Ordinanza di Cassazione Civile Sez. 5 Num. 22898 Anno 2025
Civile Ord. Sez. 5 Num. 22898 Anno 2025
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: NOME
Data pubblicazione: 08/08/2025
ORDINANZA
sul ricorso iscritto al n. 28689/2019 R.G. proposto da : RAGIONE_SOCIALE, elettivamente domiciliata in INDIRIZZO, presso l’RAGIONE_SOCIALE GENERALE DELLO STATO (P_IVA) che la rappresenta e difende -ricorrente- contro
RAGIONE_SOCIALE, elettivamente domiciliata in INDIRIZZO, presso lo studio dell’avvocato COGNOME (CODICE_FISCALECODICE_FISCALE che la rappresenta e difende
-controricorrente-
avverso l’ordinanza n. 32277/2024 della Corte di cassazione, depositata il 13 dicembre 2024. Udita la relazione svolta nella camera di consiglio del 13/06/2025
dal Consigliere NOME COGNOME.
Rilevato che:
Con comunicazione in data 21.2.25, la Cancelleria segnala che, erroneamente, nel dispositivo dell’ordinanza n. 32277/2024, emessa dalla Sez. 5 Civ. di questa S.C. ad esito dell’udienza del 24.10.24 e pubblicata il 13.12.24, è disposta la cassazione della sentenza impugnata con rinvio alla Corte di giustizia tributaria della Lombardia, anziché del Lazio.
La contribuente deposita memoria telematica mediante la quale condivide la segnalazione della Cancelleria.
Considerato che:
Si configura un’ipotesi di errore materiale.
Nel frontespizio dell’ordinanza di cui innanzi, la sentenza impugnata è indicata come sentenza della CTR del Lazio n. 1020/2019.
Ne consegue che, in dispositivo, il rinvio avrebbe dovuto indicare quale giudice ‘ad quem’ la Corte di giustizia tributaria del Lazio e non della Lombardia.
Il dispositivo va dunque corretto in tal senso.
P.Q.M.
Dispone che il dispositivo dell’ordinanza n. 32277/2024, emessa dalla Sez. 5 Civ. di questa S.C. ad esito dell’udienza del 24.10.24 e pubblicata il 13.12.24, sia corretto come segue: laddove è scritto ‘[…] con rinvio alla Corte di giustizia tributaria di
secondo grado della Lombardia […]’, leggasi ‘[…] con rinvio alla Corte di giustizia tributaria di secondo grado del Lazio […]’.
Manda la Cancelleria per l’annotazione sull’originale.
Così deciso a Roma, lì 13 giugno 2025.