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Diritto Tributario

Onere della prova costi: la Cassazione chiarisce

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 18144/2025, ha riaffermato un principio cardine in materia fiscale: l’onere della prova sui costi deducibili grava sempre sul contribuente. La Corte ha cassato la decisione di merito che aveva erroneamente invertito tale onere, addossando all’Agenzia delle Entrate il compito di dimostrare la mancata ultimazione di lavori a fronte di un costo significativo ma privo di fattura. La sentenza chiarisce che il contribuente deve fornire prova positiva della certezza e inerenza dei costi che intende dedurre.

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Estinzione del ricorso per silenzio: la Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’estinzione del ricorso presentato da un contribuente contro l’Agenzia delle Entrate. La decisione si fonda sulla mancata risposta del ricorrente alla proposta di definizione del giudizio formulata dalla Corte. Questo silenzio, protrattosi oltre il termine di quaranta giorni, è stato interpretato come una rinuncia al ricorso, portando alla sua estinzione e alla condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali.

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Sospensione avvocato: rinvio del processo in Cassazione

Un’ordinanza della Corte di Cassazione affronta il caso della sospensione avvocato in pieno corso di causa. A seguito della sospensione dell’unico difensore di uno studio professionale, la Corte ha disposto il rinvio del processo a nuovo ruolo, bilanciando le regole procedurali con la necessità di garantire l’effettivo diritto di difesa della parte.

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Estinzione del giudizio per rottamazione dei carichi

Una società agricola aveva presentato ricorso in Cassazione contro una sentenza della Commissione Tributaria. In pendenza del giudizio, i ricorrenti hanno aderito alla definizione agevolata per la rottamazione dei carichi fiscali, rinunciando al ricorso. La Corte ha quindi dichiarato l’estinzione del giudizio, compensando le spese legali tra le parti, poiché la materia del contendere era venuta meno.

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Estinzione processo tributario: la guida completa

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’estinzione del processo tributario tra l’Agenzia delle Dogane e una società. La decisione si basa sull’adesione della società alla definizione agevolata prevista dalla L. 197/2022. Avendo la società presentato domanda e versato le somme dovute, e in assenza di un diniego da parte dell’Amministrazione, la Corte ha applicato la norma che prevede la chiusura del contenzioso, con spese a carico di chi le ha anticipate.

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Accertamento indagini finanziarie: motivazione e prova

La Corte di Cassazione esamina un caso di accertamento basato su indagini finanziarie a carico di un imprenditore. L’ordinanza chiarisce i limiti della motivazione “per relationem” di una sentenza tributaria, rigettando gran parte del ricorso dell’Agenzia delle Entrate ma cassando la decisione dei giudici di merito per insufficiente giustificazione sull’applicazione di un’aliquota IVA agevolata. La causa viene rinviata per un nuovo esame su questo specifico punto.

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Merger Leveraged Buy Out: quando è legittimo?

La Corte di Cassazione ha stabilito che un’operazione di Merger Leveraged Buy Out (MLBO) è fiscalmente legittima se determina un effettivo e rilevante cambio di controllo (change of control) nella società target. Anche se i soci originari restano nella compagine, l’ingresso di un nuovo socio con una quota maggioritaria fornisce una valida ragione economica che esclude l’abuso del diritto, giustificando la deducibilità degli interessi passivi derivanti dall’indebitamento per l’acquisizione.

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Trattazione congiunta: la Cassazione rinvia il caso

La Corte di Cassazione ha emesso un’ordinanza interlocutoria in un caso tributario riguardante un accertamento fiscale per redditi non dichiarati da una società immobiliare. A fronte della stretta connessione tra il ricorso principale e altri due giudizi pendenti, uno per revocazione della stessa sentenza e un altro relativo a un decreto di estinzione, la Corte ha disposto il rinvio della causa per una trattazione congiunta. Questa decisione mira a garantire una visione unitaria e a prevenire giudicati contrastanti.

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Errore F24 imposta sostitutiva: Cassazione salva

La Corte di Cassazione ha stabilito che un errore materiale nella compilazione del modello F24, come l’indicazione di un anno d’imposta errato, non rende nullo il pagamento dell’imposta sostitutiva. Se la volontà del contribuente di saldare il debito per l’annualità corretta è inequivocabile e dimostrabile da altri elementi (come la dichiarazione dei redditi e l’assenza di debiti per l’anno indicato erroneamente), il versamento è da considerarsi valido. La Corte ha cassato la sentenza di merito che si era fermata all’errore formale, rinviando il caso per una valutazione sostanziale.

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Giudicato penale: efficacia nel processo tributario?

Un contribuente, assolto in sede penale dall’accusa di truffa, si è visto confermare un accertamento fiscale basato sugli stessi fatti. La Corte di Cassazione, chiamata a decidere sull’efficacia del giudicato penale nel processo tributario, ha sospeso la decisione. L’ordinanza rinvia la causa in attesa di una pronuncia delle Sezioni Unite su una questione simile, relativa all’applicazione dell’art. 21 bis del d.lgs. 74/2000.

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Estinzione processo tributario: guida alla normativa

La Corte di Cassazione dichiara l’estinzione del processo tributario tra l’Agenzia delle Entrate e una società. La controversia era stata inclusa in un elenco per la definizione agevolata e nessuna delle parti ha presentato istanza di trattazione entro i termini di legge, portando alla cessazione del giudizio.

