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Esenzione ICI abitazione principale: no se non collegate

Una coppia si oppone a degli avvisi di accertamento ICI per due appartamenti sovrapposti, usati come unica dimora ma collegati solo da una scala esterna. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, stabilendo che per beneficiare dell’esenzione ICI abitazione principale, è indispensabile un collegamento strutturale diretto tra le unità immobiliari. L’assenza di comunicazione interna è un ostacolo insuperabile, anche se di fatto gli immobili sono utilizzati come un’unica abitazione.

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Pubblicato il 5 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Esenzione ICI Abitazione Principale: No Senza Collegamento Interno tra Immobili

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha chiarito un punto fondamentale riguardo l’esenzione ICI abitazione principale, stabilendo un principio rigoroso: due unità immobiliari, anche se utilizzate di fatto come un’unica dimora, non possono beneficiare dell’agevolazione fiscale se non sono collegate strutturalmente tra loro. Analizziamo insieme i dettagli di questa importante decisione.

I Fatti di Causa

Il caso ha origine dalla controversia tra una coppia di coniugi e il Comune di residenza. I due contribuenti sono comproprietari di due appartamenti sovrapposti, situati nello stesso edificio, dove entrambi hanno la propria residenza anagrafica e che utilizzano come un’unica abitazione. Il Comune notificava loro degli avvisi di accertamento per il mancato pagamento dell’ICI relativa agli anni 2009 e 2011, contestando il diritto all’esenzione.

Il punto cruciale della vicenda risiede nella conformazione strutturale degli immobili: sebbene usati come un’unica casa, i due appartamenti erano collegati esclusivamente tramite una scala condominiale esterna e non esclusiva. Inoltre, le due unità risultavano distintamente accatastate e formalmente separate. Dopo un iter giudiziario complesso, con esiti alterni nei primi due gradi di giudizio, la questione è giunta all’esame della Corte di Cassazione.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso presentato dai contribuenti, confermando la legittimità degli avvisi di accertamento emessi dal Comune. La decisione si fonda su un’interpretazione stringente dei requisiti necessari per qualificare un immobile come “abitazione principale” ai fini fiscali.

Le Motivazioni: Il Collegamento Strutturale è Decisivo per l’Esenzione ICI Abitazione Principale

Il cuore della motivazione della Corte risiede nella valorizzazione del dato strutturale rispetto a quello puramente fattuale. I giudici hanno affermato che, per poter considerare due immobili come un’unica abitazione principale, è indispensabile la presenza di un collegamento fisico e diretto tra di essi.

Secondo la Corte, “l’assenza di una comunicazione diretta tra gli immobili (nella fattispecie accessibili da una scala esterna non esclusiva) assume carattere preclusivo alla fruizione del beneficio fiscale”. Questo significa che l’utilizzo di fatto come singola dimora non è sufficiente a superare la separazione strutturale e catastale delle unità.

Il requisito della comunicazione interna è considerato dirimente. La circostanza che i due appartamenti fossero collegati solo da una scala esterna non esclusiva è stata ritenuta decisiva per escludere l’esistenza di un “complesso abitativo unitario”. La Corte ha ribadito un principio già espresso in precedenza (Cass. n. 25902/2008), secondo cui il contemporaneo utilizzo di più unità catastali non è di per sé un ostacolo all’agevolazione, a condizione che l’immobile complessivamente considerato non perda le sue caratteristiche abitative e, soprattutto, che esista un collegamento diretto che ne sancisca l’effettiva unione.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa pronuncia offre un’indicazione chiara per tutti i contribuenti che si trovano in situazioni simili. Per beneficiare delle agevolazioni fiscali previste per l’abitazione principale (prima ICI, ora IMU), non basta utilizzare più unità immobiliari come se fossero una sola. È necessario che questa unione sia anche strutturale e, preferibilmente, catastale.

In assenza di un collegamento interno, come una scala o una porta, che renda le unità un corpo unico, il Fisco è legittimato a considerarle come immobili distinti, negando l’esenzione per una delle due. I proprietari che desiderano ottenere il beneficio fiscale devono quindi procedere a una fusione non solo funzionale ma anche fisica e formale dei propri immobili, attraverso interventi edilizi e il conseguente aggiornamento catastale.

È possibile ottenere l’esenzione ICI per due appartamenti usati come unica abitazione principale se non sono collegati internamente?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che l’assenza di una comunicazione diretta e interna tra gli immobili è un carattere preclusivo alla fruizione del beneficio fiscale, anche se di fatto vengono utilizzati come un’unica abitazione.

Il fatto che due unità immobiliari siano accatastate separatamente impedisce di per sé l’esenzione per l’abitazione principale?
Non necessariamente. La sentenza chiarisce che il problema non è il numero di unità catastali in sé, ma l’assenza di un collegamento fisico diretto, che è considerato un requisito strutturale indispensabile per definire un complesso come un’unica abitazione principale.

Una scala esterna non esclusiva è considerata un collegamento valido ai fini dell’esenzione ICI?
No. La Corte ha specificato che una scala esterna non esclusiva non costituisce una “comunicazione diretta” tra gli immobili e, pertanto, non è sufficiente per considerare le due unità come un’unica abitazione principale ai fini fiscali.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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