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Diritto Tributario

Accertamento induttivo: legittimo senza studi di settore
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di un professionista contro un avviso di accertamento. È stato confermato che un accertamento induttivo può essere legittimo anche se non basato sugli studi di settore, qualora l'analisi della documentazione contabile del contribuente riveli costi ingiustificati che ne minano l'attendibilità complessiva.
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Nullità notifica postale: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione ha stabilito la nullità della notifica di una cartella esattoriale quando l'avviso di ricevimento della raccomandata informativa (CAD) non specifica il motivo concreto della mancata consegna al destinatario. Secondo la Corte, questa omissione non è una mera irregolarità formale, ma un vizio che impedisce il perfezionamento della notifica e la formazione della presunzione di conoscenza dell'atto, accogliendo così il ricorso del contribuente.
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Definizione Agevolata: Lite Fiscale Estinta in Cassazione
Un contribuente, ritenuto responsabile per una quota del debito fiscale di una società estinta, ha visto il suo contenzioso con l'Agenzia delle Entrate, giunto fino alla Corte di Cassazione, concludersi con una declaratoria di estinzione. La soluzione è arrivata grazie all'adesione alla Definizione Agevolata prevista dalla Legge n. 197/2022. La Suprema Corte, preso atto della domanda e del relativo pagamento, ha dichiarato estinto il giudizio, confermando l'efficacia dello strumento deflattivo del contenzioso in ogni grado di giudizio.
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Definizione agevolata controversie: il caso risolto
Un contribuente, ritenuto responsabile per i debiti fiscali di una società estinta, aveva impugnato un avviso di accertamento. Mentre la causa era pendente dinanzi alla Corte di Cassazione, ha presentato istanza di definizione agevolata delle controversie, pagando l'importo dovuto. La Corte, preso atto dell'adesione alla sanatoria, ha dichiarato l'estinzione del giudizio, ponendo fine alla lite senza una decisione nel merito.
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Canone impianti pubblicitari: IVA e suolo pubblico
Una società ha contestato avvisi di pagamento per il canone impianti pubblicitari emessi da un comune, mettendo in discussione l'applicazione dell'IVA e i criteri di calcolo. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, stabilendo che la locazione di impianti comunali è un'attività commerciale soggetta a IVA. Ha inoltre chiarito che, a differenza della concessione di suolo pubblico, il canone di locazione non deve essere necessariamente commisurato alla superficie di suolo occupata.
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Esenzione IMU fabbricati D/7: la classificazione vince
Una società proprietaria di un immobile accatastato in categoria D/7 ha richiesto l'esenzione da ICI e IMU sostenendo il suo utilizzo per fini agricoli. La Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso del Comune, ha stabilito che per l'esenzione IMU fabbricati D/7 e simili, il fattore determinante è l'oggettiva classificazione catastale e non l'uso di fatto dell'immobile. Se l'immobile non è accatastato come rurale (es. A/6 o D/10), l'imposta è dovuta, a meno che il contribuente non impugni e ottenga la modifica della categoria catastale.
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Accertamento bancario professionisti: la Cassazione decide
Un professionista ha impugnato un avviso di accertamento fondato su indagini bancarie, sostenendo l'illegittimità della presunzione legale sui versamenti. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando la piena validità della presunzione che considera i versamenti su conto corrente come reddito imponibile. L'ordinanza chiarisce che nell'ambito di un accertamento bancario professionisti, spetta al contribuente fornire una prova analitica e rigorosa per dimostrare la natura non tassabile di ogni singola movimentazione. Sono state respinte anche le censure procedurali relative alla mancanza di un contraddittorio preventivo.
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Plusvalenza terreno ereditato: come si calcola?
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 14704/2024, ha stabilito i principi per il calcolo della plusvalenza su un terreno ereditato. Un contribuente aveva ricevuto un avviso di accertamento per una plusvalenza derivante dalla vendita di un terreno pervenuto tramite successione. L'Agenzia delle Entrate aveva calcolato il costo d'acquisto basandosi sul valore catastale rivalutato, un metodo ritenuto errato dalla Corte. I giudici hanno ribadito che, per legge, il costo d'acquisto corrisponde al valore dichiarato nella denuncia di successione. Inoltre, è stato affermato che l'Amministrazione Finanziaria non può richiedere al contribuente di produrre documenti, come la denuncia di successione, che sono già in suo possesso. Di conseguenza, la sentenza impugnata è stata cassata con rinvio.
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Edificabilità di fatto: niente rimborso IMU automatico
Un contribuente ha richiesto il rimborso dell'IMU versata per un terreno, dopo che il piano urbanistico che lo qualificava come edificabile è stato annullato dal giudice amministrativo. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, stabilendo che, ai fini fiscali, rileva non solo l'edificabilità legale ma anche l'edificabilità di fatto. Quest'ultima, basata su elementi concreti come la posizione e le infrastrutture, non viene meno con l'annullamento del piano, giustificando così il mantenimento dell'imposta versata e negando il diritto automatico al rimborso.
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Sentenza senza firma digitale: quando è valida?