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Motivazione apparente: Cassazione annulla sentenza

La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza della commissione tributaria regionale per motivazione apparente. I giudici di secondo grado non avevano esaminato la difesa del contribuente sulla sua carenza di legittimazione passiva e avevano giustificato la pretesa fiscale con frasi generiche, non rispettando il “minimo costituzionale” richiesto per una valida motivazione. La causa è stata rinviata per un nuovo esame.

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Contributi consortili: onere della prova e delibere

La Corte di Cassazione interviene sul tema dei contributi consortili, chiarendo due principi fondamentali. Primo, la mancata impugnazione della delibera di approvazione del bilancio da parte del consorziato rende la pretesa di pagamento legittima. Secondo, le esenzioni previste per i consorzi di bonifica non si estendono automaticamente ai consorzi di miglioramento fondiario, data la loro diversa natura giuridica. La Corte ha cassato la sentenza precedente che aveva errato su questi punti, rinviando il caso alla Commissione Tributaria Regionale.

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Motivazione per relationem: Cassazione annulla sentenza

La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza della Commissione Tributaria Regionale per vizio di motivazione. Il giudice d’appello si era limitato a confermare la decisione di primo grado con una motivazione per relationem, senza analizzare le specifiche censure sollevate dai contribuenti, soci di una società estinta. La Suprema Corte ha ribadito che la motivazione è solo apparente, e quindi la sentenza è nulla, quando il giudice non dimostra di aver esaminato i motivi di gravame, limitandosi a una mera adesione acritica alla pronuncia precedente.

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Prescrizione crediti tributari: differenze e termini

Con l’ordinanza n. 18485/2025, la Corte di Cassazione interviene sulla prescrizione crediti tributari, stabilendo una netta distinzione. Se il tributo erariale, una volta divenuta definitiva la cartella, si prescrive in dieci anni, lo stesso non vale per sanzioni e interessi. Per queste voci accessorie, il termine di prescrizione è quinquennale. La Corte ha inoltre confermato che la sospensione dei termini prevista dalla L. 147/2013 opera automaticamente per tutti i carichi affidati alla riscossione entro il 31 ottobre 2013, indipendentemente dall’adesione del contribuente alla definizione agevolata.

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Deduzione costi forfettaria: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione ha esaminato il ricorso di un imprenditore del settore edile contro un avviso di accertamento dell’Agenzia delle Entrate basato su indagini bancarie. L’accertamento contestava maggiori ricavi per oltre 5 milioni di euro. La questione centrale riguardava il mancato riconoscimento dei costi a fronte dei maggiori ricavi accertati e la presunta violazione del contraddittorio. La Corte ha accolto il motivo relativo alla deduzione costi forfettaria, stabilendo, in linea con una precedente pronuncia della Corte Costituzionale, che a fronte di maggiori ricavi presunti deve essere riconosciuta una deduzione forfettaria dei costi, anche in caso di accertamento analitico-induttivo. La sentenza impugnata è stata cassata con rinvio, obbligando la Corte di Giustizia Tributaria a rideterminare il reddito imponibile applicando tale principio.

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Estinzione del processo tributario: la Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’estinzione del processo in una controversia tra una società cooperativa e l’Agenzia delle Entrate. La decisione si basa su una norma che prevede la definizione agevolata delle liti pendenti. Poiché la controversia era stata inserita in un apposito elenco dall’Agenzia e nessuna delle parti ha richiesto la prosecuzione del giudizio, la Corte ha applicato l’estinzione automatica, stabilendo che le spese restano a carico di chi le ha anticipate.

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Estinzione processo tributario: il decreto della Cassazione

La Corte di Cassazione, con un recente decreto, ha dichiarato l’estinzione del processo tributario a seguito della regolare adesione del contribuente a una procedura di definizione agevolata. La decisione chiarisce che l’inserimento della controversia negli elenchi dell’Agenzia delle Entrate è prova sufficiente della definizione, portando alla chiusura del giudizio e alla compensazione delle spese legali. Questo principio conferma l’efficacia delle procedure di sanatoria fiscale nel deflazionare il contenzioso pendente.

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Estinzione processo tributario: il ruolo della sanatoria

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’estinzione del processo tributario tra l’Amministrazione Finanziaria e un gruppo di società. La decisione si basa sull’adesione delle parti alla definizione agevolata (L. 197/2022). Poiché le società hanno pagato le somme dovute e l’Amministrazione non ha notificato un diniego, il processo si è estinto per legge, con spese a carico di chi le ha sostenute.

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Estinzione del processo per definizione agevolata

Una società estera operante nel settore dei giochi aveva impugnato un atto impositivo dell’Agenzia delle Entrate. Durante il giudizio in Cassazione, la società ha aderito alla definizione agevolata prevista dalla L. n. 197/2022. Avendo presentato la domanda e versato le somme dovute, e in assenza di un diniego da parte dell’amministrazione finanziaria, la Corte di Cassazione ha dichiarato l’estinzione del processo. Le spese legali del giudizio estinto sono state poste a carico della società che le aveva anticipate.

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