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Diritto Tributario

Accertamenti bancari: la prova contro il Fisco
Un contribuente ha impugnato un avviso di accertamento fondato su presunzioni legate a movimentazioni bancarie non giustificate. La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, ribadendo che, in tema di accertamenti bancari, la prova fornita dal contribuente deve essere analitica e rigorosa. Una scrittura privata di finanziamento, non supportata da ulteriori elementi e prodotta tardivamente, è stata ritenuta insufficiente a superare la presunzione legale di reddito non dichiarato.
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Inerenza dei costi: onere della prova sul contribuente
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 6061/2024, ha ribadito un principio fondamentale in materia fiscale: l'onere della prova sull'inerenza dei costi deducibili grava sempre sul contribuente. Il caso riguardava una società a cui l'Agenzia delle Entrate aveva contestato la deducibilità di alcuni costi. La Commissione Tributaria Regionale aveva erroneamente focalizzato il giudizio sulla presunta inesistenza delle operazioni, anziché sulla loro inerenza. La Suprema Corte ha cassato la sentenza, chiarendo che, a fronte di una contestazione sulla certezza e inerenza, spetta al contribuente dimostrare la legittimità della deduzione, e non all'amministrazione finanziaria provare l'inesistenza dell'operazione.
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Litisconsorzio necessario: Cassazione rinvia il caso
La Corte di Cassazione, con un'ordinanza interlocutoria, ha disposto il rinvio a nuovo ruolo di un ricorso in materia tributaria. La decisione scaturisce dalla necessità di verificare il rispetto del principio del litisconsorzio necessario tra una società di persone e i suoi soci. Essendo pendente un altro ricorso connesso riguardante la società, la Corte ha ritenuto opportuno posticipare la trattazione per consentire una valutazione congiunta ed un'eventuale riunione dei procedimenti, al fine di garantire una decisione coerente e unitaria.
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Deducibilità costi: Cassazione sui servizi infragruppo
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso dell'Amministrazione Finanziaria, confermando la deducibilità dei costi per servizi forniti da una società collegata a uno studio professionale. La Corte ha stabilito che, a fronte di due decisioni di merito conformi che hanno accertato l'inerenza e l'effettività delle prestazioni, non è possibile un riesame dei fatti in sede di legittimità. Ribadito il principio che spetta al contribuente provare l'esistenza e l'inerenza del costo.
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Impugnazione estratto di ruolo: i limiti dal 2021
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 6032/2024, ha ribadito l'inammissibilità dell'impugnazione dell'estratto di ruolo per cartelle di pagamento non notificate, applicando retroattivamente le nuove norme introdotte nel 2021. Il ricorso è consentito solo se il contribuente dimostra un pregiudizio specifico e concreto, come la perdita di un appalto pubblico. In assenza di tale prova, l'azione è inammissibile per carenza di interesse ad agire, ma il contribuente potrà difendersi impugnando il successivo atto della riscossione.
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Fatture inesistenti: onere della prova e frode IVA
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di una società del settore automobilistico, confermando un avviso di accertamento per l'utilizzo di fatture soggettivamente inesistenti. L'Amministrazione Finanziaria aveva dimostrato che i fornitori erano società "cartiere" e che l'acquirente era a conoscenza della frode, basandosi su indizi come l'acquisto di veicoli senza un margine di guadagno adeguato. La Corte ha stabilito che, in questi casi, la prova della regolarità dei pagamenti e della contabilità da parte del contribuente non è sufficiente a dimostrare la sua estraneità alla frode.
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Imposta scommesse bookmaker estero: la Cassazione
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 6033/2024, ha respinto il ricorso di una società di scommesse estera, confermando la legittimità dell'applicazione dell'imposta unica sulle scommesse per l'anno 2012. La Corte ha stabilito che l'imposta scommesse bookmaker estero si applica anche agli operatori privi di concessione italiana che raccolgono gioco sul territorio nazionale tramite Centri Trasmissione Dati (CTD). È stata affermata la responsabilità solidale tra il bookmaker estero e il gestore del CTD, escludendo qualsiasi discriminazione o violazione del diritto dell'Unione Europea.
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Notifica cartella esattoriale: quando è valida?
Un contribuente ha impugnato una cartella di pagamento, sostenendo l'invalidità della notifica perché effettuata direttamente dall'Agente della riscossione tramite posta e ricevuta da un soggetto sconosciuto. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, stabilendo che la notifica della cartella esattoriale via raccomandata A/R diretta è una modalità prevista dalla legge (art. 26, D.P.R. 602/1973). Inoltre, ha chiarito che l'unico modo per contestare l'autenticità della firma sull'avviso di ricevimento è attraverso la procedura di querela di falso.
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Permuta immobiliare IVA: quando scatta l’obbligo?
L'Agenzia delle Entrate contesta a un contribuente l'omesso versamento dell'IVA su operazioni di permuta immobiliare. La Cassazione, data la complessità del trattamento fiscale della permuta immobiliare IVA su beni futuri, ha rinviato il caso a pubblica udienza per approfondire la questione del momento impositivo.
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Responsabilità solidale esercente: il caso delle slot
La Corte di Cassazione ha confermato la responsabilità solidale dell'esercente di un bar per il mancato versamento del Prelievo Erariale Unico (PREU) relativo ad apparecchi da gioco non regolarmente collegati alla rete telematica. Il ricorso della titolare è stato rigettato, stabilendo che chi ospita le macchine nel proprio locale è coobbligato al pagamento del tributo, in quanto consapevole della violazione fiscale. La Corte ha inoltre dichiarato inammissibili i motivi di ricorso per vizi procedurali, come la mancata prova di un giudicato esterno e la carenza di autosufficienza.
