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Disconoscimento copia informatica: quando è valido?

Un contribuente ha impugnato una comunicazione di iscrizione ipotecaria contestando le notifiche delle cartelle di pagamento, effettuate via PEC. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, stabilendo che il disconoscimento della copia informatica delle ricevute di consegna è inefficace se generico. Per essere valido, deve indicare specificamente gli elementi di difformità rispetto all’originale, un principio che il contribuente non ha rispettato.

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Pubblicato il 3 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Disconoscimento copia informatica: la Cassazione chiarisce i requisiti

In un’era sempre più digitalizzata, la validità delle prove informatiche nei processi giudiziari è un tema cruciale. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione offre importanti chiarimenti su come e quando si possa contestare efficacemente una copia di un documento digitale, come la ricevuta di una PEC. La decisione sottolinea che un disconoscimento della copia informatica generico e non motivato è privo di efficacia, rafforzando la validità probatoria dei documenti digitali nel contenzioso tributario.

I fatti di causa: Un contribuente contro l’iscrizione ipotecaria

Il caso ha origine dalla notifica, da parte dell’Agente della riscossione, di una comunicazione preventiva di iscrizione ipotecaria a un contribuente per un debito complessivo di oltre 93.000 euro, relativo a IRPEF e IVA per diverse annualità. Il debito era fondato su tre cartelle di pagamento precedentemente notificate.

Il contribuente ha impugnato sia la comunicazione ipotecaria sia le cartelle sottostanti, sostenendo, tra le altre cose, l’irregolarità della notifica di queste ultime. La sua difesa si è concentrata sul fatto che l’Agente della riscossione aveva prodotto in giudizio solo delle copie analogiche (stampe in formato PDF) delle ricevute di consegna via Posta Elettronica Certificata (PEC), senza allegare i file originali in formato .eml e senza una dichiarazione di conformità all’originale informatico.

Sia la Commissione Tributaria Provinciale che quella Regionale avevano respinto i ricorsi del contribuente, il quale ha quindi proposto ricorso in Cassazione.

La questione del disconoscimento della copia informatica

Il nucleo del ricorso per cassazione verteva sulla violazione degli articoli 2712 e 2719 del Codice Civile e del Codice dell’Amministrazione Digitale. Il contribuente lamentava che il giudice di secondo grado avesse erroneamente ritenuto generico il suo disconoscimento della copia informatica prodotta dalla controparte. Secondo il ricorrente, la contestazione non era generica, poiché mirava a denunciare l’inesistenza stessa degli originali informatici, data la mancata produzione dei file .eml.

Le motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il motivo infondato, rigettando il ricorso. I giudici hanno ribadito il proprio orientamento consolidato in materia: affinché il disconoscimento della conformità di una copia all’originale sia efficace, non può essere generico o onnicomprensivo. La parte che contesta deve:

1. Indicare specificamente il documento che intende contestare.
2. Evidenziare in modo chiaro e inequivoco gli elementi differenziali tra la copia prodotta e l’originale.
3. Allegare elementi che facciano dubitare della corrispondenza tra la realtà fattuale e quella riprodotta nel documento.

Nel caso di specie, il contribuente si era limitato a contestare la mancata produzione del file .eml, senza eccepire specifici errori, difformità o incongruenze nel contenuto delle copie delle ricevute PEC depositate. Questa contestazione è stata giudicata assolutamente generica e, pertanto, inidonea a privare di efficacia probatoria i documenti prodotti dall’Agente della riscossione.

La Corte ha inoltre precisato che, ai sensi dell’art. 23-bis del Codice dell’Amministrazione Digitale, le copie informatiche hanno la stessa efficacia probatoria dell’originale se la loro conformità non è espressamente disconosciuta con una contestazione chiara, circostanziata ed esplicita. La semplice affermazione che manca il file originale non è sufficiente a integrare tale requisito.

Le conclusioni: implicazioni pratiche per i contribuenti

La decisione consolida un principio fondamentale per il processo telematico e per la gestione delle prove digitali. Chi intende contestare la validità di una notifica via PEC o di qualsiasi altro documento informatico non può limitarsi a una contestazione formale e generica. È necessario entrare nel merito del documento, individuando e provando specifiche discrepanze che ne minino l’affidabilità. In assenza di una contestazione circostanziata, la copia analogica di un documento informatico, come la stampa di una ricevuta PEC, mantiene pieno valore probatorio. Questa ordinanza rappresenta un monito per i difensori a formulare le proprie eccezioni in modo rigoroso e dettagliato, pena l’inefficacia delle stesse e la soccombenza nel giudizio.

È sufficiente contestare genericamente la conformità di una copia di un documento informatico all’originale?
No, secondo la Corte di Cassazione una contestazione generica o onnicomprensiva è inefficace. È necessario indicare in modo chiaro e specifico gli elementi di difformità tra la copia e l’originale.

Cosa deve fare una parte per effettuare un valido disconoscimento di una copia informatica?
La parte deve rendere una dichiarazione chiara, circostanziata ed esplicita, allegando elementi significativi che dimostrino la non corrispondenza tra la realtà fattuale e quella rappresentata nella copia del documento.

La stampa in PDF di una ricevuta di consegna PEC ha valore di prova se l’originale .eml non è depositato?
Sì, la copia analogica (es. la stampa PDF) di un documento informatico ha la stessa efficacia probatoria dell’originale, a meno che la sua conformità non venga espressamente e specificamente disconosciuta dalla controparte nei modi previsti dalla legge.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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