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Distrazione spese avvocato: errore materiale e rimedi

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 32892/2024, ha chiarito che l’omessa pronuncia sulla richiesta di distrazione spese avvocato costituisce un errore materiale. Di conseguenza, il rimedio corretto non è l’impugnazione ordinaria, ma la più rapida procedura di correzione. La Corte ha accolto l’istanza di un legale che si era dichiarato antistatario, disponendo la correzione della precedente ordinanza per includere la distrazione delle spese a suo diretto favore, in linea con il principio di ragionevole durata del processo.

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Pubblicato il 10 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Distrazione Spese Avvocato: La Cassazione Chiarisce il Rimedio per l’Omessa Pronuncia

L’istituto della distrazione spese avvocato è un meccanismo fondamentale per la tutela del credito professionale del legale. Ma cosa accade se il giudice, pur accogliendo la domanda della parte assistita, omette di disporre questa distrazione nel provvedimento finale? La Corte di Cassazione, con la recente ordinanza n. 32892 del 2024, interviene per chiarire quale sia il rimedio corretto, privilegiando una soluzione rapida ed efficiente: la correzione dell’errore materiale.

I Fatti del Caso: Una Dimenticanza nel Dispositivo

Il caso trae origine da un contenzioso tra un contribuente e l’Amministrazione Finanziaria. La Corte di Cassazione, con una precedente ordinanza, aveva dato ragione al contribuente, condannando l’ente fiscale al pagamento delle spese di giudizio. Tuttavia, nel dispositivo della decisione, i giudici avevano omesso di pronunciarsi sulla richiesta, avanzata dal difensore del contribuente, di distrazione delle spese a proprio favore. L’avvocato si era infatti dichiarato “antistatario”, ovvero aveva attestato di aver anticipato le spese e di non aver ancora ricevuto il proprio compenso.

A fronte di questa omissione, il legale ha presentato un’istanza alla stessa Corte per segnalare l’errore e chiederne la correzione d’ufficio.

La Decisione della Corte e la Correzione dell’Errore

La Corte di Cassazione ha accolto l’istanza del difensore, riconoscendo che la mancata pronuncia sulla richiesta di distrazione delle spese costituisce un errore materiale. Di conseguenza, ha disposto la correzione della precedente ordinanza, aggiungendo la formula “con distrazione delle spese in favore dell’avvocato […], dichiaratosi antistatario”.

L’omessa pronuncia sulla distrazione spese avvocato è un errore materiale

Il punto centrale della decisione è la qualificazione dell’omissione. La Corte stabilisce che dimenticare di inserire nel dispositivo la distrazione delle spese, pur essendo stata richiesta, non è un errore di giudizio che richiede un’impugnazione, ma una semplice svista formale. Questo perché la richiesta di distrazione non è una domanda autonoma, ma un’istanza accessoria legata alla condanna alle spese.

Il rimedio corretto: la procedura di correzione

Data la natura di errore materiale, lo strumento processuale corretto per sanare la mancanza non sono i mezzi di impugnazione ordinari (come l’appello o il ricorso), ma la procedura di correzione degli errori materiali prevista dagli articoli 287 e 288 del codice di procedura civile. Questo procedimento è notevolmente più snello e veloce, garantendo al difensore di ottenere un titolo esecutivo in tempi rapidi.

Le Motivazioni della Corte

La Corte Suprema ha fondato la sua decisione su consolidate argomentazioni giuridiche. In primo luogo, ha ribadito che il rimedio della correzione è in linea con il disposto dell’articolo 93, comma 2, del codice di procedura civile, che disciplina la distrazione delle spese. In secondo luogo, ha sottolineato come questa soluzione rispetti il principio costituzionale della ragionevole durata del processo, evitando di gravare le parti e il sistema giudiziario con un nuovo grado di giudizio per una mera svista.

I giudici hanno inoltre precisato un aspetto importante: la richiesta di distrazione è valida anche se l’avvocato non dichiara esplicitamente di aver anticipato le spese e di non aver riscosso gli onorari. Tali condizioni si considerano implicitamente contenute nella domanda stessa. Pertanto, se la richiesta è stata formulata negli atti, l’omissione del giudice nel dispositivo è sempre un errore materiale da correggere.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche per gli Avvocati

Questa ordinanza offre un’importante conferma per tutti i professionisti legali. In caso di omessa pronuncia sulla richiesta di distrazione spese avvocato, il legale non deve intraprendere un complesso percorso di impugnazione. È sufficiente presentare un’istanza di correzione di errore materiale allo stesso giudice che ha emesso il provvedimento. Ciò garantisce una tutela più celere ed efficace del credito professionale, consentendo all’avvocato antistatario di ottenere rapidamente il titolo necessario per recuperare le somme dovute direttamente dalla parte soccombente.

Cosa succede se un giudice dimentica di pronunciarsi sulla richiesta di distrazione delle spese dell’avvocato?
L’omissione viene qualificata come un errore materiale. Non è necessario impugnare la decisione, ma si può chiedere la correzione del provvedimento allo stesso giudice che lo ha emesso.

Qual è lo strumento corretto per rimediare all’omessa pronuncia sulla distrazione delle spese?
Lo strumento corretto è il procedimento di correzione degli errori materiali, disciplinato dagli articoli 287 e 288 del codice di procedura civile. Si tratta di una procedura più rapida e snella rispetto a un’impugnazione ordinaria.

L’avvocato deve provare di aver anticipato le spese per chiedere la distrazione?
No. Secondo la Corte di Cassazione, la richiesta di distrazione delle spese si considera valida anche in assenza di una dichiarazione esplicita sull’avvenuta anticipazione delle spese e sulla mancata riscossione degli onorari, poiché tali condizioni sono implicitamente contenute nella domanda stessa.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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