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Accertamento bancario: onere della prova del contribuente
La Cassazione ha annullato una sentenza di appello in un caso di accertamento bancario, ritenendo la motivazione 'apparente'. L'Agenzia delle Entrate aveva contestato redditi non dichiarati sulla base di movimenti bancari. La Corte ha ribadito che spetta al contribuente fornire una prova analitica per ogni singola operazione, prova che il giudice di merito deve verificare rigorosamente, non potendosi limitare a formule generiche.
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Fatture false: onere della prova e società cartiere
Una società si è vista negare la deducibilità di costi per fatture false emesse da presunte società cartiere. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando la decisione dei giudici di merito. La sentenza ribadisce che un insieme di indizi gravi, precisi e concordanti (come vita breve della società fornitrice, assenza di dipendenti e perdita della contabilità) è sufficiente a provare la fittizietà delle operazioni, spostando sul contribuente l'onere di dimostrare l'effettiva esecuzione delle prestazioni.
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Deducibilità costi: prova e onere del contribuente
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 6053/2024, ha rigettato il ricorso dell'Agenzia Fiscale in un caso riguardante la deducibilità costi di uno studio professionale. La Corte ha stabilito che una descrizione generica in fattura non preclude la deduzione se il contribuente fornisce prove supplementari, come un contratto di servizio, che ne dimostrino l'inerenza. È stato inoltre chiarito che l'onere della prova spetta al contribuente e che l'accusa di abuso del diritto non sussiste se l'operazione di esternalizzazione dei servizi ha valide ragioni economiche, anche tra parti correlate.
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Fatture operazioni inesistenti: onere della prova
La Corte di Cassazione conferma la legittimità di un avviso di accertamento basato sul disconoscimento di costi derivanti da fatture per operazioni inesistenti. L'Agenzia delle Entrate aveva fornito un quadro probatorio indiziario sufficiente a qualificare le società fornitrici come 'cartiere'. Di conseguenza, l'onere di dimostrare l'effettività delle prestazioni ricadeva sul contribuente, che non è riuscito a fornire prove adeguate. La Corte ha rigettato il ricorso, stabilendo che la valutazione del giudice di merito sul quadro probatorio complessivo è insindacabile in sede di legittimità.
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Accertamenti bancari: onere della prova del contribuente
Un contribuente impugna un avviso di accertamento fondato su movimentazioni bancarie non giustificate. La Corte di Cassazione dichiara il ricorso inammissibile, ribadendo che in materia di accertamenti bancari grava sul contribuente un onere probatorio rigoroso, dovendo fornire una prova analitica per ogni operazione al fine di vincere la presunzione legale di evasione.
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Rinuncia al ricorso: estinzione del giudizio tributario
Un contribuente, dopo aver perso nei primi due gradi di giudizio contro un accertamento fiscale sintetico, ha proposto ricorso in Cassazione. Successivamente, ha presentato un atto di rinuncia al ricorso. La Corte di Cassazione, prendendo atto della rinuncia, ha dichiarato l'estinzione del giudizio, come previsto dal codice di procedura civile, e ha compensato integralmente le spese legali tra le parti.
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Motivazione apparente: Cassazione annulla sentenza
La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza della Commissione Tributaria Regionale per vizio di motivazione apparente. Il caso riguardava una società importatrice a cui era stato richiesto il pagamento dell'IVA a seguito di una dichiarazione doganale infedele presentata dal suo spedizioniere. La Corte ha stabilito che la sentenza di secondo grado si era limitata a enunciare principi giuridici astratti senza collegarli ai fatti specifici della causa, rendendo incomprensibile il percorso logico-giuridico seguito e determinando la nullità della decisione.
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Notifica via PEC: valida anche da indirizzo non ufficiale
Una società ha impugnato una cartella di pagamento sostenendo l'invalidità della notifica via PEC, in quanto proveniente da un indirizzo dell'agente di riscossione non presente nei pubblici registri. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, stabilendo che la notifica è valida se consente al destinatario di esercitare pienamente il proprio diritto di difesa, senza incertezze su provenienza e oggetto. La rigidità formale sull'uso degli elenchi pubblici è richiesta per l'indirizzo del destinatario, non per quello del mittente. La ricorrente è stata anche condannata per lite temeraria.
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Tempestività appello: la Cassazione decide sul merito
Un contribuente impugnava un avviso di accertamento ICI per il 2007. Dopo una prima decisione sfavorevole, la Commissione Tributaria Regionale accoglieva l'appello riducendo il valore del terreno. Il Comune ricorreva in Cassazione, eccependo che la CTR aveva omesso di pronunciarsi sulla tardività dell'appello del contribuente. La Suprema Corte ha accolto il motivo, ha cassato la sentenza e, decidendo nel merito, ha dichiarato l'appello inammissibile perché proposto oltre il termine semestrale, sottolineando l'importanza della tempestività dell'appello.
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Compensazione spese di lite: la Cassazione decide
Una società ha vinto una causa contro l'Agenzia delle Entrate, ma il giudice d'appello aveva disposto la compensazione delle spese legali. La Cassazione ha annullato questa decisione, stabilendo che in caso di vittoria totale, la parte soccombente deve pagare le spese. La compensazione spese di lite è un'eccezione che richiede 'gravi ed eccezionali ragioni', non riscontrabili nel caso di specie, ribadendo così il principio di causalità.
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