LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Diritto Tributario

Notifica cartella: inammissibile ricorso con rinuncia
Una società ha contestato un avviso di pagamento sostenendo che la notifica della cartella esattoriale originaria fosse avvenuta a un indirizzo non più attuale. Durante il giudizio in Cassazione, la società ha comunicato di voler rinunciare al ricorso a seguito dell'adesione a una definizione agevolata. La Corte Suprema ha dichiarato il ricorso inammissibile per sopravvenuto difetto di interesse, non potendo dichiarare l'estinzione del giudizio per mancanza di prove sull'adesione alla sanatoria. Le spese processuali sono state compensate.
Continua »
Definizione agevolata: estinzione del processo
Una società, dopo aver perso nei primi due gradi di giudizio contro l'Agenzia delle Entrate per un accertamento fiscale, ricorre in Cassazione. Durante il processo, aderisce alla definizione agevolata della lite, pagando quanto dovuto. La Corte di Cassazione, preso atto dell'adesione e della conseguente rinuncia al ricorso, dichiara l'estinzione del giudizio e la cessazione della materia del contendere, stabilendo che ogni parte debba sostenere le proprie spese legali.
Continua »
Prova contraria redditometro: come difendersi
Un contribuente ha ricevuto un accertamento fiscale basato sul cosiddetto 'redditometro' a causa dell'acquisto e mantenimento di un'auto di grossa cilindrata, ritenuti incompatibili con il reddito dichiarato. La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 7861/2024, ha confermato le decisioni dei giudici di merito, rigettando il ricorso dell'Agenzia delle Entrate. Il punto centrale è la natura della prova contraria redditometro: la Corte ha stabilito che per annullare l'accertamento non è necessario dimostrare che specifici redditi esenti siano stati usati per coprire le spese contestate, ma è sufficiente provare, con idonea documentazione (come estratti conto), la disponibilità di tali somme nel periodo di riferimento. Nel caso di specie, il supporto economico dei familiari conviventi è stato ritenuto prova adeguata.
Continua »
Decadenza TARSU: quando scade il potere di accertamento?
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 7824/2024, ha chiarito i termini per la decadenza TARSU. In caso di omessa dichiarazione per un'occupazione preesistente all'anno d'imposta, il termine di decadenza quinquennale per l'accertamento decorre dal 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui la dichiarazione doveva essere presentata (entro il 20 gennaio dello stesso anno d'imposta). Nel caso di specie, un avviso di accertamento per il 2011 notificato a fine 2017 è stato ritenuto tardivo, confermando l'estinzione del potere impositivo dell'ente.
Continua »
Definizione agevolata: stop al processo tributario
Una contribuente impugna due avvisi di accertamento IRPEF. La Commissione Tributaria Regionale annulla l'avviso per il 2007 ma conferma quello per il 2008. In Cassazione, la contribuente aderisce alla definizione agevolata per l'anno 2008. La Suprema Corte rileva d'ufficio il giudicato interno sull'annullamento del 2007 (non impugnato dall'Agenzia) e dichiara estinto il processo per il 2008 a seguito della definizione agevolata, chiudendo così l'intera controversia.
Continua »
Dazio antidumping: la prova spetta all’importatore
Una società importatrice di lampade si è opposta al pagamento di un maggior dazio antidumping, sostenendo la validità dei certificati di origine e la propria buona fede. La Cassazione ha respinto il ricorso, confermando che l'onere di provare i presupposti per l'esenzione dal dazio spetta interamente all'importatore, specialmente in presenza di indagini OLAF che accertano una diversa provenienza della merce.
Continua »
Valore in dogana royalties: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 7865/2024, ha stabilito che le royalties pagate per l'uso di un marchio devono essere incluse nel valore imponibile della merce importata se il loro pagamento costituisce una 'condizione della vendita'. La Corte ha cassato la decisione di merito che aveva escluso tale inclusione senza un'adeguata analisi delle clausole contrattuali, sottolineando l'importanza di verificare il legame tra l'acquisto dei beni e il pagamento dei diritti di licenza per determinare il corretto valore in dogana royalties. Il caso è stato rinviato per un nuovo esame.
Continua »
Redditometro: la Cassazione sulla prova contraria
Una contribuente contesta un avviso di accertamento basato sul redditometro per il possesso di un'auto e di una casa. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando che il redditometro istituisce una presunzione legale. Di conseguenza, spetta al contribuente l'onere di dimostrare, con prove documentali, che le spese sono state sostenute con redditi non imponibili o esenti, invertendo così il normale onere probatorio.
Continua »
Responsabilità legale rappresentante: il Fisco bussa
La Corte di Cassazione ha confermato la responsabilità legale rappresentante di un'associazione sportiva dilettantistica, ormai estinta, per i debiti IVA dell'ente. La Suprema Corte ha stabilito che, per i debiti tributari, la responsabilità solidale e personale di chi agisce in nome e per conto dell'associazione sorge 'ex lege', essendo sufficiente il rivestimento della carica nel periodo d'imposta, senza necessità di provare una concreta attività di gestione.
Continua »
Rottamazione quater: inammissibilità del ricorso
Un contribuente aveva impugnato un avviso di liquidazione per imposta di registro su una sentenza civile. Durante il giudizio in Cassazione, ha aderito alla definizione agevolata (c.d. rottamazione quater), impegnandosi a rinunciare al contenzioso. La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 7806/2024, ha dichiarato il ricorso inammissibile per sopravvenuta carenza di interesse, poiché l'adesione alla sanatoria dimostra la volontà di estinguere il debito e non proseguire la lite.
