LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Esenzione daziaria aeronautica: certificato richiesto

Una società importava materiali per uso aeronautico, richiedendo un’esenzione dai dazi. La Corte di Cassazione ha stabilito che per ottenere l’esenzione daziaria aeronautica, l’importatore deve presentare un certificato di aeronavigabilità specifico per la merce o, in alternativa, una dichiarazione del venditore che contenga gli elementi identificativi di tale certificato, creando un collegamento diretto con un singolo aeromobile. Un certificato generico di approvazione dell’impresa non è stato ritenuto sufficiente. La sentenza del giudice di secondo grado, favorevole all’azienda, è stata annullata con rinvio.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 15 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Esenzione Daziaria Aeronautica: La Cassazione Chiarisce i Documenti Necessari

L’esenzione daziaria aeronautica rappresenta un’agevolazione fondamentale per le imprese che operano in un settore ad altissima tecnologia e competizione globale. Tuttavia, l’accesso a questo beneficio è subordinato a requisiti documentali stringenti. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha fatto luce sulla natura e sul contenuto della documentazione necessaria, stabilendo un principio di diritto che chiarisce gli oneri a carico dell’importatore. Vediamo nel dettaglio il caso e le conclusioni dei giudici.

Il Caso: Importazione di Componenti e la Richiesta di Esenzione

Una società specializzata nella produzione di componenti per aeromobili civili importava dagli Stati Uniti una partita di materiali adesivi. In sede di dichiarazione doganale, la società richiedeva l’applicazione della sospensione tariffaria, un’agevolazione che di fatto equivale a un’esenzione daziaria aeronautica, prevista dalla normativa europea per le parti destinate ad essere incorporate o utilizzate in aeromobili civili.

A sostegno della richiesta, l’azienda presentava un certificato di approvazione di impresa di produzione, rilasciato dall’autorità nazionale per l’aviazione civile. L’Agenzia delle Dogane, tuttavia, riteneva tale documento non idoneo. Secondo l’Ufficio, la normativa (in particolare il Regolamento CE n. 1147/2002) richiedeva la presentazione della copia originale del certificato di aeronavigabilità specifico per le merci importate o, in sua assenza, una dichiarazione sostitutiva del venditore che menzionasse esplicitamente gli estremi di tale certificato. Di conseguenza, l’Agenzia emetteva un avviso di rettifica, richiedendo il pagamento dei dazi e della relativa IVA.

Il Percorso Giudiziario e l’Analisi sull’Esenzione Daziaria Aeronautica

Il contenzioso giungeva fino alla Commissione Tributaria Regionale (CTR), la quale accoglieva le ragioni della società. Secondo i giudici d’appello, per i materiali grezzi non soggetti a un certificato di aeronavigabilità individuale, era sufficiente una documentazione che provasse la destinazione dei beni al settore aeronautico. La CTR riteneva che la dichiarazione del fornitore, unita alla natura dell’attività della società importatrice, fosse prova adeguata.

L’Agenzia delle Dogane ricorreva per cassazione, sostenendo che la CTR avesse interpretato erroneamente la normativa europea. Il motivo centrale del ricorso si basava sulla violazione del Regolamento CE n. 1147/2002, poiché la società non aveva fornito né il certificato di aeronavigabilità né una dichiarazione sostitutiva conforme, ovvero contenente i riferimenti specifici a tale certificato.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso dell’Agenzia, cassando la sentenza della CTR. I giudici supremi hanno chiarito che l’obiettivo della normativa sull’esenzione daziaria aeronautica è garantire che il beneficio sia concesso solo per merci effettivamente destinate a specifici aeromobili idonei alla navigazione. Per questo, la legge richiede una prova rigorosa.

La Corte ha stabilito il seguente principio di diritto: la dichiarazione del venditore, per poter sostituire il certificato di aeronavigabilità, deve essere considerata equipollente ad esso. Ciò significa che deve necessariamente menzionare gli elementi identificativi del certificato stesso. Questo requisito è sostanziale e indefettibile, poiché consente di rendere possibile e verificabile il collegamento tra la merce importata e un singolo e specifico aeromobile, già individuato “a priori” come idoneo e abilitato alla navigazione.

In altre parole, non è sufficiente dimostrare che i beni sono genericamente destinati al settore aeronautico. È indispensabile provare, tramite la documentazione prescritta, che quella specifica merce è collegata a un certificato che ne attesta la sicurezza e la conformità per l’uso su un determinato velivolo. Il certificato di approvazione dell’impresa, attestando solo la capacità produttiva dell’azienda, non soddisfa questo requisito di specificità.

Conclusioni

La sentenza rafforza un’interpretazione rigorosa dei requisiti per accedere ai benefici fiscali in materia doganale. Per le imprese del settore, la decisione sottolinea l’importanza cruciale di una gestione documentale impeccabile. Per beneficiare dell’esenzione daziaria aeronautica, non basta essere un operatore qualificato del settore; è necessario che ogni singola importazione sia supportata da documenti che creino un legame tracciabile e inequivocabile tra il componente e la sua destinazione finale su un aeromobile certificato. In mancanza, l’agevolazione non può essere concessa, con il conseguente obbligo di versare i dazi e le sanzioni.

Per ottenere l’esenzione daziaria aeronautica è sufficiente dimostrare che i beni importati sono destinati al settore aeronautico?
No, non è sufficiente. Secondo la Corte di Cassazione, la normativa richiede una prova specifica che colleghi la merce importata a un singolo aeromobile chiaramente individuato come idoneo alla navigazione.

Quale documento può sostituire il certificato di aeronavigabilità per l’esenzione daziaria?
Il certificato di aeronavigabilità può essere sostituito da una dichiarazione del venditore, redatta sulla fattura o su un documento allegato. Tuttavia, tale dichiarazione deve necessariamente menzionare gli elementi identificativi del certificato di aeronavigabilità che sostituisce, per essere considerata valida.

Un certificato di approvazione di impresa di produzione è valido per ottenere la sospensione dei dazi?
No. La sentenza chiarisce che un certificato di approvazione d’impresa attesta la capacità dell’azienda di produrre in conformità alle norme, ma non fornisce il collegamento richiesto tra la merce specifica importata e un singolo aeromobile certificato. Pertanto, non è sufficiente ai fini dell’esenzione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati