Errore Materiale: Quando la Cassazione si Corregge da Sola
Nel percorso della giustizia, anche gli organi supremi possono incorrere in sviste. Un caso recente dimostra come la Corte di Cassazione gestisce un errore materiale, un’imperfezione formale che non intacca la sostanza della decisione ma che richiede una pronta correzione per garantire il corretto svolgimento del processo. L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio di questo meccanismo, fondamentale per la certezza del diritto.
Il Contesto: Un Rinvio alla Sede Sbagliata
La vicenda ha origine da una precedente ordinanza della Corte di Cassazione. In tale provvedimento, la Corte aveva accolto un ricorso, annullato una sentenza emessa dalla Commissione Tributaria Regionale del Lazio e disposto il rinvio della causa per un nuovo esame. Tuttavia, nel redigere il dispositivo, ovvero la parte decisionale dell’atto, i giudici avevano indicato come corte competente per il nuovo giudizio la Corte di giustizia tributaria di secondo grado della Lombardia.
L’errore è stato successivamente rilevato dalla cancelleria della stessa Corte, la quale ha segnalato che, data l’origine della sentenza impugnata (emessa nel Lazio), il rinvio avrebbe dovuto essere indirizzato alla Corte di giustizia tributaria del Lazio.
La Procedura di Correzione dell’Errore Materiale
Di fronte a questa segnalazione, la Corte si è attivata per correggere la propria svista. La procedura di correzione dell’errore materiale è uno strumento che permette di emendare refusi, errori di calcolo o altre imprecisioni palesi senza dover riaprire l’intero dibattito processuale. È un intervento mirato a ripristinare la corretta formulazione del provvedimento, allineando il testo alla reale volontà del giudice.
Nel caso specifico, la Corte ha emesso una nuova ordinanza con il solo scopo di rettificare quella precedente. Il contribuente, parte del processo, ha depositato una memoria con cui ha aderito alla segnalazione della cancelleria, confermando la necessità della correzione.
Le Motivazioni della Corte
La Corte di Cassazione ha riconosciuto senza esitazioni la presenza di un errore materiale. Nelle motivazioni del provvedimento di correzione, i giudici hanno evidenziato che il frontespizio della prima ordinanza indicava correttamente la provenienza della sentenza impugnata dalla CTR del Lazio. Di conseguenza, era logico e giuridicamente necessario che il rinvio fosse disposto verso la Corte territorialmente competente, ovvero quella del Lazio e non quella della Lombardia.
L’errore era quindi circoscritto al solo dispositivo e non inficiava il ragionamento giuridico che aveva portato all’annullamento della sentenza. Pertanto, la Corte ha ritenuto sufficiente intervenire con una semplice ma fondamentale correzione del testo.
Conclusioni e Implicazioni Pratiche
La decisione finale è stata quella di ordinare la modifica testuale del dispositivo dell’ordinanza precedente. La frase “[…] con rinvio alla Corte di giustizia tributaria di secondo grado della Lombardia […]” è stata sostituita con “[…] con rinvio alla Corte di giustizia tributaria di secondo grado del Lazio […]”.
Questo caso sottolinea l’importanza dei meccanismi di autocorrezione all’interno del sistema giudiziario. La capacità di riconoscere e rettificare celermente un errore materiale non solo previene ritardi e complicazioni procedurali, ma rafforza anche la fiducia dei cittadini nella giustizia, dimostrando che il sistema è in grado di rimediare alle proprie imperfezioni per garantire che ogni causa sia giudicata dall’organo giurisdizionale competente.
Cos’è un errore materiale in un provvedimento giudiziario?
Un errore materiale è una svista di natura formale, come un errore di battitura, di calcolo o un’indicazione palesemente errata, che non riguarda il merito della decisione. In questo caso, consisteva nell’indicare una sede giudiziaria sbagliata per il rinvio del processo.
Come viene corretto un errore del genere?
La correzione avviene attraverso un’apposita procedura, che può essere avviata su richiesta di una delle parti o, come in questa vicenda, d’ufficio dalla stessa Corte che ha commesso l’errore. La correzione si limita a emendare il testo senza riaprire la discussione sul caso.
Qual è stata la conseguenza pratica della correzione in questo caso?
La correzione ha assicurato che il processo, dopo la decisione della Cassazione, venisse rinviato alla corretta Corte di giustizia tributaria del Lazio, anziché a quella erroneamente indicata della Lombardia, garantendo così il rispetto delle norme sulla competenza territoriale.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Civile Sez. 5 Num. 22898 Anno 2025
Civile Ord. Sez. 5 Num. 22898 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: NOME COGNOME
Data pubblicazione: 08/08/2025
ORDINANZA
sul ricorso iscritto al n. 28689/2019 R.G. proposto da : RAGIONE_SOCIALE, elettivamente domiciliata in ROMA INDIRIZZO presso l’AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO (NUMERO_DOCUMENTO) che la rappresenta e difende -ricorrente- contro
RAGIONE_SOCIALE elettivamente domiciliata in ROMA INDIRIZZO presso lo studio dell’avvocato COGNOME (CODICE_FISCALE che la rappresenta e difende
-controricorrente-
avverso l’ordinanza n. 32277/2024 della Corte di cassazione, depositata il 13 dicembre 2024. Udita la relazione svolta nella camera di consiglio del 13/06/2025
dal Consigliere NOME COGNOME.
Rilevato che:
Con comunicazione in data 21.2.25, la Cancelleria segnala che, erroneamente, nel dispositivo dell’ordinanza n. 32277/2024, emessa dalla Sez. 5 Civ. di questa S.C. ad esito dell’udienza del 24.10.24 e pubblicata il 13.12.24, è disposta la cassazione della sentenza impugnata con rinvio alla Corte di giustizia tributaria della Lombardia, anziché del Lazio.
La contribuente deposita memoria telematica mediante la quale condivide la segnalazione della Cancelleria.
Considerato che:
Si configura un’ipotesi di errore materiale.
Nel frontespizio dell’ordinanza di cui innanzi, la sentenza impugnata è indicata come sentenza della CTR del Lazio n. 1020/2019.
Ne consegue che, in dispositivo, il rinvio avrebbe dovuto indicare quale giudice ‘ad quem’ la Corte di giustizia tributaria del Lazio e non della Lombardia.
Il dispositivo va dunque corretto in tal senso.
P.Q.M.
Dispone che il dispositivo dell’ordinanza n. 32277/2024, emessa dalla Sez. 5 Civ. di questa S.C. ad esito dell’udienza del 24.10.24 e pubblicata il 13.12.24, sia corretto come segue: laddove è scritto ‘ con rinvio alla Corte di giustizia tributaria di
secondo grado della Lombardia ‘, leggasi ‘ con rinvio alla Corte di giustizia tributaria di secondo grado del Lazio ‘.
Manda la Cancelleria per l’annotazione sull’originale.
Così deciso a Roma, lì 13 giugno 2025.