Continua »
Esenzione accise carburanti: l’uso effettivo vince
Una società fornitrice di carburanti ha contestato un avviso di pagamento che negava l'esenzione dalle accise per un rifornimento a uno yacht battente bandiera extra-UE. La Corte di Cassazione ha annullato la decisione precedente, stabilendo che il criterio per l'esenzione accise carburanti non è la bandiera o la registrazione formale, ma l'effettivo uso commerciale dell'imbarcazione. Il caso è stato rinviato per un nuovo esame dei fatti, con l'onere della prova a carico di chi richiede il beneficio.
Continua »
Esenzione IVA imbarcazioni: la prova dell’uso commerciale
Una società fornitrice di carburante ha ottenuto l'annullamento di un avviso di accertamento per IVA non versata su un rifornimento. La Corte di Cassazione ha confermato la decisione di merito, stabilendo che la prova dell'uso commerciale dell'imbarcazione, necessaria per l'esenzione IVA imbarcazioni, era stata adeguatamente fornita tramite contratti di noleggio e bonifici. Il ricorso dell'Agenzia Fiscale, volto a una rivalutazione delle prove, è stato ritenuto inammissibile.
Continua »
Ultrapetizione appello tributario: i limiti del giudice
La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza per ultrapetizione in un appello tributario. La Commissione Tributaria Regionale aveva riqualificato un reddito, andando oltre i motivi specifici dell'appello dell'Agenzia delle Entrate, che vertevano solo sull'onere della prova. La Suprema Corte ha ribadito che il giudice d'appello non può decidere su questioni estranee al 'thema decidendum' definito dalle parti, anche in presenza dell'effetto devolutivo. Per un altro contribuente, il giudizio è stato dichiarato estinto per adesione a una definizione agevolata.
Continua »
Prova di resistenza: la Cassazione alle Sezioni Unite
Un avviso di accertamento per IVA e sanzioni viene annullato in primo e secondo grado per mancato contraddittorio preventivo. L'Agenzia delle Entrate ricorre in Cassazione sostenendo che il contribuente non ha fornito la "prova di resistenza", ovvero non ha dimostrato come il contraddittorio avrebbe cambiato l'esito. La Corte di Cassazione, rilevando un contrasto interpretativo tra la giurisprudenza nazionale e quella europea sulla definizione e i limiti della prova di resistenza, ha deciso di non pronunciarsi sul merito e di rimettere la questione alle Sezioni Unite per un chiarimento definitivo.
Continua »
Estinzione processo tributario per rinuncia: un’analisi
Una società, dopo aver presentato ricorso in Cassazione contro un avviso di pagamento, ha ottenuto l'omologazione di un accordo di ristrutturazione dei debiti. Di conseguenza, ha rinunciato al ricorso. La Corte Suprema ha dichiarato l'estinzione del processo tributario, specificando che, in tal caso, ogni parte sostiene le proprie spese legali. La comunicazione della rinuncia tramite PEC è stata ritenuta valida.
Continua »
Appello tributario: quando è inammissibile?
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 7840/2024, chiarisce le regole per la costituzione in giudizio nel processo tributario. Un appello tributario notificato a mezzo posta è inammissibile se l'appellante non deposita la ricevuta di spedizione. La Corte ha inoltre stabilito che il rilievo d'ufficio dell'inammissibilità non giustifica la compensazione delle spese legali, le quali devono essere a carico della parte soccombente che ha dato causa al processo.
Continua »
Detrazione IVA: la stampa tardiva nega il diritto
Un contribuente si è visto negare la detrazione IVA per l'anno 2005 perché, pur avendo registrato le operazioni su supporto informatico, non aveva provveduto alla stampa su registri cartacei secondo la normativa dell'epoca. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, stabilendo che la successiva introduzione di norme più flessibili sulla tenuta della contabilità elettronica non ha effetto retroattivo sul tributo. La violazione formale ha comportato la perdita definitiva del diritto alla detrazione, confermando un principio già statuito in un precedente giudizio di rinvio sullo stesso caso.
Continua »
Rimborso credito IVA fallimento: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 7826/2024, ha stabilito che una società fallita ha diritto al rimborso del credito IVA, equiparando la dichiarazione di fallimento alla cessazione definitiva dell'attività. L'Agenzia delle Entrate aveva negato il rimborso, sostenendo che l'impresa potesse ancora compiere operazioni imponibili, ma la Corte ha respinto il ricorso, confermando che il diritto al rimborso credito IVA fallimento sorge con la procedura concorsuale, assimilando le imprese fallite a quelle cessate.
Continua »
Valenza probatoria OLAF: la Cassazione decide sui dazi
Una società importatrice si è opposta a un avviso di recupero di dazi doganali, emesso a seguito di indagini che contestavano l'origine dichiarata delle merci. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando la legittimità dell'atto impositivo basato sulle risultanze investigative. L'ordinanza sottolinea l'elevata valenza probatoria OLAF, chiarendo che spetta al contribuente fornire la prova contraria. Viene inoltre precisato che la semplice buona fede dell'importatore non è sufficiente per l'esenzione dai dazi se non si dimostra un errore attivo e riconoscibile dell'autorità doganale.
Continua »
Definizione agevolata: come estingue il processo
Una società immobiliare contesta un avviso di accertamento per maggiori imposte (IRES, IRAP, IVA), basato sul disconoscimento di costi e sulla ripresa a tassazione di maggiori ricavi. Dopo due gradi di giudizio, il caso giunge in Cassazione. Tuttavia, prima della decisione, la società aderisce alla definizione agevolata delle liti pendenti. La Corte di Cassazione, preso atto dell'avvenuto accordo e dei regolari pagamenti, dichiara l'estinzione del giudizio per cessazione della materia del contendere, senza entrare nel merito delle questioni fiscali sollevate.
Continua »