Un contribuente ha impugnato una decisione sostenendo la sua nullità perché la copia notificata era una sentenza senza firma digitale visibile. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, stabilendo che nel processo telematico, la validità dell'atto è garantita da specifici segni grafici, come la 'coccarda', che attestano l'avvenuta sottoscrizione digitale. La Corte ha inoltre chiarito che la mancata risposta esplicita a un'eccezione può configurarsi come una reiezione implicita, non come un'omissione di pronuncia.
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Notifica rendita catastale: ICI illegittima senza
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 14694/2024, ha stabilito che un avviso di accertamento ICI è illegittimo se basato su una nuova rendita catastale non formalmente comunicata al concessionario dell'area, anche se quest'ultimo non è il proprietario. La mancata notifica della rendita catastale rende l'atto inefficace nei confronti del contribuente, che deve essere messo in condizione di conoscere la base imponibile prima della liquidazione del tributo.
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Notifica rendita catastale: quando è obbligatoria?
Una società logistica ha impugnato un avviso di accertamento ICI relativo a un'area portuale in concessione. La Corte di Cassazione ha stabilito che l'accertamento è illegittimo perché la nuova rendita catastale, su cui si basava l'imposta, non era mai stata notificata alla società. La notifica della rendita catastale è un requisito indispensabile per la sua efficacia nei confronti del contribuente, anche se si tratta di un concessionario di un bene demaniale.
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Visto di conformità infedele: la competenza dell’Agenzia
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza 14699/2024, ha stabilito un principio fondamentale in materia di visto di conformità infedele. In caso di errore da parte del professionista, la competenza per l'irrogazione delle sanzioni e il recupero delle somme non è dell'ufficio locale del contribuente, ma spetta esclusivamente alla Direzione Regionale dell'Agenzia delle Entrate del luogo in cui il professionista ha il proprio domicilio fiscale. Di conseguenza, un atto emesso da un ufficio incompetente è da considerarsi illegittimo e nullo.
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Definizione agevolata: stop al processo tributario
Un contribuente impugna un fermo amministrativo sul proprio veicolo, contestando la notifica dell'atto presupposto. Dopo un iter giudiziario che arriva fino in Cassazione, il contribuente aderisce alla definizione agevolata, saldando il debito e rottamando il veicolo. La Suprema Corte, preso atto della situazione, dichiara la cessata materia del contendere, ponendo fine al giudizio.
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Esenzione ICI enti non commerciali: la Cassazione chiarisce
Una fondazione culturale si è vista negare l'esenzione ICI per i suoi immobili, in quanto locati a soggetti terzi. La Corte di Cassazione ha rigettato la richiesta di revocazione della precedente sentenza, stabilendo che la condizione per l'esenzione ICI enti non commerciali è la coincidenza tra il soggetto possessore e l'utilizzatore dell'immobile. La Corte ha inoltre chiarito che un'errata valutazione giuridica non costituisce un errore revocatorio, ma un errore di diritto, non emendabile con questo strumento.
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Rinuncia al ricorso: estinzione e spese legali
Una società di pubblicità, dopo aver impugnato una sentenza sfavorevole in un contenzioso tributario contro un ente locale, decide di ritirare il proprio atto. La Corte di Cassazione dichiara l'estinzione del processo a seguito della rinuncia al ricorso, chiarendo che non è necessaria l'accettazione della controparte. Di conseguenza, la società ricorrente viene condannata al pagamento delle spese legali del giudizio.
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Domicilio fiscale: notifica valida per i residenti AIRE
Un contribuente iscritto all'AIRE impugnava una notifica fiscale ricevuta al suo vecchio indirizzo italiano. La Cassazione ha respinto il ricorso, stabilendo la validità della notifica al domicilio fiscale dichiarato, poiché spetta al contribuente comunicare le variazioni e non all'amministrazione ricercare la residenza effettiva.
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Errore revocatorio: Cassazione rinvia a udienza pubblica
La Corte di Cassazione, con ordinanza interlocutoria, ha rinviato a pubblica udienza un caso di ricorso per revocazione. Gli ex soci di una società contestavano una precedente sentenza della stessa Corte, sostenendo un errore revocatorio riguardo la loro legittimazione a impugnare un avviso di accertamento. L'accertamento, pur essendo a carico della società, era stato notificato anche a loro quali presunti percettori di utili occulti. Riconoscendo la complessità della questione, la Corte ha ritenuto necessario un approfondimento in pubblica udienza anziché una decisione in camera di consiglio.
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Notifica rendita catastale: è obbligatoria?
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 14678/2024, ha stabilito che la notifica della rendita catastale è un atto indispensabile per la sua efficacia nei confronti del concessionario di un bene demaniale, qualora egli sia intestatario catastale e soggetto passivo d'imposta. Un avviso di accertamento ICI basato su una rendita non notificata è stato ritenuto illegittimo, anche se la variazione catastale era stata richiesta dal proprietario del bene.
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Prezzo simulato: no vantaggi fiscali da condotta elusiva
Una contribuente ha dichiarato un prezzo di acquisto immobiliare inferiore al reale (prezzo simulato) per ridurre l'imposta di registro, tentando poi di usare il prezzo effettivo per abbattere la plusvalenza tassabile al momento della vendita. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, stabilendo che non si possono trarre vantaggi fiscali da una precedente condotta elusiva e illecita. Il principio antielusivo generale impedisce di opporre al Fisco l'accordo reale (dissimulato) per ottenere un secondo, indebito, risparmio d'imposta.
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