LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Diritto Tributario

Bonus settore finanziario: quando si paga la supertassa?
Un dirigente del settore finanziario ha richiesto il rimborso della supertassa del 10% sui bonus, ritenendo non applicabili i presupposti. La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 26796/2025, ha respinto il ricorso, chiarendo che il presupposto per l'applicazione della tassa è semplicemente il superamento della parte fissa della retribuzione da parte del bonus settore finanziario, senza più la necessità che questo ecceda il triplo della stessa, come precedentemente previsto.
Continua »
Rottamazione quater: inammissibilità del ricorso
Una società impugna un avviso di accertamento fiscale. Durante il giudizio in Cassazione, aderisce alla "Rottamazione quater". La Corte Suprema dichiara il ricorso inammissibile per sopravvenuta carenza di interesse, poiché la definizione agevolata ha risolto la controversia, rendendo superflua una decisione nel merito.
Continua »
Inammissibilità ricorso tributario: effetti della rottamazione
Una società impugnava un avviso di accertamento per costi non deducibili. Dopo aver perso in appello, ricorreva in Cassazione. Durante il giudizio, aderiva alla "rottamazione quater", definendo la controversia. La Corte ha quindi dichiarato l'inammissibilità ricorso tributario per sopravvenuta carenza di interesse, estinguendo il processo.
Continua »
Notifica atti tributari: valida se fatta da posta privata
La Corte di Cassazione ha stabilito che la notifica di atti tributari, come una cartella di pagamento, è pienamente valida anche se effettuata tramite un operatore postale privato munito di licenza individuale. La Corte ha chiarito che la disciplina più restrittiva, riservata agli atti giudiziari, non si applica agli atti impositivi. Di conseguenza, è stata annullata la sentenza di merito che aveva dichiarato la nullità della notifica, e il caso è stato rinviato per una nuova valutazione.
Continua »
Esenzione decennale: quando un impianto è operativo?
Una società si è vista negare l'esenzione decennale ILOR per un nuovo stabilimento poiché, alla data limite, erano stati realizzati solo i lavori di fondazione. La Corte di Cassazione ha confermato la decisione, chiarendo che il requisito di "stabilimento atto all'uso" implica che l'impianto sia concretamente pronto ad iniziare il ciclo produttivo, non essendo sufficiente il solo acquisto dei macchinari o l'avvio delle opere edili.
Continua »
Notifica inesistente: quando l’atto è nullo
Un contribuente si oppone a un'iscrizione ipotecaria sostenendo di non aver mai ricevuto le cartelle esattoriali presupposte. La Corte di Cassazione accoglie il suo ricorso, stabilendo un principio fondamentale: la notifica è legalmente inesistente se l'avviso di ricevimento non è firmato dall'agente postale. Questa mancanza non è una semplice nullità sanabile, ma un vizio radicale che rende l'atto come mai avvenuto. Inoltre, la Corte ha censurato la sentenza d'appello per non aver riconosciuto la formazione di un giudicato parziale su un altro motivo di accoglimento della sentenza di primo grado, ovvero la decadenza del potere di riscossione dell'amministrazione.
Continua »
Prescrizione debiti fiscali: soci e società solidali
Un socio di una società di persone ha contestato una cartella di pagamento, sostenendo la prescrizione del debito fiscale. I giudici di merito gli hanno dato ragione, ma la Corte di Cassazione ha ribaltato la decisione. Con una recente ordinanza, ha chiarito che la prescrizione dei debiti fiscali come l'Irpef è decennale e che la notifica dell'atto impositivo alla società interrompe la prescrizione anche per i singoli soci, a causa della loro responsabilità solidale e illimitata.
Continua »
Definizione agevolata: inammissibilità del ricorso
Una società impugnava in Cassazione una sentenza tributaria sfavorevole. Nel corso del giudizio, aderiva alla definizione agevolata dei carichi fiscali, nota come "rottamazione quater". La Corte Suprema, prendendo atto della volontà di definire il contenzioso, ha dichiarato il ricorso inammissibile per sopravvenuta carenza di interesse, chiudendo di fatto la controversia.
