La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 29245/2025, ha stabilito che la curatela fallimentare ha un concreto interesse a proseguire un giudizio tributario per l'annullamento di una cartella di pagamento, anche se il credito è già stato insinuato al passivo. La decisione si fonda sul fatto che l'ammissione con riserva del credito, in attesa dell'esito della causa, rende la pronuncia del giudice tributario decisiva: una vittoria della curatela comporterebbe l'esclusione definitiva del debito dal passivo fallimentare. La Corte ha quindi respinto il ricorso dell'Amministrazione Finanziaria, che sosteneva la carenza di interesse della curatela.
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