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Edificabilità IMU: vincoli urbanistici e tassazione

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 5359/2025, ha chiarito i criteri di edificabilità IMU per terreni soggetti a vincoli urbanistici. Se un vincolo preclude in modo assoluto l’intervento del privato, l’area non è tassabile. Tuttavia, la destinazione a ‘verde pubblico’ non esclude di per sé la tassabilità, che dipende dalla possibilità residua di sfruttamento economico privato. La Corte ha cassato la decisione precedente, rinviando per un nuovo esame sulla natura specifica dei vincoli.

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Pubblicato il 13 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Edificabilità IMU: Quando i Vincoli Urbanistici Annullano la Tassazione

Il concetto di edificabilità IMU è cruciale per proprietari di terreni e operatori del settore immobiliare, poiché determina se un’area debba essere tassata come agricola o come, ben più onerosamente, fabbricabile. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fornito chiarimenti fondamentali su come i vincoli paesaggistici, ambientali e urbanistici influenzino questa classificazione, stabilendo un principio chiave: la tassabilità dipende dalla residua possibilità di sfruttamento economico da parte del privato.

I Fatti del Contenzioso

Una società si trovava in contenzioso con un Comune per un avviso di accertamento IMU relativo a diverse particelle di terreno. La società sosteneva che tali aree non fossero da considerarsi fabbricabili, e quindi non soggette a tassazione piena, a causa di una serie di vincoli:

1. Vincoli paesaggistici e ambientali, derivanti dal Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) e dall’istituzione di un Parco naturale.
2. Vincoli di destinazione a servizi pubblici, con aree classificate dal Piano Regolatore Generale (PRG) come destinate ad “attrezzature di servizio” e preordinate all’esproprio.
3. Destinazione a “verde pubblico attrezzato”, per altre aree.
4. Perdita di possesso su alcune particelle a seguito di precedenti procedure espropriative da parte del Comune.

La Commissione Tributaria Regionale aveva dato parzialmente ragione al Comune, ritenendo che i vincoli non escludessero in modo assoluto l’edificabilità. La società ha quindi proposto ricorso in Cassazione.

L’Analisi della Corte e il Principio di Edificabilità IMU

La Corte di Cassazione ha riesaminato la questione, accogliendo gran parte delle doglianze della società e fissando principi importanti per la valutazione dell’edificabilità IMU.

Vincoli Paesaggistici e Inedificabilità Assoluta

La Corte ha ribadito che i piani paesaggistici regionali prevalgono sugli strumenti urbanistici comunali. Se un piano paesaggistico impone un vincolo di inedificabilità assoluta, il terreno non può essere considerato fabbricabile ai fini fiscali, anche se il PRG comunale prevedesse diversamente. Un vincolo è “assoluto” quando non consente alcun tipo di nuova costruzione, ma al massimo interventi di recupero o manutenzione dell’esistente. La Corte ha ritenuto che il giudice di merito non avesse adeguatamente verificato se i vincoli paesaggistici e quelli legati al Parco avessero tale carattere di assolutezza.

Aree Destinate a Servizi Pubblici e la Prerogativa del Privato

Il punto più interessante riguarda le aree destinate a servizi pubblici. La Corte ha chiarito che la nozione di edificabilità ai fini fiscali non coincide con quella di edilizia residenziale. Tuttavia, per essere tassabile, un’area deve conservare una “vocazione edificatoria” per il proprietario privato.

Il principio discriminante è il seguente: se il vincolo urbanistico preclude al privato qualsiasi forma di trasformazione del suolo, riservando l’edificazione esclusivamente a un soggetto pubblico (tramite esproprio), allora l’area non è edificabile per il privato e non può essere tassata come tale. Lo ius aedificandi (diritto di costruire) del proprietario è di fatto svuotato.

Al contrario, se la normativa permette che le opere di pubblica utilità siano realizzate anche da privati, o in forma mista pubblico-privata (ad esempio, tramite convenzioni), allora il terreno mantiene una, seppur limitata, vocazione edificatoria. In questo caso, è soggetto a IMU, ma il valore imponibile dovrà tenere conto dei limiti e degli oneri che gravano sull’area.

Le Motivazioni della Decisione

La Cassazione ha cassato con rinvio la sentenza impugnata, motivando sulla base di diversi errori commessi dal giudice di merito. In primo luogo, non è stata effettuata una verifica puntuale sulla natura dei vincoli paesaggistici per accertarne l’eventuale carattere di inedificabilità assoluta. In secondo luogo, riguardo alle aree destinate a servizi pubblici, la Commissione Tributaria Regionale ha omesso di verificare se la destinazione urbanistica escludesse in modo totale la possibilità di un intervento privato, limitandosi ad affermare genericamente che la vocazione edificatoria non era venuta meno. Infine, la motivazione sulla perdita di possesso di alcune particelle a seguito di esproprio è stata giudicata del tutto omessa e insufficiente.

La Corte ha inoltre precisato che il “giudicato esterno”, cioè una precedente sentenza su annualità diverse, non può essere invocato automaticamente, poiché l’edificabilità di un terreno è un elemento mutevole nel tempo, suscettibile di variazioni a seguito di nuovi atti amministrativi.

Conclusioni

Questa ordinanza offre un vademecum operativo per distinguere tra vincoli che riducono solo il valore di un’area e vincoli che ne azzerano la tassabilità come area fabbricabile. I proprietari di terreni gravati da vincoli devono analizzare attentamente la normativa specifica (regionale e comunale) per comprendere se lo sfruttamento edificatorio da parte di un privato sia totalmente precluso. Se la risposta è affermativa, l’area non può essere considerata fabbricabile ai fini IMU. La decisione sposta il focus dalla mera classificazione urbanistica alla concreta possibilità di esercizio dello ius aedificandi da parte del soggetto passivo d’imposta.

Un terreno con vincoli paesaggistici è sempre esente da IMU?
No, non sempre. È esente solo se il vincolo è di “inedificabilità assoluta”, cioè se il piano paesaggistico vieta in modo totale qualsiasi tipo di nuova costruzione, prevalendo su eventuali diverse indicazioni del piano regolatore comunale. Se il vincolo si limita a porre delle condizioni o a ridurre le potenzialità edificatorie, l’area resta tassabile, sebbene il suo valore imponibile debba essere ricalcolato.

La destinazione di un’area a “verde pubblico” o a “servizi pubblici” la rende automaticamente non tassabile ai fini IMU?
No. La tassabilità dipende dalla possibilità per il privato di realizzare le opere. Se la normativa riserva l’edificazione esclusivamente all’ente pubblico (ad esempio tramite esproprio), l’area non è tassabile per il privato. Se, invece, è consentito l’intervento del privato, anche tramite convenzioni o iniziative miste, l’area conserva una “vocazione edificatoria” e rimane soggetta a IMU.

Una precedente sentenza favorevole su un’annualità IMU si applica automaticamente agli anni successivi?
No. La Corte ha stabilito che l’efficacia di un precedente giudicato in materia di imposte periodiche riguarda solo gli elementi stabili e permanenti. Poiché l’edificabilità di un terreno è un fattore che può cambiare nel tempo a causa di nuove normative o atti amministrativi, una decisione relativa a un anno d’imposta non è vincolante per gli anni successivi.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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