Continua »
Notifica per compiuta giacenza: quando è valida?
Un contribuente ha impugnato una cartella esattoriale sostenendo la nullità della notifica dell'atto di accertamento presupposto. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando che la notifica per compiuta giacenza, ai sensi dell'art. 140 c.p.c., si perfeziona dopo dieci giorni dal deposito dell'atto, anche se il destinatario non ritira la raccomandata informativa. Secondo la Corte, l'atto entra nella sfera di conoscibilità del destinatario, rendendo la notifica pienamente valida.
Continua »
Tassazione bonus dirigenti: la Cassazione chiarisce
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 26795/2025, ha consolidato il suo orientamento sulla tassazione dei bonus per i dirigenti del settore finanziario. Ha stabilito che l'aliquota addizionale del 10% si applica sulla parte di bonus e stock options che eccede la retribuzione fissa, senza che sia più necessario il requisito del superamento del triplo della stessa. La Corte ha chiarito che la normativa più recente ha modificato la base imponibile, abrogando tacitamente la precedente soglia più elevata. La decisione ha quindi accolto il ricorso dell'Agenzia Fiscale, confermando un principio fondamentale per la tassazione bonus dirigenti.
Continua »
Sospensione processo tributario: la guida completa
La Corte di Cassazione chiarisce la gestione del processo tributario a carico di un socio quando è pendente un accertamento sulla società a ristretta base. L'ordinanza stabilisce che una sentenza di primo grado non definitiva a favore della società non giustifica l'annullamento automatico dell'atto impositivo verso il socio. Il giudice deve valutare la sospensione del processo tributario in attesa della definizione del giudizio principale. Poiché la sentenza favorevole alla società era stata nel frattempo riformata, la Corte ha cassato la decisione e rinviato per un nuovo esame.
Continua »
Frode carosello: la prova della colpa del cessionario
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 26761/2025, interviene sul tema della frode carosello in materia di IVA. Il caso riguardava una società a cui l'Agenzia delle Entrate contestava la detrazione dell'IVA per operazioni ritenute soggettivamente inesistenti. La Corte ha stabilito che per negare la detrazione non è necessario provare il coinvolgimento attivo e doloso dell'acquirente nella frode, ma è sufficiente dimostrare, anche tramite presunzioni, che questi sapesse o avrebbe dovuto sapere, usando l'ordinaria diligenza, di partecipare a un'operazione evasiva. La sentenza impugnata è stata cassata con rinvio per non aver applicato correttamente questo principio, avendo richiesto un erroneo "coinvolgimento fattivo" nella frode.
Continua »
Definizione agevolata: estinzione del processo
Un contenzioso fiscale relativo a una cartella di pagamento per IRES, giunto fino alla Corte di Cassazione, si è concluso con l'estinzione del giudizio. La causa è stata l'adesione della parte contribuente alla definizione agevolata prevista dalla Legge di Bilancio 2023. La Corte ha preso atto della procedura di sanatoria e ha dichiarato terminato il processo, senza pronunciarsi nel merito e compensando le spese legali tra le parti.
Continua »
Irreperibilità assoluta: notifica nulla senza ricerche
La Corte di Cassazione ha stabilito che una notifica fiscale basata su irreperibilità assoluta è illegittima se il messo notificatore non documenta di aver svolto adeguate ricerche in tutto il comune per accertare l'assenza del contribuente. Il caso riguardava un amministratore di fatto che contestava la validità di una cartella esattoriale poiché gli avvisi di accertamento presupposti non erano stati correttamente notificati. La Corte ha accolto il ricorso, affermando che la semplice mancata reperibilità a un indirizzo non è sufficiente a integrare la condizione di irreperibilità assoluta, rendendo nulla la notifica.
