ai requisiti della normativa fiscale nazionale, ma anche alla compatibilità delle agevolazioni con il quadro normativo europeo sugli aiuti di Stato. La pronuncia attesa definirà un principio di diritto destinato a influenzare migliaia di contenziosi simili in tutta Italia.

Un ente non lucrativo che concede in locazione un immobile ha sempre diritto all’esenzione ICI?
L’ordinanza non fornisce una risposta definitiva, ma evidenzia che la questione è controversa. Mentre la Commissione Tributaria Regionale aveva concesso l’esenzione nonostante l’utilizzo indiretto, la Corte di Cassazione ha ritenuto la questione talmente complessa da richiedere un rinvio per una trattazione in pubblica udienza, segnalando che la soluzione non è scontata.

Perché la Corte di Cassazione ha rinviato la decisione?
La Corte ha rinviato la causa per approfondire la compatibilità dell’esenzione ICI con la disciplina dell’Unione Europea sugli aiuti di Stato. La decisione è stata motivata dall’entrata in vigore di una nuova legge italiana che recepisce recenti sentenze e decisioni europee in materia, rendendo necessaria una valutazione approfondita in una pubblica udienza.

Qual è l’impatto delle norme europee sugli aiuti di Stato sull’esenzione ICI?
Le norme europee sono cruciali perché un’esenzione fiscale può essere considerata un aiuto di Stato. La Corte deve stabilire se l’agevolazione rientri nel cosiddetto regime “de minimis” (aiuti di piccola entità consentiti) e, più in generale, come le regole fiscali nazionali debbano essere interpretate per non violare i principi di concorrenza del mercato unico europeo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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