Continua »
Accertamento studi di settore: onere della prova
La Corte di Cassazione interviene su un caso di accertamento da studi di settore, chiarendo l'onere probatorio a carico dell'Amministrazione Finanziaria. La vicenda riguarda un avviso di accertamento per IRES, IRAP e IVA emesso nei confronti di una società, poi fallita, per l'anno d'imposta 2005. L'Agenzia delle Entrate contestava un'operatività antieconomica basata sui dati degli studi di settore. La Cassazione, accogliendo parzialmente il ricorso dell'Agenzia, ha stabilito che l'ufficio aveva correttamente assolto al proprio onere probatorio indicando gli elementi di anomalia e antieconomicità. Ha quindi cassato la sentenza d'appello, che aveva erroneamente addossato un ulteriore onere probatorio all'Amministrazione, e ha rinviato la causa alla Corte di giustizia tributaria di secondo grado per un nuovo esame.
Continua »
Bonus manager: Cassazione sulla tassa addizionale
Un dirigente del settore finanziario ha richiesto il rimborso della tassa addizionale del 10% sul suo bonus, sostenendo che non superasse il triplo della sua retribuzione fissa, un presupposto che riteneva necessario. Dopo decisioni contrastanti nei gradi inferiori, la Corte di Cassazione ha chiarito la questione. Ha stabilito che una modifica legislativa del 2011 ha sostituito la vecchia soglia del 'triplo'. Pertanto, l'imposta addizionale sul bonus manager si applica su qualsiasi importo che ecceda la parte fissa della retribuzione. La richiesta di rimborso del contribuente è stata quindi definitivamente respinta.
Continua »
Definizione agevolata: estinzione del processo
Un contenzioso tributario tra l'Amministrazione Finanziaria e una società con i suoi soci giunge in Cassazione. Durante il processo, i contribuenti aderiscono alla definizione agevolata. La Corte Suprema dichiara l'estinzione del giudizio, superando anche un errore materiale nella domanda di una socia, ritenuto riconoscibile e ininfluente. La decisione conferma l'efficacia della definizione agevolata come strumento per chiudere le liti fiscali.
Continua »
Prescrizione crediti tributari: 5 anni per sanzioni
Un contribuente impugna un'intimazione di pagamento per IRPEF, sanzioni e interessi, eccependo la prescrizione dei crediti tributari. La Cassazione conferma la prescrizione decennale per l'imposta, ma stabilisce che per sanzioni e interessi si applica la prescrizione quinquennale, accogliendo parzialmente il ricorso.
Continua »
Scissione societaria: responsabilità fiscale illimitata
A seguito di una scissione societaria, un'agenzia fiscale notificava una cartella di pagamento a due società beneficiarie per un debito tributario della società scissa, sorto prima dell'operazione. Le società impugnavano l'atto per difetto di motivazione, essendo il primo atto loro notificato. La Corte di Cassazione ha stabilito che, in caso di scissione societaria, vige una responsabilità solidale e illimitata delle società beneficiarie per i debiti fiscali anteriori. Pertanto, è sufficiente che la cartella indichi l'atto impositivo presupposto, non essendo richiesto un onere di motivazione aggravato, data la continuità giuridica tra i soggetti. La causa è stata rinviata per esaminare un motivo di decadenza non valutato in appello.
Continua »
Cuneo Fiscale: la differenza tra appalto e concessione
Una società di mobilità, partecipata da un ente comunale, si è vista negare la riduzione del cuneo fiscale. L'Agenzia Fiscale sosteneva operasse in regime di concessione, escluso dal beneficio. La Corte di Cassazione ha cassato la decisione dei giudici di merito, stabilendo che per negare l'agevolazione non basta la qualifica formale, ma è necessario accertare l'effettivo trasferimento del rischio d'impresa dal soggetto pubblico a quello privato, elemento che distingue la concessione dall'appalto. Il caso è stato rinviato per una nuova valutazione.
Continua »